Itinerari di vacanza suggeriti dalla blogger nel settore dei viaggi e delle crociere per i lettori di ViViPress
di Liliana Carla Bettini
Nell’antica Grecia, l’Agorà era la piazza principale della città di Atene. Qui si svolgeva parte della vita amministrativa, politica e commerciale.
Oggi l’Agorà è più tranquilla, sembra un grande parco su cui rimangono dei bei monumenti.
Annidata sotto il pittoresco quartiere di Plaka, l’antica agorà è una delle attrazioni storiche della capitale greca.
Era davvero, come suggerisce il nome, il popolare luogo di ritrovo nell’antica Grecia. Piazza del municipio, piazza del mercato, luogo di ritrovo, un vero e proprio all-in-one.

L’Agorà era il centro della vita sociale e del governo. Socrate qui si rivolse per esporre la sua filosofia e nel 49 d. C. lo fece San Paolo per tentare di convertire gli Ateniesi al Cristianesimo.
Mentre un tempo era un luogo vibrante dove alcuni dei più grandi pensatori che il mondo abbia mai conosciuto, come Sofocle, Socrate e Protagora, tra gli altri, venivano a discutere, i comuni cittadini potevano esprimere le loro preoccupazioni e praticare la democrazia.
Il sito è oggi un luogo tranquillo lontano dal trambusto quotidiano della città.
Questi spazi alla fine si sono evoluti per avere molti altri usi, ma possono essere descritti principalmente come un punto focale della vita pubblica nelle antiche città greche.

La colonia era relativamente avanzata per i suoi tempi, c’era un sistema di drenaggio, fontane, si rendeva omaggio agli dei in sontuosi templi, i sentieri erano addirittura alberati!
Oggi l’Agorà è piuttosto in rovina, ma si può comunque visitare uno degli edifici che grazie alle donazioni è stato ricostruito e ospita un museo con gli oggetti rinvenuti durante gli scavi, il tempio di Efesto è ancora in piedi, e le spiegazioni ci danno un’idea di come funzionava la città nell’antichità.
L’Agorà non è costituita da un unico edificio, ma piuttosto da una serie di templi, altari e santuari, tra cui il Tempio di Efesto, che è uno degli esempi meglio conservati e più belli di tempio del suo genere in tutta la Grecia.
Efesto, il dio della metallurgia, il protettore dei fabbri, degli artigiani degli scultori e dei metalli.
La leggenda narra che fu concepito dalla dea Era senza la partecipazione di suo marito Zeus, per punirlo dei numerosi tradimenti con dee e mortali. Alla sua nascita, però, la madre rimase terrorizzata dal suo orribile aspetto, brutto e deforme, al punto che decise, di scaraventarlo giù dal monte Olimpo. Per fortuna il piccolo fu raccolto da due ninfe del mare che lo allevarono in una caverna.
Efesto, già all’età di nove anni dimostrava di possedere abili capacità nel forgiare i metalli. Fu così che cominciò a creare splendidi gioielli di inestimabile valore e bellezza.


Quando Era venne a conoscenza dell’abilità del figlio non si fece scrupoli a recarsi da lui. Così, gli ordinò di costruire un trono di ineguagliabile bellezza e valore. Ovviamente nel presentarsi ad Efesto, Era non rivelò la sua identità convinta dell’impossibilità che il figlio potesse riconoscerla.
Efesto, invece, comprese quasi immediatamente di trovarsi di fronte alla donna che lo aveva messo al mondo e ripudiato.
Accettò subito il lavoro commissionatogli, giurando tra sé e sé che avrebbe sfruttato l’occasione per potersi vendicare.
Ben presto Efesto costruì per Era un trono tutto d’oro e di incredibile fattura.
Un trono tanto bello quanto maledetto. Il suo scopo era quello di imprigionare per sempre la Dea. Infatti, una volta seduta non sarebbe più riuscita ad alzarsi.
Si narra che, per potersi liberare da tale maleficio, Era dovette promettere in sposa a Efesto la bella Afrodite. Inoltre, dopo la sua liberazione permise al Dio del fuoco di poter tornare nell’Olimpo insieme a tutte le altre divinità.

Un’altra struttura chiave del complesso è la Stoa di Attalos, che era un antico centro commerciale greco con 42 diversi negozi distribuiti su due piani. Oggi ospita un museo di resti ellenistici e rovine del sito al primo piano e una mostra permanente di sculture dell’Antica Agorà al secondo piano.
Un’organizzazione in definitiva abbastanza vicina ai nostri centri commerciali oggi.
Si veniva dunque a fare affari lì, ma il portico di Attalo era anche luogo di incontro e socialità per i cittadini dell’antica Grecia.
E poiché l’edificio è stato ricostruito in modo identico negli anni ’50, l’effetto è davvero sbalorditivo!