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I ponti di Firenze, fondamentalmente intrecciati nel tessuto di questa grande città

&NewLine;<p><em>Itinerari di vacanza suggeriti dalla blogger nel settore dei viaggi e delle crociere per i lettori di ViViPress<&sol;em><&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>di Liliana Carla Bettini<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<&excl;--more-->&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Fin dal medioevo la vita a Firenze è stata inesorabilmente legata alle acque dell&&num;8217&semi;Arno&period;&nbsp&semi;I ponti che attraversano questa vitale via d&&num;8217&semi;acqua costituiscono alcune delle caratteristiche più immediatamente riconoscibili della città&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Dal Ponte Vecchio&comma; il ponte più antico e conosciuto di Firenze&comma; al Ponte alla Carraia&comma; ognuno di questi ha una storia da raccontare&period;&nbsp&semi;Fai come fanno gli italiani e fai una passeggiata&comma; o passeggia&comma; lungo i ponti più belli di Firenze&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Situato appena a ovest del Ponte Vecchio c’è un altro dei ponti più suggestivi di Firenze&colon; il &OpenCurlyDoubleQuote;<strong>Ponte della Santissima Trinità”<&sol;strong>&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Proprio come il suo vicino sempre leggermente più famoso&comma; il Ponte della Santa Trinità ha una storia lunga e leggendaria&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>In questo punto&comma; sul fiume Arno&comma; esisteva un ponte fin dal XIII secolo&comma; anche se originariamente era di legno&period;&nbsp&semi;All&&num;8217&semi;architetto Taddeo Gaddi è attribuito anche il merito di aver progettato un ponte a cinque arcate che attraversava il fiume durante l&&num;8217&semi;alluvione del 1557&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>In onore del matrimonio del Granduca Cosimo II de&&num;8217&semi; Medici nel 1608&comma; alcuni dei migliori scultori fiorentini dell&&num;8217&semi;epoca crearono quattro statue rappresentanti ciascuna delle quattro stagioni per decorare il ponte&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Purtroppo&comma; come praticamente tutti i ponti di Firenze&comma; Santa Trinità fu fatto esplodere intenzionalmente dalle truppe tedesche nel tentativo di sfuggire alle forze alleate verso la fine della Seconda Guerra Mondiale&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>La ricostruzione dell’attuale ponte&comma; insieme a tante parti del centro storico medievale danneggiate durante il conflitto&comma; non è stata un’impresa da poco&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>L&&num;8217&semi;architetto Riccardo Gizdulich ha supervisionato i lavori nel 1958&comma; assicurandosi di utilizzare quante più pietre originali recuperate dal letto del fiume&period;&nbsp&semi;Oggi il ponte è ancora una volta un orgoglioso simbolo di Firenze&comma; nonché il più antico ponte ad arco ellittico del pianeta&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<figure class&equals;"wp-block-gallery has-nested-images columns-default is-cropped wp-block-gallery-1 is-layout-flex wp-block-gallery-is-layout-flex">&NewLine;<figure class&equals;"wp-block-image size-large"><img data-id&equals;"8452" src&equals;"https&colon;&sol;&sol;vivipress&period;com&sol;wp-content&sol;uploads&sol;2023&sol;11&sol;firenze-6&period;jpg&quest;w&equals;723" alt&equals;"" class&equals;"wp-image-8452" &sol;><&sol;figure>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<figure class&equals;"wp-block-image size-large"><img data-id&equals;"8453" src&equals;"https&colon;&sol;&sol;vivipress&period;com&sol;wp-content&sol;uploads&sol;2023&sol;11&sol;firenze-5&period;jpg&quest;w&equals;723" alt&equals;"" class&equals;"wp-image-8453" &sol;><&sol;figure>&NewLine;<&sol;figure>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Se attraversi il ponte oltrepassando la spettacolare Cattedrale di Santa Maria del Fiore&comma; o &&num;8220&semi;La Cattedrale di Santa Maria dei Fiori&&num;8221&semi;&comma; verso l&&num;8217&semi;incantevole Piazza del Mercato Centrale&comma; raggiungerai la Trattoria Za Za&comma; un appuntamento fisso in città fin dai tempi del 1977&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Aperto dal ristoratore locale Stefano Bondi&comma; questo umile ristorante serve abbondanti piatti toscani a generazioni di fiorentini&period; Il menu qui è ampio e piacevolmente senza pretese&comma; con molti classici in stile country come i pici alla senese conditi con salsa di pomodoro arricchita con panna e salsiccia&comma; o il ripieno di ribollita in umido fatto con pane avanzato e cavolo toscano&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Anche in una città che praticamente si qualifica come un museo vivente&comma; pochi luoghi o spazi sono iconici come il <strong>Ponte Vecchio&comma;<&sol;strong> il ponte pedonale coperto che attraversa il fiume Arno proprio nel cuore