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…se basta una A per celebrare le rivoluzioni di genere delle nuove generazioni!

rinascimento 68

&NewLine;<p><em>Il rispetto di genere nasce da una consapevolezza culturale ed educativa&comma; piuttosto che da formule dissimulatrici<&sol;em><&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>di Maurizio Bonanno<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<&excl;--more-->&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Come volevasi dimostrare&excl;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Inevitabilmente&comma; il mio sfogo&comma; il mio grido d’allarme contro la violenza che&comma; a mio modestissimo avviso&comma; subisce quotidianamente la lingua italiana&comma; ha provocato reazioni le più disparate&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Molti consensi&comma; altrettanto critiche &lpar;e meno male&excl;&rpar;&period; Qualche dotta rimostranza &lpar;c’è sempre da imparare&rpar;&comma; alcune condite da sana ironia &lpar;anch’io avevo provato a vestire di ironia il mio scritto&comma; ma sembra non ci sia riuscito&excl;&rpar;&comma; altre più spocchiose&comma; da tipi &OpenCurlyDoubleQuote;primo della classe” &lpar;vorrei esserlo&comma; ma chissà…&rpar;&semi; altre ancora reazioni di parte&comma; ovvero di chi crede che al mondo debbano sopravvivere solo i &OpenCurlyDoubleQuote;politicamente corretti”&semi; non sono mancate le offese gratuite &lpar;ma quelle rimbalzano come inevitabile che sia&rpar;&semi; e poi&comma; le neofemministe di ultima generazione che ritengono che la rivoluzione di genere si possa e si debba fare via social e attraverso un’evoluzione linguistica che sia di genere&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Eppure&comma; l’avevo specificato a conclusione di quel mio dire&colon; &OpenCurlyDoubleQuote;Il rispetto di genere nasce da una consapevolezza culturale ed educativa&comma; piuttosto che da formule dissimulatrici e &OpenCurlyDoubleQuote;quote” &lpar;cosiddette rosa&rpar;&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Che dire&quest; Cos’altro dire&quest;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Mi appello al quinto emendamento&period; Alzo bandiera bianca&comma; però…<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Con un ultimo scatto d’orgoglio&comma; pur considerando che Sua Maestà Treccani si sarebbe adeguata rassegnandosi a cambiare nel giro di un anno il testo del suo vocabolario declinando al femminile la &OpenCurlyDoubleQuote;magica parola in questione”&comma; mi permetto di invitarvi alla lettura di un articolo a suo tempo pubblicato da Vittorio Coletti&comma; Accademico della Crusca&colon;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>https&colon;&sol;&sol;accademiadellacrusca&period;it&sol;it&sol;contenuti&sol;nomi-di-mestiere-e-questioni-di-genere&sol;9160<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Per chi non avesse tempo di leggerlo per interno&comma; porto in evidenza questo passaggio&comma; pur ribadendo l’essere io quel &OpenCurlyDoubleQuote;povero ignorante”&comma; così come sono stato gentilmente apostrofato da chi evidentemente è nelle condizioni di poterlo dire&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<figure class&equals;"wp-block-image size-large"><img src&equals;"https&colon;&sol;&sol;vivipress&period;com&sol;wp-content&sol;uploads&sol;2024&sol;04&sol;crusca&period;jpg&quest;w&equals;859" alt&equals;"" class&equals;"wp-image-10831" &sol;><&sol;figure>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Così ragiona l’Accademico Coletti&semi; l’italiano ha spesso rafforzato la mozione femminile con un suffisso&comma; pur&comma; a norma di sistema&comma; non necessario&period; Ed ancora&colon; Non sempre&comma; però&semi; e non solo senza la sistematicità del tedesco&comma; che&comma; per i nomi di mestiere attribuibili ai due generi&comma; aggiunge il suffisso &&num;8211&semi;<em>in<&sol;em> a quelli femminili&comma; ma anche perché a volte nella nostra lingua non occorre un suffisso&comma; Sempre&comma; Coletti aggiunge&colon; le mozioni femminili sono da tempo rafforzate da suffissi&comma; pur&comma; a rigore&comma; non indispensabili &lpar;da <em>sindaco<&sol;em> si è fatta per un certo periodo e spregiativamente <em>sindachessa<&sol;em> invece di <em>sindaca<&sol;em>&rpar;&comma; o da desinenze specifiche&comma; anch’esse non obbligate dal sistema&period; Per concludere&colon;  Nei nomi italiani non si può prescindere dal genere&period; Per questo&comma; un nome di cariche o di ruoli che prescinda dal sesso di chi di volta in volta li copre è utile e