Una cerimonia rafforzata da alcune scelte dal forte valore simbolico. L’importanza di aver coinvolto i giovani studenti

A Limbadi la festa per i 210 anni delle fondazione dell’Arma dei Carabinieri ha rappresentato un momento di forte valore simbolico.

La cittadina del Vibonese, nota alle cronache a causa dell’incombente presenza di una delle più potenti famiglie di ‘ndrangheta ha visto il suo momento di riscatto ospitando le più alte rappresentanze delle istituzioni: tutti i comandanti provinciali delle varie forze dell’ordine, con il Prefetto Grieco, il procuratore della DDA Capomolla e quello di Vibo Valentia, Camillo Falvo, i rappresentanti degli enti locali con molti sindaci ed il presidente della Provincia Landolina, la Chiesa e le diverse associazioni con il presidente di Confindustria Rocco Colacchio; soprattutto le scuole ed i tanti studenti con l’orchestra ed l coro che hanno intonato gli inni, europeo e d’Italia, e la Virgo Fidelis.

Importante il momento della cerimonia che, nell’anfiteatro situato nel complesso della Villa Comunale in corso Umberto I a Limbadi, ha visto protagonisti in prima persona quei carabinieri che hanno ricevuto i giusti riconoscimenti distinguendosi in attività investigative.

Una festa dell’Arma che il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Luca Toti, ha riempito di contenuti e di scelte in linea con la volontà di dare valore simbolico in ogni aspetto, come quello di far leggere il messaggio del Presidente della Repubblica e quello del Comandante Generale dei carabinieri a due studenti, di Limbadi e di Nicotera. Un modo per dare maggiore forza all’intenzione di lanciare messaggi di legalità e di fermezza innanzitutto ai più giovani

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