Si tratta di un documento contro le infiltrazioni mafiose
È ampio il pacchetto di misure previste dal Protocollo di legalità stipulato tra l’Autorità di sistema portuale dei mari Tirreno meridionale e Jonio e la prefettura di Vibo Valentia con l’obiettivo di innalzare il livello prevenzione dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nell’ambito del Porto di Vibo Valentia Marina. La firma del protocollo è stata posta questa mattina nella sede della Prefettura di Vibo Valentia dal prefetto Roberta Lulli e dal presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dei mari Tirreno meridionale e Jonio di Gioia Tauro, Andrea Agostinelli.
L’iniziativa in considerazione che questo rischio richiede l’innalzamento della soglia di attenzione da parte delle istituzioni, attraverso iniziative ed interventi preventivi, come quelli previsti dall’intesa, che impegna l’Autorità portuale dei mari tirreno meridionale e ionio a una serie di azioni per i contratti d’appalto relativi a servizi, forniture, lavori e opere di importo attraverso controlli anche al di fuori dei casi previsti dal Codice delle leggi antimafia per affidamenti, contratti, autorizzazioni pubblici e concessioni demaniali in ambito portuale.
Il regime delle informazioni antimafia, di cui agli artt. 91 e 92 del Codice Antimafia, viene infatti esteso a tutti i soggetti appartenenti alla Filiera delle imprese, a tutti i concessionari demaniali marittimi, a tutte le imprese portuali ed a tutti gli altri operatori portuali. Sono assoggettate a tali controlli tutte le tipologie contrattuali (Contratti di Appalto e Subcontratti) per valori di importo superiore agli euro 200.000,00 per i contratti di appalto, agli euro 50.000,00 per i subcontratti ed agli euro 50.000,00 per le concessioni demaniali marittime, indipendentemente dall’oggetto, dalla durata e da qualsiasi condizione e modalità di esecuzione.
Per questo il protocollo rappresenta uno strumento importante per promuovere legalità, trasparenza e snellimento dell’attività amministrativa, potenziando il livello di contrasto ai tentativi delle mafie di infiltrare l’economia dei un territorio già segnato dalla crisi.
Si potenzia così la presenza dello Stato nella gestione e nella realizzazione delle opere pubbliche legate al settore marittimo.