a volte necessario&comma; e&comma; secondo me&comma; non bisognerebbe aver timore ad usarlo nel genere assegnato&comma; anche se oggi non coincide più interamente con quello dell’appellativo&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Ma il punto non è questo… Mica volevo ergermi a linguista&excl;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>La questione è&colon; siamo sicuri di voler subire l’imposizione del politically correct&quest; Subirla senza reazione alcuna&quest;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>E – rivolgendomi alle giovani neofemministe di ultima generazione – vi basta questo&quest; Tutto qui&quest; Vi basta una A finale per risolvere la questione di genere&quest;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Scusate&comma; ma non capisco&period; Appartengo&comma; per mia fortuna ad altra generazione&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Noi siamo quei maschi che hanno vissuto – e condiviso – la rivoluzione dei costumi&comma; il trionfo della libertà&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Siamo quelli della rivoluzione sessuale&comma; dei tempi in cui le donne ci gridavano in faccia &OpenCurlyDoubleQuote;…è mia e la gestisco io&excl;”&period; Tempi in cui le rivoluzioni erano una cosa seria e&comma; se per i sessantottini puri e duri la rivoluzione politica si compiva tenendo in mano il &OpenCurlyDoubleQuote;libretto rosso” di Mao&comma; per le donne protagoniste della straordinaria rivoluzione dei costumi era indispensabile tenere in mano ben altro libro&colon; il &OpenCurlyDoubleQuote;<strong>Rapporto Kinsey<&sol;strong>”&comma; ovvero lo studio sulla sessualità che da allora ha cambiato per sempre il nostro modo di concepire e vivere pulsioni e passioni&period; Perché&nbsp&semi;<strong>Alfred Kinsey<&sol;strong>&nbsp&semi;sta alla sessualità come Copernico all’astronomia eliocentrica&comma; Darwin alla teoria dell’evoluzione e Einstein alla fisica relativistica&period; È il fondatore di una scienza fino ad allora ignota&comma; avvolta dalle superstizioni e ostaggio della pubblica morale&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Una vera e propria presa di coscienza che avrebbe cambiato&comma; allora e per sempre&comma; il modo di affrontare un argomento fino a quel momento considerato assolutamente intimo&comma; non pubblico&comma; vero e proprio tabù da custodire gelosamente entro il desco coniugale&period; Una vera e propria presa di coscienza&comma; una consapevolezza che&comma; facendo il paio con lo sdoganamento dell’uso della pillola anticoncezionale&comma; invertiva il paradigma dei rapporti di coppia&colon; la donna era padrona della propria vita&comma; compresa quella sessuale&comma; lontana dal controllo maschile&period; E l’uomo si scopriva debole ed impreparato a vivere questa nuova realtà&comma; mostrando i limiti di un genere&comma; quello maschile appunto&comma; perennemente infantile&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<figure class&equals;"wp-block-gallery has-nested-images columns-default is-cropped wp-block-gallery-1 is-layout-flex wp-block-gallery-is-layout-flex">&NewLine;<figure class&equals;"wp-block-image size-large"><img data-id&equals;"10833" src&equals;"https&colon;&sol;&sol;vivipress&period;com&sol;wp-content&sol;uploads&sol;2024&sol;04&sol;donne-68&period;jpg&quest;w&equals;768" alt&equals;"" class&equals;"wp-image-10833" &sol;><&sol;figure>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<figure class&equals;"wp-block-image size-large"><img data-id&equals;"10832" src&equals;"https&colon;&sol;&sol;vivipress&period;com&sol;wp-content&sol;uploads&sol;2024&sol;04&sol;68&period;jpg&quest;w&equals;512" alt&equals;"" class&equals;"wp-image-10832" &sol;><&sol;figure>&NewLine;<&sol;figure>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Siamo quelli che hanno vissuto un periodo glorioso e pionieristico&comma; preludio di grandi conquiste in tema di mentalità e di costume&period; Siamo la generazione che – uomini e donne fianco a fianco&semi; anzi&comma; ragazze e ragazzi fianco a fianco – lottavano insieme per la legge sul divorzio&comma; per il referendum sull’aborto&colon; adesso&comma; invece&comma; ci si balocca accontentandoci di realizzare la &OpenCurlyDoubleQuote;rivoluzione linguistica”&period; Nuove generazioni alle quali ci rivolgiamo facendo loro credere che le &OpenCurlyDoubleQuote;grandi conquiste” sono i Gay Pride e le distinzioni LGBT&comma; la &OpenCurlyDoubleQuote;conquista” di genitore 1 e genitore 2&period; Aspetti a noi indifferenti perché nessuno sognava di ghettizzare chi aveva fra i propri idoli