Visita questa mattina alla baraccopoli. Appello alle istituzioni, alle imprese ed alla comunità civile e religiosa
La Delegazione Caritas e Commissione Migrantes della Calabria – guidati da Mons. Giuseppe Schillaci, vescovo
incaricato CEC Caritas/Migrantes, e da Mons. Milito, vescovo di Oppido-Palmi – si è recata questa mattina presso
la tendopoli/baraccopoli di San Ferdinando, per ribadire la solidarietà ai tanti lavoratori migranti presenti ed alle tante realtà di base, ecclesiali e non, che sono impegnate per una risoluzione definitiva per il superamento dell’ormai storica situazione del ghetto, definito “infernale”.
Dopo l’ennesimo incendio che nella notte di San Silvestro ha avvolto nelle fiamme la tendopoli di San
Ferdinando, con la distruzione di una ventina di baracche che per fortuna non ha causato nessun ferito o
morto, la Delegazione ha espresso l’idea che sia sempre più urgente programmare un intervento che miri al superamento di questa realtà con l’obiettivo: “di ridare dignità alle persone che ormai da tempo vivono in una condizione di marginalità inaccettabile.
“Vogliamo fare un appello alle istituzioni nazionali, regionali e locali – hanno dichiarato in un comunicato congiunto mons. Schillaci con il rappresentante della Delegazione Caritas Calabria, il sacerdote Bruno Di Domenico, ed il rappresentante della Commissione Migrantes Calabria, Pino Fabiano – perché intervengano con un provvedimento deciso e definitivo che garantisca dignità nell’accoglienza delle persone e che non sia più
l’ennesima struttura emergenziale che diventa poi soluzione definitiva”.
“Crediamo hanno aggiunto – che sia opportuno andare verso l’individuazione di soluzioni abitative sicure e adeguate diffuse nel territorio attraverso anche una organizzazione dei trasporti che faciliti gli spostamenti nell’intera area. Facciamo appello inoltre alle imprese sane della Piana e di tutta la Regione perché garantiscano condizioni dignitose e redditualmente accettabili ai migranti per consentire loro il reperimento con maggiore facilità sul mercato privato di immobili in locazione”.
“In ultimo – conclude la nota congiunta – ci appelliamo all’intera comunità religiosa e civile, perché superi il pregiudizio e la diffidenza e con slancio generoso, per come sanno fare i calabresi, metta in campo iniziative di ospitalità diffusa per garantire una dignità ai lavoratori migranti impegnati nella Piana di Gioia Tauro e nelle altre realtà di lavoro agricolo della regione”.