La nota ufficiale diramata dall’Ufficio Comunicazioni Sociali della Diocesi di Mileto Nicotera Tropea
Domani 1° aprile sarà il primo giorno del ritorno ad un primo accenno di normalità. Conclusa la fase di emergenza epidemiologica da SARS- COVID 2, disposta a suo tempo dal Governo. La conseguente Nota della Conferenza Episcopale Italiana del 25 marzo scorso che stabilisce l’abrogazione del Protocollo del 7 maggio 2020 per le celebrazioni con il popolo, consente, a partire dal 1° aprile, un primo ritorno alla normalità che il vescovo della Diocesi di Mileto Nicotera Tropea, mons. Attilio Nostro, ha fatto proprio con suo decreto del 31 marzo attraverso il quale ha stabilito tutta una serie di disposizioni che sarà possibile attuare a partire dal 1° aprile.

Ecco così come elencate nella nota ufficiale diramata dall’Ufficio Comunicazioni Sociali della Diocesi:
• tutte le attività pastorali e tutte le celebrazioni liturgiche possono riprendere nelle modalità consuete, compreso tutto ciò che concerne la pietà popolare. In ogni caso coloro che accedono ai luoghi di culto per le celebrazioni liturgiche o prendono parte ad una processione, sono tenuti ad indossare i dispositivi di protezione individuali per le vie respiratorie di tipo FFP2, ad igienizzare accuratamente le mani, e rispettando il distanziamento personale;
• il segno della pace durante la S. Messa si continui a manifestare con un inchino o altro gesto evitando la stretta di mano o l’abbraccio
• nella distribuzione della santa Eucarestia si continuino a seguire le modalità precedenti: i Ministri continueranno a indossare la mascherina e a igienizzare le mani prima di distribuire l’Eucaristia esclusivamente nella mano;
• le acquasantiere della Chiesa siano mantenute vuote;
• le Prime Comunioni saranno celebrate in più date, tenendo conto della capienza della Chiesa Parrocchiale e del numero dei comunicandi
• il Sacramento della Confermazione sarà celebrato in più date, tenendo conto della capienza della Chiesa Parrocchiale e del numero dei cresimandi.
• il rito funebre si celebri con o senza Messa, tenendo conto delle disposizioni dell’autorità comunale per i decessi a causa di SARS- COVID 2 e si riprenda l’accompagnamento del feretro sia verso la Chiesa che verso il Cimitero, rispettando le modalità in uso prima della pandemia. Restano sospese le condoglianze.
Riguardo poi alla celebrazione delle feste pasquali il vescovo ha stabilito che
• la Domenica delle Palme: sia celebrata come previsto dal Messale Romano. Si eviti il passaggio dei rami di ulivo o di palma da una persona all’altra;
• Giovedì Santo: per la Lavanda dei piedi ci si attenga a quanto prescritto nel Messale Romano. Il Parroco compia la sanificazione delle mani dopo aver compiuto il rito di ciascun apostolo ed eviti il bacio del piede, consigliando eventualmente ai dodici partecipanti di portare personalmente la tovaglietta per far asciugare i propri piedi;
• Venerdì santo: si inserisca nella decima Preghiera universale (denominata: “Per quanti sono nella prova”) un’intenzione per quanti soffrono a causa della guerra. L’atto di adorazione della Croce avvenga secondo quanto prescritto nel Messale Romano evitando il bacio;
• la Veglia Pasquale sia celebrata in tutte le sue parti come previsto dal Messale Romano.
Il Vescovo invita, inoltre, i fedeli alla partecipazione “in presenza” delle celebrazioni liturgiche ed esorta tutti “a vivere in pienezza il mistero della passione e risurrezione di Cristo, offrendo la preghiera personale e comunitaria perché la Grazia divina possa entrare nella nostra vita come fonte di rinnovamento e di profonda Gioia nel Signore e Padre nostro”.
Come si può notare, nella nota ufficiale non si fa menzione di altre specifiche manifestazioni popolari e religiose, ma tutto fa pensare che anche la tanto attesa Affruntata, che si svolge in diversi paesi del territorio ma che ha in quella che si realizza a Vibo Valentia il richiamo maggiore e la tradizione più sentita (al punto che fin nel recente passato giungevano per l’occasione in tanti finanche da altre regioni d’Italia ed anche dall’estero), tornerà ad essere celebrata la domenica di Pasqua.
La questione era stata sollevata a inizio marzo, dopo due anni di sospensione a causa della pandemia, da Mimmo Colelli – ex responsabile delle confraternite della Diocesi – che in un appello al vescovo aveva ricordato che “i riti della settimana santa sono ciò che manca di più ai vibonesi”.
Dal canto loro, in attesa di ricevere le dovute disposizioni, le confraternite hanno già assunto l’impegno di agire nel pieno rispetto delle misure anti Covid confermando per loro l’obbligo di indossare le mascherine durante tutti gli eventi, anche quelli all’aperto.