Le nostre anticipazioni sulle inchieste del Rapporto Sud in edicola con Il Sole 24 Ore domani venerdì 1° aprile in Calabria
Aree industriali o minerarie dismesse, discariche abusive, ex inceneritori o raffinerie. Spesso decisamente nocivi per la salute. Sono, questi siti, al centro della strategia del ministro per la Transizione ecologica Stefano Cingolani che alla bonifica di queste aree ha destinato 500 milioni a valere sui fondi del Pnrr di cui il 40% destinato alle regioni del Mezzogiorno. A dicembre poi il ministero per la Transizione ecologica ha fatto il riparto delle somme destinando alla Campania 59,775 milioni, alla Puglia 44,550 milioni, alla Basilicata 10,950 milioni, alla Calabria 25,775 milioni, alla Sicilia 64,2 milioni e alla Sardegna 26,725 milioni.
Questo il focus di apertura del prossimo numero del Rapporto Sud del Sole 24 Ore in edicola venerdì 1° aprile in Calabria, Campania, Sicilia, Sardegna, Puglia e Basilicata che approfondisce il caso dell’ex Italsider di Bagnoli a Napoli dove servono altri 300 milioni per la bonifica a terra e probabilmente 1 miliardo per i fondali, della discarica di Giardinetto a Foggia e del sito San Severo Lucano.
Sullo stesso numero anche un focus sull’industria delle vacanze con la Pasqua a rischio. La guerra in Ucraina ha neutralizzato le aspettative positive derivanti dalle restrizioni anti Covid. Pesa in alcune località l’assenza dei russi. La flessione delle prenotazioni stimata da Assiturismo per il periodo primaverile è del 30%, attribuita soprattutto all’aumento del costo del carburante. Sullo stesso argomento parla in esclusiva al Rapporto Sud di venerdì 1° aprile Roberta Garibaldi, amministratore delegato dell’Enit: “Occorre fare sistema e mettere a valore le eccellenze dei territori. Il 2022 dovrebbe essere in crescita ma ci sono fattori come la guerra in Ucraina che potrebbero incidere”.
Per quanto riguarda la Sanità, il Sole 24Ore conferma che in Calabria il risanamento arranca.
La Regione dispone di 310 milioni del Pnrr per gli investimenti ma il commissario Occhiuto deve prima di tutto fare i conti con la carenza di risorse correnti, organici e posti letto. I livelli essenziali di assistenza in Calabria a fine gestione governativa sono valutati al di sotto della soglia minima di un punteggio di 160. Il commissario governatore da cinque mesi ha avviato la riorganizzazione del sistema partendo dalla verifica sul debito e dai piani di sviluppo.
L’emigrazione sanitaria verso il Nord – spiega il Rapporto Sud di venerdì 1° aprile – alla ricerca di prestazioni di qualità, sempre più intensa, ha pesato enormemente sulle casse della sanità regionale già da tempo in grave difficoltà.
Il debito della sanità calabrese lasciato dalla gestione del commissariamento gestito dal governo che è durato 12 anni ammonta a 130 milioni.