L’iniziativa è del Partito Unione Nazionale Italiana ed è firmata dal presidente e fondatore Cosimo Damiano Cartellino
Sul tema delle troppe barriere architettoniche che esistono in tutta Italia pone l’accento il Presidente e fondatore del Partito Unione Nazionale Italiana, Cosimo Damiano Cartellino, che ha inviato una lettera al Ministro per la disabilità, Alessandra Locatelli, sollecitando un pronto intervento.
Nella lettera, Cartellino ricorda di aver già inviato ai ministri dei precedenti governi lettere e pec ma nessuno di loro ha preso realmente a cuore i problemi che le persone disabili sono costrette ad affrontare tutti i giorni: “problemi – evidenzia – che aumentano per le famiglie già in serie difficoltà economiche”.
“In molti paesi italiani – denuncia il Presidente e fondatore del Partito Unione Nazionale Italiana – non esistono marciapiedi adeguati alle esigenze dei disabili così come spesso non esistono ingressi adeguati a chi è in carrozzina per accedere in luoghi pubblici o per recarsi dal medico di famiglia. Inoltre in molti paesi, per recarsi dal medico di famiglia bisogna fare diversi km, e in molte occasioni non è possibile recarsi con mezzi pubblici, per cui se non si ha una propria auto occorre farsi accompagnare o pagare un taxi”.
Molti sono i servizi negati alle famiglie con disabili, denuncia l’esponente politico, che ricorda, secondo quanto riferitogli dal dirigente del Dipartimento Diversamente Abili del partito, Cosimo Limardo, che: “Molte famiglie con figli disabili si rivolgono ai comuni di appartenenza per un aiuto, un supporto sociale o economico ma purtroppo quasi sempre viene loro negato un confronto con l’assessore di competenza o con il sindaco; viene riferito loro che non ci sono fondi per i servizi ai disabili oppure rispondono che è compito degli assistenti sociali e pertanto di rivolgersi a loro”.
“Chiediamo a Lei Illustrissima Ministro – conclude la lettera Cosimo Damiano Cartellino – come può un disabile con una pensione di invalidità di 280 euro al mese mangiare e comprarsi le medicine necessarie alla sopravvivenza. I disabili vogliono essere visti come cittadini, non di serie B, con gli stessi diritti e doveri degli altri. Semplicemente vogliono vivere degnamente ed essere liberi di muoversi”.