In particolare, la capogruppo Alessandra Grimaldi pone l’accento su quella che definisce una “grave mancanza” da parte del consigliere regionale vibonese Vito Pitaro
La crisi della sanità a Vibo Valentia continua a tenere banco da settimane, aggravata dalle conseguenze del DCA emanato dal Governatore e Commissario della sanità calabrese, Roberto Occhiuto. Le ricadute sui servizi, già fragili, sono evidenti a tutti: cittadini sempre più stanchi, territori che arrancano e una percezione diffusa di abbandono istituzionale.
In questo quadro già critico, ciò che più sorprende — e indigna — è il silenzio della politica vibonese. Un silenzio giudicato assordante dal gruppo dei Democratici e Riformisti, corrente d’area del Partito Democratico ma in posizione critica rispetto all’amministrazione comunale di centrosinistra.
A prendere parola è la capogruppo Alessandra Grimaldi, che in una nota ha posto l’accento su quella che definisce una “grave mancanza” da parte del consigliere regionale vibonese Vito Pitaro, esponente di Noi Moderati e unico rappresentante del territorio in Consiglio regionale.
Il 3 dicembre scorso, nella Prefettura di Vibo Valentia, si è svolto un vertice cruciale, richiesto soprattutto dal prefetto Anna Aurora Coloismo, per affrontare l’emergenza sanitaria ormai cronica: carenza di personale, servizi insufficienti, struttura ospedaliera in affanno. Un appuntamento che avrebbe dovuto segnare un momento di ascolto, responsabilità e condivisione di strategie.
Eppure, una presenza mancava. Ed era quella più attesa: il consigliere regionale Vito Pitaro.
La sua è una posizione istituzionale particolare — l’unico eletto della provincia — e proprio per questo investita di una responsabilità maggiore. In un momento in cui i sindaci si mobilitano e chiedono attenzione al massimo livello istituzionale, l’assenza del rappresentante territoriale di maggioranza risulta, secondo i Democratici e Riformisti, “incomprensibile e preoccupante”.
A colpire non è stata solo la mancata partecipazione al vertice prefettizio, ma anche il vuoto comunicativo che ne è seguito.
Nessuna nota, nessuna spiegazione, nessuna presa di posizione pubblica. Nessun chiarimento sulle ragioni dell’assenza né sulla volontà di farsi carico delle criticità emerse al tavolo istituzionale.
Un atteggiamento che, per il gruppo dei Democratici e Riformisti, rischia di incrinare ulteriormente la fiducia tra cittadini e istituzioni:

“Il seggio in Consiglio regionale di Vito Pitaro — scrive Grimaldi — non è solo il frutto dei voti ottenuti, ma è il luogo delle aspettative e delle speranze dei vibonesi. Se anche l’unica voce politica del territorio si sottrae all’ascolto nel momento più solenne, si mina il senso stesso della rappresentanza democratica”.
L’attacco politico dei Democratici e Riformisti è diretto e senza mezzi termini: serve un chiarimento pubblico.
Il gruppo chiede al consigliere Pitaro di spiegare se l’emergenza sanitaria del territorio è davvero al centro della sua agenda politica, o se sia stata di fatto relegata in secondo piano rispetto ad altre iniziative — come la proposta di modifica legislativa sugli scioglimenti dei comuni infiltrati, su cui il consigliere sta investendo molte energie e visibilità e che – sottolinea Grimaldi – pubblicizza negli incontri di partito.
La nota di Alessandra Grimaldi evidenzia un malessere reale, radicato, condiviso dalla comunità vibonese. Un territorio che vive sulla propria pelle disagi concreti e quotidiani, e che attende risposte dalla politica regionale e locale.
In un momento in cui il sistema sanitario chiede interventi urgenti, strutturati e non più procrastinabili, la richiesta è una sola: che chi rappresenta il territorio ci sia, ascolti e agisca.
Perché il silenzio, oggi, fa più rumore di qualsiasi dichiarazione.
Intanto, vi è l’immediata replica della consigliera comunale di Noi Moderati, Maria Rosaria Nesci











