L’aspetto più divertente è che ogni anno tutti fanno a gara per dire che non lo vedono, tutti annunciano di snobbarlo… e poi tutti si lanciano in filippiche contro i difetti del Festival. Rilassatevi, provate a ridere… senza retropensieri: sono solo canzonette!
di Maurizio Bonanno
Dal massaggiare i piedi di Victoria Cabello (Sanremo 2006) a ballare il Ballo del qua qua (Sanremo 2024), non mi pare che John Travolta si possa ritenere “offeso” per il trattamento ricevuto al suo ritorno sul palco dell’Ariston.
Tutte queste “anime belle” scandalizzate per come sarebbe stata trattata – maltrattata – la star hollywoodiana sembrano francamente – esageratamente, quanto inutilmente – ipocrite; tra l’altro, il presunto “maltrattamento” della superstar pare sia stato profumatamente retribuito (com’è giusto che fosse, sia chiaro, senza altri ipocriti atteggiamenti moralistici!), compreso il fatto di avergli consentito di indossare le scarpe del “suo” sponsor (pubblicità occulta?), poco eleganti ma “buone” per ballare.
Tutti questi finti perbenisti insorti via social per un presunto “mancato rispetto”, da parte di Amadeus, verso un monumento del cinema americano sembrano un tantino esagerati e fuori luogo. Piuttosto, io avrei letto almeno due interessanti “messaggi” dietro la gag di Travolta a Sanremo.
Il primo messaggio è di Fiorello, interprete perfetto del “villaggio vacanze” che è in realtà questo Sanremo. Se vai in un villaggio vacanze devi sottostare alle regole del villaggio vacanze: inutile andarci con la puzza sotto il naso, con atteggiamento snob di superiorità. Nel villaggio vacanze, se ci vai, stai al gioco, partecipi senza l’atteggiamento del tipo “lei non sa chi sono io”. Non sei obbligato ad andarci, come non sei obbligato ad accettare l’invito (per quanto pagato!) Prima di entrare, sai dove stai andando… e cosa ti aspetta: sarai il più grande di tutti nel tuo campo e nella tua vita privata, ma in un villaggio vacanze, si è tra i tanti, come i tanti… oppure non sei.
Il secondo messaggio è proprio di John Travolta. Ed è il valore dell’ironia e dell’autoironia. Potrai essere il “migliore”, il “più grande di tutti”, ma non prenderti mai troppo sul serio, non perdere l’umiltà… e non sarà scandaloso ballare pure il “ballo del qua qua”.
Tanto, per tutti, per tutti noi, così come per i perbenisti e le anime belle che popolano i social, John Travolta è un grande attore e resterà quello che ci fece sognare al fianco di una splendida Olivia Newton John e che soprattutto ci ha infettato inesorabilmente di una febbre speciale; la “Febbre del sabato sera”.
Che tempi, quei tempi! Ed oggi?