L’iniziativa e le attività della scuola all’indomani della guerra in Ucraina descritte dallo stesso dirigente
di Alberto Capria*
Un atto di guerra, premeditato e proditoriamente attuato, attraverso l’invasione di una Nazione indipendente e libera, assolutamente libera di autodeterminarsi – con bombardamenti di città rase al suolo, uccisioni anch’esse premeditate di civili inermi, di donne, vecchi, bambini – è sempre un evento da condannare senza se e senza ma.
È guerra, come sempre, orribilmente distruttiva e sanguinosa.
In questo scenario la scuola ha il dovere, oltre che di manifestare, di conoscere, discutere, approfondire, ricercare: mettendo in campo le modalità didattiche che ritiene più opportune e consone al segmento di riferimento (infanzia, primaria, secondaria di 1° o 2° grado), evitando “neutralismi” che, nella fattispecie del conflitto Russo/Ucraino, assumono sempre più carattere di complicità.
Ed è questo che allievi, docenti, educatori e personale ata del Convitto “Gaetano Filangieri” di Vibo Valentia – tutti meritevoli di elogi – silenziosamente ma laboriosamente, hanno fatto sin dal 24 febbraio scorso.
Non è stato avviato un percorso didattico avviato ex novo, piuttosto è stato “curvato” il curricolo della scuola che integra ed ingloba la nuova realtà che ci si trova a vivere, realizzando ulteriori indirizzi di riflessione e momenti di confronto.
In una parte di questo percorso gli allievi, magistralmente guidati dalle docenti Crispo e La Malfa, hanno voluto testimoniare nel modo a loro più consono la necessità di pace, senza retorica, prendendo in mano pennelli e colori, cartoncini, tele, tavolozze. Rappresentando simboli ed espressioni artistiche che annullano il buio del dolore e della violenza. Pennellate di freschezza e gioia, intervallate da brevi ed intense riflessioni, perché la pace è questa. Traspare questo dalle tele , dai cartelloni e dai disegni esposti nel chiostro secentesco e nel corridoio di rappresentanza del Convitto, che potranno essere ammirati per tutto maggio e giugno prossimi
Una mostra, frutto di un approfondito percorso didattico/educativo, dedicata alla pace e per la pace: perché chiunque entri veda in ogni angolo del Convitto Filangieri il mondo che i ragazzi vorrebbero e che sottolinea la necessità di affermare che c’è sempre un’alternativa alla violenza, di cui la guerra e l’espressione peggiore.
*Dirigente Scolastico Convitto Filangieri