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Una poltrona per due: a Vibo Valentia si va al ballottaggio tra Cosentino e Romeo

Il prossimo Sindaco sarà il vincitore della sfida tra centrodestra e centrosinistra il prossimo 23 e 24 giugno

di Maurizio Bonanno

È ballottaggio a Vibo Valentia. Per eleggere il sindaco bisogna tornare alle urne il 23 e 24 giugno e scegliere tra centrodestra e centrosinistra, tra Cosentino e Romeo.

Dopo i trionfi delle ultime elezioni, quando il centrodestra riusciva ad eleggere i propri candidati, prima Costa e poi Limardo, al primo colpo, questa volta è necessario l’ulteriore turno.

I risultati delle amministrative del 2019

Una prima spiegazione – a caldo, come si suol dire – suggerisce che se Cosentino non riesce a seguire il trend dei suoi predecessori, una prima responsabilità è da individuare nel crollo netto di Forza Italia che di fatto dimezza i suoi voti rispetto a cinque anni fa, quando le liste del centrodestra sfondarono con il 65.47% e Maria Limardo raccolse ben 11.219 voti doppiando, e oltre, il principale competitor, Stefano Luciano che si fermò a 5.312 voti.

Questa volta, nel centrosinistra edizione 2024 non si può non considerare che il successo è strettamente legato al trionfo personale di Enzo Romeo. È lui che si è caricato sulle spalle l’intera coalizione, è lui che si è conquistato il voto disgiunto, è lui che ha portato in dote ben 896 voti che in percentuale significa un regalo ai suoi sostenitori di ben 4 punti e mezzo in percentuale (precisamente 4,53%).

A questo punto, se Cosentino deve segnare uno scarto di 539 voti, pari a quasi 3 punti e mezzo in percentuale (esattamente 3.46%), si intuisce quale sia la partita che i due candidati a sindaco chiamati al ballottaggio dovranno giocare in queste ulteriori due settimane. Anche perché Romeo ha superato con una scrollata di spalle (anzi, una scrollatina pari allo 0.81%, ovvero 148 voti!) il tentativo della sinistra-sinistra di indebolirlo proponendo una propria candidatura sotto il simbolo di Rifondazione Comunista. E sempre Romeo non ha accusato il flop dei 5Stelle che con 871 voti è sotto la soglia del 5% (precisamente 4.8), mentre cinque anni fa avevano raggiunto il 6% come lista e superato il 10% con il proprio candidato a sindaco (Santoro).

Infine, il centro. Qui non riesce il blitz di Pitaro che aveva tentato a proporsi in rottura con i vecchi alleati del centrodestra, pur dimostrando che il suo gruppo è in grado di mantenere i propri voti (circa duemila voti, che il centrodestra al momento non può non rimpiangere!); e pur dando prova di compattezza: candidato a sindaco e liste praticamente si equivalgono nei voti ottenuti.

Di più, la lista “Cuore Vibonese” (leggasi Pitaro), pur in appoggio al candidato Muzzopappa risulta essere la più votata in assoluto: 1.943 voti pari al 10.71% superando pure il PD, lista seconda che si ferma al 9.91% pari a 1.798 voti, mentre Forza Italia si ferma a 1.753 voti (9.59%) ed è la terza a Vibo Valentia (Fratelli d’Italia, invece, non riesce a sfruttare la scia trionfante della leader Meloni e con 1.499 voti si fa superare, nella coalizione a sostegno di Cosentino, pure da Forza Vibo, 1.528 voti)

Il risultato delle amministrative 2024

Adesso si ricomincia. Il ballottaggio è una partita nuova e diversa: si ricomincia, parafrasando una partita di calcio, da un inziale 0-0: tutto quello che c’è stato prima non conta; certo, non conta in termini numerici, ma conta in termini di capacità di attrazione personale, capacità di convinzione a riportare alle urne gli elettori, che a questo punto si sentono meno coinvolti visto che non vi è  più l’impegno diretto di andare a votare parenti ed amici candidati nelle liste; capacità di reggere allo stress ulteriore di un confronto a due.

Intanto, entrambi – Cosentino e Romeo – confermano la volontà di non prendere in considerazione apparentamenti ufficiali. Entrambi strizzano l’occhio – inevitabilmente e necessariamente – a quel centro che, comunque, ha dimostrato che c’è e che pesa (5.469 voti pari al 30.16%).

Enzo Romeo e Roberto Cosentino

Cosentino prova a spiegare la sua non-vittoria a causa del poco tempo che ha avuto per illustrare il suo “programma innovativo”, quindi adesso è chiamato a ben utilizzare le ulteriori due settimane che ha a disposizione. Romeo, al contrario, può vantare il fatto di essere partito da lontano, con largo anticipo, utilizzando tutto il tempo che ha avuto per farsi riconoscere, ma adesso dovrà tenere alta la tensione elettorale dei suoi, per impedire che arrivino stanchi al rush finale.

Nel frattempo, Vibo Valentia dovrà aspettare ancora prima di sapere chi la guiderà nel prossimo quinquennio.

Una poltrona per due, si direbbe.

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