La cerimonia, condotta dal Presidente della Sezione Gaetano Paduano, si è tenuta presso le Sale del CEV a Palazzo Gagliardi
Il 7 gennaio è il giorno in cui si celebra la Festa del Tricolore. Questa ricorrenza per ricordare la data che ne ricorda la nascita.
La scelta dei colori della bandiera fu opera di Giovanni Compagnoni, illuminista e consigliere della Repubblica Cispadana vicino alle idee giacobine, che assunse il tricolore a imitazione dei primi ideali della Rivoluzione Francese, sostituendo al blu della bandiera d’oltralpe il verde – simbolo dei diritti naturali di uguaglianza – adottato solo nei primi giorni dopo la presa della Bastiglia a Parigi e poi abbandonato. La sua proposta di delibera, nel corso dell’Assemblea che si tenne nel municipio cittadino oggi ribattezzato Sala del Tricolore, venne votata alle ore 11.00 del 7 gennaio 1797 da parte dei componenti l’Assemblea della Repubblica Cispadana, lo stato napoleonico, che copriva all’incirca il territorio dell’attuale Emilia-Romagna, nato a seguito delle campagne francesi in Italia e accorpato qualche anno dopo alla Lombardia, formando la Repubblica Cisalpina, che ne assunse la bandiera. Si trattava dei primi stati sovrani italiani che adottavano il tricolore, sino ad allora utilizzato come decorazione per coccarde patriottiche e vessilli militari, come simbolo dell’unità nazionale a cui il popolo italiano ambiva per rendersi indipendente dall’occupazione territoriale spagnola e austriaca.
Divenuto in seguito bandiera del napoleonico Regno d’Italia, il Tricolore restò nei decenni successivi l’icona patriottica per eccellenza adottata spontaneamente dal popolo di ogni parte della penisola, simbolo di quella Italia Unita per la quale si immolarono gli eroi del Risorgimento. Era il 24 marzo 1947 quando la neonata Repubblica Italiana eliminava il simbolo dei Savoia dalla bandiera e proclamava nell’articolo 12 della Costituzione il seguente articolo: «La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni».
Come accade ormai da qualche anno, alle celebrazioni che un po’ in tutta Italia si svolgono in questa data, si aggiunge a Vibo Valentia quella organizzata dalla sezione provinciale dell’ANCRI, l’Associazione che riunisce gli Insigniti al Merito della Repubblica.
Quest’anno la cerimonia si è tenuta presso le sale del CEV a Palazzo Gagliardi. Proprio i componenti del CEV hanno voluto evidenziare l’importanza di aver ospitato una simile manifestazione che: “…ben si coniuga con lo spirito con cui curiamo queste Sale che, in continuità con il mandato scaturito dal riconoscimento di Vibo Valentia Capitale del Libro, punta sempre a lanciare messaggi di forte impatto sociale e culturale, insieme al ribadire quei valori che l’ANCRI ed i suoi associati portano avanti quotidianamente”.
Presenti numerosi Insigniti, rappresentanti di altre associazioni d’Arma, della Croce Rossa e della Protezione Civile, della Consulta Studentesca e del FAI, il Presidente della sezione vibonese, Gaetano Paduano, referente regionale Ancri, presente anche una rappresentanza della sezione di Catanzaro, ha introdotto la sobria cerimonia che ha avuto il suo momento cruciale in una breve riflessione che ha puntato sul ricordo storico dell’evento di 226 anni fa ed il suo significato simbolico e valoriale.
L’occasione è servita anche per consegnare ai presenti lo speciale Calendario Ancri che per il 2023 è stato dedicato alla Costituzione nella ricorrenza del 75° della sua entrata in vigore.