La richiesta. alquanto provocatoria, è stata rivolta al sottosegretario Wanda Ferro, dai consiglieri comunali di Catanzaro, esponenti di Azione. Immediata presa di posizione dell’on. Giuseppe Mangialavori
È la solita vecchia storia, che periodicamente torna a galla ogni qualvolta si possa sfruttarne l’occasione relativa ad una qualche nuova situazione: per i catanzaresi Vibo Valentia ed il suo territorio rimangono una propria colonia, a dispetto di una autonomia ottenuta ormai da oltre un trentennio con la proclamazione della nuova Provincia che da quelle parti non è stata mai accettata e, quando possibile, si punta ad una spoliazione in modo da ridurre il territorio vibonese ad una semplice area geografica, per lo più indistinta e senza potere amministrativo.
Questa volta ci provano i consiglieri comunali di Catanzaro di Azione – Valerio Donato, Gianni Parisi e Stefano Veraldi – che si rivolgono provocatoriamente al sottosegretario agli Interni Wanda Ferro con una richiesta precisa, confidando evidentemente nel suo legame con la città che l’ha vista a suo tempo Presidente di quella Provincia (trascurando però l’importante particolare che è soprattutto una parlamentare eletta da tutta la Calabria ed è un’esponente di governo calabrese e come tale ha il dovere di difendere i diritti di tutta la Calabria. che ovviamente non si riduce alla sola Catanzaro).
I tre calendiani catanzaresi chiedono: “un intervento forte e risolutivo del sottosegretario Wanda Ferro, al fine di istituire a Catanzaro la sede regionale del Reparto Prevenzione Crimine, nel tentativo di offrire all’intero territorio un servizio più efficiente ed efficace, forse, contribuire a porre elementi idonei a far riconquistare alla città la centralità perduta”.
La notizia ha scatenato una inevitabile levata di scudi proprio a Vibo Valentia, il cui reparto da anni copre anche i territori di Lamezia Terme e della città che si vanta essere il capoluogo della regione, in quanto ne ospita la Giunta ed i relativi uffici collegati (l’assemblea legislativa, ovvero il Consiglio regionale, come si sa, ha invece sede a Reggio Calabria).
Che il NO a questa richiesta non sia una banale questione di campanile lo confermano le forze sindacali. I segretari provinciali di tutti sindacati della Polizia di Stato: Siulp (Franco Caso), Sap (Francesco Franza), Siap (Domenico Palermo), Federazione Coisp (Rocco D’Agostino), FSP Polizia di Stato (Roberto Bucca) e Silp-Cgil (Felice Apa), che a Vibo Valentia rappresentano la totalità dei poliziotti, hanno firmato una nota comune nella quale affermano: “Spostare il Reparto Prevenzione Crimine di 70km a Nord-Est, in una città che non vanta sicuramente di un’autostrada vicina e farlo per “far riconquistare alla città la centralità perduta” sarebbe un grosso errore. E poi, – continuano i segretari provinciali – è opportuno rammentare che lo spostamento del Reparto Prevenzione Crimine, avvenuto nel luglio 2013 dalla sede di Rosarno a quella di Vibo Valentia, fu motivato dal Dipartimento della P.S. per “indubbi vantaggi in termini di resa operativa e di economia di esercizio”; premesso ciò, si auspica che a distanza di 10 anni non si voglia rinunciare a questi vantaggi ormai consolidati sul territorio in termini di sicurezza“.
“Inoltre, sarebbe paradossale chiudere, in una provincia di frontiera e di lotta alla criminalità qual è quella di Vibo Valentia. Per tali motivi – aggiungono i sindacalisti – si fa appello, ancora una volta, alla sensibilità dei politici di questa terra che, conoscendo bene le insidie dell’illegalità del territorio, saranno sicuramente in grado di tradurre il danno che si andrebbe ad arrecare qualora si chiudesse il Reparto Prevenzione Crimine a Vibo Valentia”.
All’appello dei sindacati di Polizia ha risposto subito il presidente della Commissione Bilancio della Camera dei deputati, Giuseppe Mangialavori, secondo il quale: ““Il Reparto Prevenzione Crimine, come bene hanno affermato i sindacati di Polizia, è un patrimonio di Vibo Valentia e tale deve rimanere”.
“Sono certo – ha aggiunto l’on, Mangialavori, esponente di spicco di Forza Italia – che non vi siano concrete intenzioni di spostamenti verso il capoluogo di regione, ma qualora si dovessero ipotizzare scenari di questo tipo non staremmo certo a guardare”.
“Non si tratta di questioni campanilistiche – conclude il parlamentare vibonese – ma della funzionalità stessa di una struttura di fondamentale importanza per il contrasto alla criminalità”.
Si fa sentire anche il sindaco di Vibo Valentia, Maria Limardo, la quale ricorda innanzitutto che la sede di Vibo Valentia… “era stata scelta dal ministero dell’Interno nel 2013, tra l’altro, poiché qui era possibile ‘rendere più incisivo il dispositivo di controllo del territorio, garantendo un più razionale impiego delle risorse e minori costi di esercizio’.
Quindi, chiarisce: “La centralità di Vibo Valentia nel bacino della Calabria centrale è indiscussa, oltre a rappresentare, la nostra, una città in prima linea che necessita della presenza concreta degli apparati dello Stato. Per tale ragione – conclude – sono pronta ad assumere tutte le iniziative possibili per contribuire a mantenere qui quello che è un presidio di legalità oltre che un reparto di assoluto livello nel contrasto al crimine organizzato”.