Freddie Mercury &lpar;quante lacrime versate per la sua morte prematura&excl; E quante lacrime ancora oggi verso ogni volta che rivedo il film che racconta la sua vita&rpar;&period; Era gay&comma; embè&quest; Lo era anche Boy George&comma; che cantavamo a ballavamo come lui dondolandoci senza remore di alcuno&comma; così come lo era George Michael&comma; Elton John e quanti altri verso i quali non avevamo quei preconcetti&comma; quelli che oggi invece abbondano&comma; con la necessità di dedicare sezioni a parte&comma; giornate celebrative a parte&comma; ghettizzazioni para intellettuali&period; E se oggi per modello c’è Luxuria&comma; per la nostra generazione c’era Eva Robins&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Le nostre ragazze indossavano con naturalezza e senza remore minigonne mozzafiato che – certo – a noi suscitavano emozioni&colon; restavamo incantati&comma; sbavavamo&comma; ma mai osando minimamente pensare di mancare loro di rispetto&comma; un rispetto dovuto e da loro conquistato senza rivendicazioni di genere&comma; politicamente e linguisticamente corrette&period; Ballavamo i lenti eroticamente sussurrati da Jane Birkin &lpar;ie t’aime… moi non plus&rpar;&comma; cantavamo a sguarciagola L’Avvelenata e Disperato erotico stomp&comma; La donna cannone e La canzone di Marinella&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<figure class&equals;"wp-block-image size-large"><img src&equals;"https&colon;&sol;&sol;vivipress&period;com&sol;wp-content&sol;uploads&sol;2024&sol;04&sol;minigonne&period;jpg&quest;w&equals;1000" alt&equals;"" class&equals;"wp-image-10834" &sol;><&sol;figure>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>La mia generazione cresceva scoprendo&comma; insieme ragazze e ragazzi&comma; che si poteva essere &OpenCurlyDoubleQuote;porci con le ali”&comma; invece oggi…<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Trastullatevi pure&comma; se ciò vi basta&comma; con queste effimere &OpenCurlyDoubleQuote;conquiste”&period; Esaltate pure il banale cambio di etichetta su una porta&comma; mostrate con orgoglio la &OpenCurlyDoubleQuote;Rinnovata Treccani” immaginandola una vostra&comma; grande &OpenCurlyDoubleQuote;conquista”… se solo questo vi può bastare&excl;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>A me non suscita emozione&period; Rimango alle mie vecchie battaglie – culturali e politiche&comma; liberali e liberiste&comma; quelle sì di costume capaci di abbattere muri&comma; fisici e ideologici – rimango ancorato ai miei vecchi e datati studi proposti da vecchi professori verso i quali si riservava rispetto pur combattendoli&comma; quegli studi che facevano riferimento&nbsp&semi;agli intellettuali illuministi&comma; quelli che spiegavano che per riformare la società e la politica&comma; era necessario che gli esseri umani &lpar;uomini e donne in egual misura&rpar;&nbsp&semi;imparassero a liberarsi dal giogo delle false dottrine e di una morale dettata dalla paura&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Invece&comma; un popolo abituato a conquiste di piccolo cabotaggio&comma; che soddisfa il proprio ego attraverso post sui social&comma; che annienta il pensiero altro&comma; diverso dal suo&comma; con contumelie e offese&comma; da volgare haters&comma; è un popolo che si abituerà facilmente a servire e ad essere sottomesso&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Sottomesso&quest; Questo proprio no&colon; personalmente non potrei mai&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Ed allora&comma; a prescindere se condividiate o meno i miei pensieri &lpar;non sarò io a chiedervelo&rpar;&comma; lasciate che li possa esprimere&comma; presuntuosamente immaginando che per convincere un popolo sprovveduto sia necessario incominciare a&nbsp&semi;fare breccia nelle questioni che riguardano molto da vicino ogni singola persona&period;&nbsp&semi;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Se a voi basta l’aggiunta di una A finale&comma; fate pure&period; Ma una domanda&colon; con la parola intellettuale&comma; come la mettiamo&quest; E amante&quest; E ignorante&quest;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Io proseguo lungo la mia strada tranquillizzato dal fatto che non potrò incontrarvi&comma; perché non è la stessa che voi mai attraverserete&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>P&period;S&period;&equals; Buon lavoro ai futuri amministratori&comma; che sia un assessore oppure un’assessore &lpar;citando l’Accademico della Crusca&comma; Vittorio Coletti&rpar;&period;<&sol;p>&NewLine;

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