Era detenuto in Germania dopo essere stato arrestato in seguito all’operazione Boreas accusato di per associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico illecito di sostanze stupefacenti e traffico di armi, munizioni ed esplosivi.
La Polizia di Stato ha eseguito il mandato di arresto europeo nei confronti di Gaetano Roberto Bruzzese, 57 anni, detenuto in Germania per associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico illecito di sostanze stupefacenti e traffico di armi, munizioni ed esplosivi.
L’arresto rientra nell’ambito dell’operazione “Boreas”, coordinata dalla Dda di Catanzaro e condotta dallo Sco, dalla Squadra Mobile e dalla Sisco di Catanzaro, con interlocuzioni con la Procura di Stoccarda e il supporto del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia nell’ambito del progetto I-CAN. L’attività ha previsto anche lo scambio reciproco di investigatori tra Germania e Italia, finalizzato a garantire l’esecuzione del provvedimento.
Bruzzese risulta appartenere alla cosca Greco di Cariati, storicamente legata in posizione subordinata alla ‘ndrina Farao – Marincola di Cirò, come già riconosciuto dalla sentenza “Galassia” emessa dalla Corte d’Assise di Catanzaro nel 1999.
L’operazione Boreas, portata avanti della Polizia di Stato e della Kriminalpolizeidirektion di Waiblingen, in diverse province italiane e nel Land tedesco del Baden-Württemberg, nell’aprile di quest’anno, è culminata con l’arresto di parecchie persone tutti esponenti dell’ndrangheta calabrese, in particolare della cosca Greco di Cariati e dei Farao-Marincola di Cirò Marina, e delle loro proiezioni in territorio tedesco, in modo particolare nella città di Stoccarda.
Venti gli indagati, di cui 13 finirono in carcere, mentre ulteriori 7 sono finiti agli arresti domiciliari. Il provvedimento scaturiva da un’ampia attività di indagine diretta dalla Dda di Catanzaro, che ha riguardato i reati di associazione di tipo ‘ndranghetistico, estorsione, consumata e tentata, trasferimento fraudolento di valori, false dichiarazioni sulla identità o su qualità personali proprie o di altri, in concorso, reati tutti con l’aggravante mafiosa.
Tutto ha inizio tra la fine degli anni ‘70, primi anni ‘80, quando dalla locale di Cirò si decise di mandare alcuni esponenti a Stoccarda per impadronirsi in qualche modo del controllo del territorio all’epoca ad appannaggio di alcune organizzazioni di origine slava, purtroppo pero i due italiani mandati in Germania si fecero arrestate in seguito ad un eclatante omicidio ai danni di un esponente di questa organizzazione slava in una discoteca e purtroppo per loro era presente un nutrito gruppo di appartenenti alla polizia di Stoccarda che intervenne praticamente nell’immediatezza del fatto, arrestandoli. Da lì è nata una collaborazione tra forze di Polizia che è andata avanti fino ad ora e che ha permesso gli arresti odierni.
Il gruppo criminale avrebbe utilizzato metodi violenti finalizzati all’imposizione dei prodotti agli imprenditori italiani cariatesi presenti in territorio tedesco, ai quali è stato imposto, anche tramite atti di danneggiamento, l’acquisto di derrate di frutta provenienti dalla Calabria, il tutto coperto da professionisti, avvocati e commercialisti, che si sarebbero resi responsabili di attività di supporto in favore di affilati alla ‘ndrangheta.










