Ieri pomeriggio In Comune una riunione insieme al Commissario Prefettizio. Decisa per sabato sera una fiaccolata. Dopo la lettera minatoria, parla Romina Candela
Associazioni in campo al fianco dei parroci.
Cessaniti è sotto assedio in un clima che ogni giorno diventa sempre più irrespirabile perché, oltre alle lettere minatorie, ad appesantire oggi la situazione in paese, sono sopraggiunti anche il tentativo di avvelenamento ai danni di don Felice Palamara e l’inquietante “messaggio” del gatto morto lasciato sul cofano dell’auto di don Francesco Pontoriero.
Una spirale di minacce contro la quale i cittadini di Cessaniti si rifiutano e reagiscono restando uniti e facendo “gruppo”.
Da qui, l’iniziativa delle associazioni, che si sono riunite in Comune per organizzare una fiaccolata di solidarietà, per dire basta. I sodalizi hanno coinvolto anche Libera e auspicano il coinvolgimento delle massime cariche provinciali. Sono intenzionati ad organizzare una marcia solidale per ribellarsi alla cappa che ne minaccia la libertà, considerato che tra i destinatari delle lettere minatorie, oltre ai sacerdoti, sono finiti anche il vescovo Attilio Nostro, lo stesso commissario prefettizio che traghetterà il Comune sino alle prossime amministrative, Sergio Raimondo, la presidente dell’associazione culturale Crisalide, Romina Candela.
Alla fine dell’incontro i presenti, costituitisi in Comitato Spontaneo, hanno deciso di organizzare una “Fiaccolata Silenziosa do Solidarietà”.
L’appuntamento è per sabato 2 marzo alle 18.00, il ritrovo a Cessaniti in piazza Marconi.