Dopo 18 mesi di lavoro dell’Assemblea Costituente, il Capo Provvisorio dello Stato, Enrico De Nicola, firma la Costituzione della Repubblica Italiana
Oggi 27 dicembre 2021 ricorre il 74° anniversario della promulgazione della Costituzione della Repubblica Italiana.
A ricordarlo è il presidente della sezione ANCRI di Vibo Valentia, Gaetano Paduano, che in una nota rivolti agli Insigniti iscritti ricorda questa ricorrenza spesso dimenticata dagli italiani, celebrando così – scrive Paduano – “la legge fondamentale dello Stato italiano, che in quanto tale occupa il vertice della gerarchia delle fonti nell’ordinamento giuridico della Repubblica“.
La Costituzione Italiana è stata approvata dall’Assemblea Costituente il 22 dicembre 1947 e promulgata dal capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola il 27 dicembre seguente, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 298, edizione straordinaria, dello stesso giorno, ed entrata in vigore il 1º gennaio 1948.
Allora, il referendum (unico strumento di democrazia diretta rimasto) chiese agli italiani di decidere come gestire la cosa pubblica. E la scelta fu per la forma di repubblica e non più un regime monarchico. Subito dopo, all’Assemblea Costituente, organo legislativo eletto dai cittadini italiani e formato da 556 membri, venne conferito l’incarico di scrivere le regole della nuova “res pubblica”.
Il gruppo dei parlamentari era molto esteso e ampio, con gruppi di idee politiche estremamente diverse, ma di livello elevato (specie per i tempi: basti pensare che quasi il 95% dei membri erano laureati). Scarsa invece la rappresentanza del sesso femminile. I lavori dell’Assemblea Costituente durarono più del previsto: lo scontro tra le diverse ideologie richiese uno sforzo non indifferente e furono necessari non uno ma ben tre rinvii della data di scadenza prevista per giungere ad un documento condiviso. Per predisporre questo documento, l’Assemblea nominò al proprio interno una Commissione per la Costituzione, composta da 75 membri che furono incaricati di preparare gli articoli della Costituzione. La Commissione si divise in tre sottocommissioni: alla prima fu dato il compito di redigere la parte riguardante “diritti e doveri dei cittadini”, alla seconda di curare l’ “organizzazione costituzionale dello Stato” e alla terza di occuparsi dei “rapporti economici e sociali”.
Ma la scrittura vera e propria degli articoli venne affidata ad un altro gruppo, ancora più ristretto, definito Comitato di Redazione (o Comitato dei Diciotto visto che era composto da diciotto persone) al quale non venne permesso neanche di uscire dalla sede dove si trovava fino a quando non avesse completato il proprio lavoro. I lavori vennero completati nei primi mesi del 1947 e solo dopo iniziò il dibattito del testo in aula. Un percorso lungo e difficile ma condiviso, che coinvolse tutti i partiti e che richiese molto tempo.
Alla fine , il Capo dello Stato, Enrico De Nicola (eletto, il 28 Giugno 1946, dall’Assemblea Costituente come Capo provvisorio dello Stato (con 396 voti su 501), firmò la Costituzione Italiana, che venne pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 27 Dicembre, ma entrò in vigore l’1 gennaio 1948.