della città&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>La vista è così romantica che è facile capire perché così tante coppie si sono fidanzate qui&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Il nome si traduce letteralmente come &&num;8220&semi;Ponte Vecchio&&num;8221&semi;&comma; un titolo particolarmente appropriato dato che intorno a questo luogo esisteva un ponte sin dall&&num;8217&semi;epoca degli antichi romani&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Sebbene alcuni dettagli riguardanti quel particolare incrocio siano andati perduti nella storia&comma; gli studiosi hanno una documentazione abbastanza dettagliata del ponte risalente al 966 d&period;C&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Il Ponte Vecchio&comma; nelle sue varie iterazioni&comma; ha resistito a ogni sorta di disastri e sconvolgimenti nel corso dei secoli&period;&nbsp&semi;Una devastante alluvione spazzò via il ponte nel 1345&comma; costringendo i fiorentini a ricostruirlo&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Durante la Seconda Guerra Mondiale&comma; i soldati tedeschi distrussero tutti i ponti principali tranne il Ponte Vecchio a Firenze nel tentativo di fuggire dalla città&period;&nbsp&semi;In un&&num;8217&semi;altra grave alluvione nel 1966&comma; il ponte sopravvisse miracolosamente&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Nessuno sa con certezza chi progettò la struttura originale&comma; anche se nel XVI secolo Giorgio Vasari&comma; uno dei primi veri storici dell&&num;8217&semi;arte al mondo&comma; affermò che era opera nientemeno che di Taddeo Gaddi&comma; il famoso pittore italiano&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Sebbene gli studiosi successivi ne abbiano discusso&comma; il ponte è ampiamente riconosciuto per il suo design elegante ma funzionale e per il senso delle proporzioni che rispecchia gli ideali rinascimentali&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Col passare del tempo&comma; il ruolo del Ponte Vecchio si è evoluto&period;&nbsp&semi;La struttura che copre il ponte era originariamente intesa come meccanismo di difesa per tenere a bada le frecce nemiche&period;&nbsp&semi;Nel XIII secolo&comma; lungo il ponte iniziarono ad apparire negozi mentre i mercanti si riunivano per vendere le loro merci&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Nel 1593&comma; il re Ferdinando I rimase sconvolto dal fetore di cibo in decomposizione e rifiuti chimici lasciato da conciatori&comma; pescivendoli e macellai&period;&nbsp&semi;Emanò un decreto che vietava tutte le forme di attività ad eccezione dei gioiellieri e degli orafi&comma; che si rivolgevano alla ricca classe dirigente della città&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Oggi&comma; il Ponte Vecchio ospita una vasta gamma di negozi che vendono principalmente sciarpe&comma; gioielli e souvenir assortiti&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<figure class&equals;"wp-block-gallery has-nested-images columns-default is-cropped wp-block-gallery-2 is-layout-flex wp-block-gallery-is-layout-flex">&NewLine;<figure class&equals;"wp-block-image size-large"><img data-id&equals;"8456" src&equals;"https&colon;&sol;&sol;vivipress&period;com&sol;wp-content&sol;uploads&sol;2023&sol;11&sol;firenze-4&period;jpg&quest;w&equals;723" alt&equals;"" class&equals;"wp-image-8456" &sol;><&sol;figure>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<figure class&equals;"wp-block-image size-large"><img data-id&equals;"8455" src&equals;"https&colon;&sol;&sol;vivipress&period;com&sol;wp-content&sol;uploads&sol;2023&sol;11&sol;firenze-3&period;jpg&quest;w&equals;723" alt&equals;"" class&equals;"wp-image-8455" &sol;><&sol;figure>&NewLine;<&sol;figure>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Poiché il ponte va dalla zona pedonale verso l&&num;8217&semi;estremità meridionale di Piazza della Repubblica quasi direttamente a Palazzo Pitti&comma; l&&num;8217&semi;antica roccaforte della potente famiglia dei Medici&comma; è quasi impossibile non passarci sopra durante una visita a Firenze&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>C&&num;8217&semi;è una quantità quasi incredibile di cose da vedere e da fare in questo quartiere&comma; per non parlare di alcuni posti davvero favolosi dove mangiare&period;&nbsp&semi;Uno dei migliori è la Trattoria 4 Leoni&comma; o &OpenCurlyDoubleQuote;quattro leoni”&comma; un ristorante di quartiere particolarmente affascinante aperto tutti i giorni a partire da mezzogiorno&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Proprio come il suo vicino a est&comma; il Ponte della Santa Trinità&comma; il <strong>Ponte alla Carraia <&sol;strong>si è evoluto dal XIII secolo da un umile ponte di legno a uno di pietra fino a una grande struttura di epoca rinascimentale con cinque arcate&comma; anch&&num;8217&semi;essa progettata da Bartolomeo Ammannati&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>E come i suoi vicini&comma; cadde vittima della ritirata