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Il Tribunale di Vibo Valentia condanna un venditore di dispositivi di elusione per Nintendo DS e 3DS

nintendo 3ds

&NewLine;<p><em>La sentenza è stata annunciata direttamente dall&&num;8217&semi;azienda di Kyoto<&sol;em><&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<&excl;--more-->&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Una sentenza emessa dal tribunale di Vibo Valentia fa scuola e risolve una delicata questione che interessa il mondo del commercio a livello nazionale&colon; la pirateria&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>La <strong>pirateria<&sol;strong> è un problema contro cui <strong>Nintendo<&sol;strong> non ha mai nascosto di aver intrapreso una dura battaglia&colon; il problema è diventato particolarmente evidente soprattutto sulle console<strong> DS e 3DS<&sol;strong>&comma; dove grazie a dispositivi di elusione era possibile fare avviare copie non autorizzate di giochi&period; Questi dispositivi sono stati progettati per violare le misure di sicurezza implementate dal colosso giapponese dei videogiochi per proteggersi dai videogiochi pirata&period; Anche se entrambe le console sono ormai fuori produzione da diverso tempo&comma; essendo state sostituite dalla più moderna <a rel&equals;"noreferrer noopener" href&equals;"https&colon;&sol;&sol;www&period;amazon&period;it&sol;Nintendo-Switch-Rosso-Neon-2019&sol;dp&sol;B07WKNQ8JT&sol;&quest;tag&equals;spz-links-21&amp&semi;ascsubtag&equals;37046" target&equals;"&lowbar;blank">Nintendo Switch<&sol;a>&comma; la casa di Kyoto non ha mai voluto abbandonare le proprie <strong>battaglie legali per la cessazione della vendita<&sol;strong> di tali dispositivi&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Una di queste lotte è avvenuta direttamente<strong> sul mercato italiano<&sol;strong>&comma; più precisamente a <strong>Vibo Valentia<&sol;strong>&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Attraverso un comunicato stampa&comma; la stessa Nintendo ha voluto annunciare di aver ottenuto questo risultato importante nella lotta contro la pirateria&period; <strong>Nintendo Italia<&sol;strong> ha infatti svelato che il tribunale di Vibo Valentia ha<strong> condannato<&sol;strong> una persona scoperta mentre vendeva dispositivi di elusione per 3DS e DS tramite il portale www&period;lupinvvshop&period;com&comma; ormai chiuso dalle autorità competenti&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Nello specifico&comma; la sentenza&comma; ancora impugnabile&comma; ha condannato l’imputato a 6 mesi di reclusione&comma; e al pagamento di 10&period;000 euro di risarcimento danni&period; Un importo soggetto a sensibile aumento in sede di querela civile&semi; oltre alla sanzione pecuniaria&comma; diversi divieti all’esercizio di attività commerciali&period; La sentenza è considerata in linea con decisioni simili sia in ambito penale che civile&comma; dal primo grado fino alla Corte di Cassazione&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>In particolare&comma; nella decisione&comma; il giudice ha affermato che l’uso principale delle card R4 e Gateway era quello di aggirare le misure di protezione messe in atto a tutela della pirateria&period; Anche laddove possono esistere usi secondari delle carte&comma; il giudice ha riconosciuto che &OpenCurlyDoubleQuote;chi compra una console per videogiochi&comma; proprio per la caratterizzazione che le è propria&comma; lo fa&comma; in via esclusiva o assolutamente prevalente&comma; per svolgere tale forma di intrattenimento e non per tutte le altre attività astrattamente possibili”&period; <&sol;p>&NewLine;

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