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Emergenza covid nel calcio. Situazione critica in Lega Pro, rischio rinvio in serie C

Secondo il Presidente Francesco Ghirelli, si va verso il rinvio anche della 22/a giornata di campionato, in programma il 16 gennaio

«Attualmente ci sono 250 calciatori positivi al covid su 1700 nei club di Lega Pro: i modelli matematici ci dicono che i contagi aumenteranno nella popolazione nei prossimi giorni, dobbiamo prenderne atto».

Francesco Ghirelli, presidente della Lega di Serie C conferma indirittamente che si va verso il rinvio anche della 22/a giornata di campionato, in programma il 16 gennaio, dopo quello della 21/a già deliberato.

«La salute – aggiunge Ghirelli – è un bene primario, noi come calcio dobbiamo ragionare da sistema: domani parlerò con il consiglio direttivo e deciderò in base ai dati aggiornati, ma la tendenza mi pare chiara».

«A ieri, 5 gennaio, la situazione nei club di Lega Pro era questa: 2650 è il numero complessivo che forma il gruppo squadra delle sessanta società, 1700 sono calciatori e 950 altre figure professionali – sottolinea Ghirelli -. 11% risultano positivi, di cui 250 calciatori che rappresentano un dato del 16% e di 57 delle altre figure professionali che rappresentano un dato del 6%».

Il numero uno della Lega Pro parla anche della obbligatorietà del vaccino: «I contagi aumenteranno nella popolazione italiana nei prossimi giorni, questo dicono gli esperti utilizzando i modelli matematici in uso, se il Paese non adotterà decisioni più stringenti – aggiunge – La prima scelta è quella di rendere obbligatoria la vaccinazione, sarebbe positivo per il calcio pur essendo noi al 98,5 % dei vaccinati nel gruppo squadra. La decisione del governo Draghi di ieri ha fatto passi in avanti, ma forse occorreva più nettezza. La scelta operata dalla Serie C di rinviare la seconda giornata di campionato è stata quella di consentire ‘una bolla’ di non movimentazione dei club, evitando al massimo contatti ed assembramenti. Prima di Natale, il riempimento dei nostri stadi era intorno al 30-34% rispetto al 75% previsto dal decreto del governo Draghi».

Da qui la richiesta a tutti di osservare le norme: «Mi appello ai tifosi, occorre distanziamento e mascherine, anche per evitare ulteriori misure restrittive. La salute è un bene primario. I nostri club vigileranno con attenzione. La scelta è operata nella consapevolezza che il tutto serva come prevenzione e ci si possa assicurare una prospettiva più certa e sicura. Domani, sentirò ancora una volta il prof. Francesco Braconaro, un luminare in materia. Sempre domani sentirò il Consiglio Direttivo e poi deciderò con i dati aggiornati sulla terza giornata di campionato programmata per il 16 gennaio 2022. Al momento la situazione è molto critica e gli indici di contagi della popolazione italiana allarmano».

«I due punti cardinali che guideranno la decisione sarà per primo la salute – conclude Ghirelli – il rispetto sociale che dobbiamo avere, lo faremo anche ascoltando le autorità sanitarie e le ASL; per secondo la regolarità della competizione sportiva, cioè tutti i club debbono godere delle stesse condizioni. Ultimo riferimento, come calcio dobbiamo ragionare a sistema, dobbiamo sapere che ogni decisione che prendiamo ha riflessi anche sulle altre leghe».

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