Gli ex allievi ricordano il prof. Ninì Rotolo con riconoscenza e rimpianto
Con discrezione ed in solitudine, come è stato l’ultimo periodo della sua vita , al contrario di ciò era stato nei momenti intensi della sua esistenza, è venuto a mancare a Pizzo il professor Alfonso Rotolo, Ninì per gli amici, per decenni punto di riferimento di generazioni di studenti del liceo classico “M. Morelli” di Vibo Valentia, ma anche animatore del “bel vivere” nelle estati napitine degli anni ’70-’80 con la sua discoteca “Il Barattolo”.
Ordinario di Italiano, latino e greco, il prof. Rotolo si è sempre contraddistinto per la sua straordinaria erudizione e per la capacità di farsi ascoltare dagli studenti: ne conosceva il linguaggio ed il modo di vivere e sapeva indirizzarli nella duplice veste. Docente di riconosciute capacità, in grado di trasferire cultura ed il piacere dello studio, si trasformava in compagno d’avventura, anzi… ne era coprotagonista sapendo affiancare i giovani senza invadenza, ma consapevole di ciò che serviva alle giovani generazioni per crescere in armonia nelle esperienze.
Chi scrive lo ha conosciuto e frequentato in entrambe le vesti: generoso nei consigli durante le sue dotte lezioni, animatore all’avanguardia nella veste di patron della discoteca aperta al divertimento. Emanava fascino coinvolgente alternando sapienza sobria ad allegria goliardica. Severo nei giudizi dietro la cattedra, punto di riferimento nella vita quotidiana.
E non solo. Perché Ninì Rotolo si interessò anche di sociale impegnandosi pure nell’attività politica assumendo per un breve periodo anche il ruolo di sindaco della sua Pizzo.
In tanti, hanno manifestato dolore per la prematura scomparsa. Soprattutto i tanti suoi allievi che ne ricordano le qualità di insegnate.
Tra questi, significativo quanto scritto dagli alunni della III C (dell’anno scolastico 1990-91) che, nel partecipare al lutto per la scomparsa del prof. Alfonso Rotolo, lo hanno ricordato: “con riconoscenza e rimpianto quale impareggiabile insegnante”.
“Con la sua profonda cultura, il suo spirito e la naturale passione per il valore dello studio come mezzo di riscatto morale e sociale – hanno scritto – ha contribuito a formare generazioni di giovani del Sud. Ne sentiremo profonda la mancanza. Ne conserveremo intatta la memoria, grati per il dono del suo insegnamento”.