militare tedesca&comma; che lasciò il ponte in rovina per sprofondare nel fondo del fiume Arno&period;&nbsp&semi;La ricostruzione della struttura fu affidata all&&num;8217&semi;architetto Ettore Fagiuoli alla fine degli anni Quaranta&comma; dopo la fine della guerra&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Una caratteristica particolarmente degna di nota del Ponte alla Carraia è che funge da collegamento tra il quartiere dell&&num;8217&semi;Oltrarno e il resto della città&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Mentre il&nbsp&semi;<em>centro storico&comma;<&sol;em>&nbsp&semi;o centro storico medievale&comma; può essere più fotografato&comma; il vivace Oltrarno è il luogo in cui i giovani fiorentini tendono a frequentarsi&period;&nbsp&semi;L&&num;8217&semi;atmosfera qui è contagiosa ed è facile trascorrere un intero pomeriggio semplicemente immergendosi in uno dei tanti ristoranti e bar di prim&&num;8217&semi;ordine&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Cerca la bella tenda verde e oro per trovare la Gelateria La Carraia&comma; un gioiello locale aperto da una coppia di marito e moglie più di trent&&num;8217&semi;anni fa&period;&nbsp&semi;Aromi come caramello al burro salato&comma; ricotta e pera e cioccolato bianco con pistacchi sono tutti realizzati a mano&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Completato e aperto al pubblico nel 1957&comma; il <strong>Ponte Amerigo Vespucci <&sol;strong>sfoggia un design relativamente minimalista e contemporaneo in contrasto con il grande Ponte Vecchio&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Deriva il suo nome&comma; ovviamente&comma; da uno dei più famosi esploratori dell&&num;8217&semi;ex Repubblica di Firenze&period;&nbsp&semi;Amerigo Vespucci&comma; da cui prendono il nome il Nord e il Sud America&comma; navigò in alto mare tra la fine del XV e l&&num;8217&semi;inizio del XVI secolo per conto del Portogallo e della Spagna&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Originariamente conosciuto come Ponte di Rubaconte in onore di Rubaconte da Mandello&comma; questo ponte era un tempo il terzo più antico di Firenze&comma; dopo il Ponte Vecchio e il Ponte alla Carraia&period;&nbsp&semi;Con nove arcate&comma; il ponte era il più lungo della città&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Dopo la sua distruzione alla fine della Seconda Guerra Mondiale&comma; il <strong>Ponte alle Grazie<&sol;strong> fu ricostruito nel 1953&period; A differenza di alcuni dei suoi vicini&comma; che rimangono esteticamente fedeli ai loro predecessori rinascimentali&comma; la nuova incarnazione di questo particolare ponte ha un aspetto leggermente più moderno adesso&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<figure class&equals;"wp-block-gallery has-nested-images columns-default is-cropped wp-block-gallery-3 is-layout-flex wp-block-gallery-is-layout-flex">&NewLine;<figure class&equals;"wp-block-image size-large"><img data-id&equals;"8457" src&equals;"https&colon;&sol;&sol;vivipress&period;com&sol;wp-content&sol;uploads&sol;2023&sol;11&sol;firenze-2&period;jpg&quest;w&equals;723" alt&equals;"" class&equals;"wp-image-8457" &sol;><&sol;figure>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<figure class&equals;"wp-block-image size-large"><img data-id&equals;"8458" src&equals;"https&colon;&sol;&sol;vivipress&period;com&sol;wp-content&sol;uploads&sol;2023&sol;11&sol;firenze-1&period;jpg&quest;w&equals;723" alt&equals;"" class&equals;"wp-image-8458" &sol;><&sol;figure>&NewLine;<&sol;figure>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Dato che questa è Firenze&comma; non sei mai lontano dal gelato di livello mondiale&period;&nbsp&semi;Dopo aver attraversato il Ponte alle Grazie&comma; camminate lungo le rive dell&&num;8217&semi;Arno verso il Ponte Vecchio fino a trovare una filiale della Gelateria Artigianale La Strega Nocciola&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Dal 2004 questa gelateria&comma; presente in diverse sedi in città&comma; si è costruita una meritata reputazione per l&&num;8217&semi;utilizzo di ingredienti di alta qualità&period;&nbsp&semi;I sapori qui sono decisamente classici&comma; con palline di&nbsp&semi;<em>nocciola<&sol;em>&nbsp&semi;e stracciatella perfettamente eseguite&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>A differenza della maggior parte dei ponti di Firenze&comma; che possono far risalire la loro origine al medioevo&comma; il <strong>Ponte all&&num;8217&semi;Indiano<&sol;strong> è un&&num;8217&semi;aggiunta relativamente recente alla città&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Quando l&&num;8217&semi;ingegnere progettista strutturale Fabrizio de Miranda&comma; insieme agli architetti Paolo Sica e Adriano Montemagni lo progettarono negli anni &&num;8217&semi;70&comma; fu il primo vero ponte strallato ancorato a terra&period;&nbsp&semi;Rimane fino ad oggi uno dei ponti più lunghi del suo genere&period;<&sol;p>&NewLine;

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