L’iniziativa a Ricadi. Una targa è stata consegnata alla Regione Calabria per l’impegno nella salvaguardia degli habitat costieri
L’associazione del Cigno verde ha presentato alla Green Station di Santa Domenica di Ricadi, nel corso di un incontro organizzato dal circolo territoriale di Legambiente Ricadi, in collaborazione con il circolo Riviera dei Cedri, il progetto Life Turtlenest, cofinanziato dall’Unione Europea attraverso il programma LIFE e coordinato da Legambiente per il miglioramento della conservazione della tartaruga marina comune (Caretta caretta) in vari Paesi, tra cui Italia.
Il progetto, illustrato da Antonino Morabito, responsabile nazionale Legambiente Cites e Benessere animale, e da Anna Parretta, presidente di Legambiente Calabria, mira ad implementare la protezione dei siti di nidificazione sensibilizzando e coinvolgendo tutti gli stakeholders: enti gestori delle aree protette, amministrazioni, gestori balneari, turisti e bagnanti attraverso attività di monitoraggio, messa in sicurezza dei nidi, ricerca scientifica e campagne di informazione sulle tartarughe marine della specie Caretta caretta.
Scopo del progetto europeo è anche quello di stabilire quanto e come i cambiamenti climatici abbiano provocato l’espansione dell’areale delle femmine di Caretta caretta verso queste zone, divenute negli ultimi anni dei luoghi maggiormente idonei all’ovodeposizione. Purtroppo, in tanti casi, i luoghi dove vengono rintracciati i nidi di tartaruga coincidono con lidi e spiagge a forte attrazione turistica e con alto tasso di frequenza di bagnanti e turisti.
Una presenza che con poche e semplici attenzioni può essere resa sostenibile e rispettosa del delicato momento della “gestazione” delle uova e della schiusa dei piccoli di tartaruga marina: evitando la pulizia meccanica degli arenili che schiaccerebbe le uova deposte nella sabbia, proteggendo circa un metro quadrato di superficie sotto al quale i piccoli si sviluppano nelle uova per circa 50 giorni, così come abbassando l’illuminazione soltanto nei pochi giorni in cui i piccoli di Caretta caretta appena nati devono raggiungere il mare per evitare che l’inquinamento luminoso faccia loro perdere l’orientamento portandoli a morte certa.
Secondo un’indagine, condotta dai volontari di Legambiente nella scorsa estate sulle spiagge italiane interessate dalla nidificazione, è emerso che il 90% di turisti, operatori economici e rappresentanti delle comunità locali non sapevano di trovarsi in un’area di interesse per la nidificazione delle tartarughe e né tantomeno erano a conoscenza delle pratiche da adottare per accompagnare positivamente la fase di nidificazione e schiusa.
Life Turtlenest prevede il pattugliamento e il monitoraggio delle coste attraverso decine di volontari che grazie ad una intensa attività di formazione sul campo, diventeranno dei tecnici esperti nell’identificazione, protezione e gestione dei nidi di tartaruga.
Per realizzare gli scopi del progetto di coinvolgimento degli stakeholders, Legambiente ha firmato un protocollo d’intesa con FIBA (Federazione italiana imprese balneari) – Confesercenti che prevede l’adozione di un codice di condotta, rivolto agli stabilimenti balneari per una corretta gestione delle spiagge ed ha invitato i Comuni costieri italiani a stipulare un protocollo d’intesa contenente l’impegno a rendere le spiagge accoglienti oltre che per i turisti anche per le tartarughe marine.
“Le preziose tartarughe Caretta caretta sono anche un simbolo positivo ed un motivo di orgoglio per le comunità che l’accolgono” afferma Anna Parretta, presidente di Legambiente Calabria. La direzione e la battaglia devono essere comuni tra cittadini, associazioni ambientaliste, amministrazioni comunali, enti di tutela e Regione Calabria per la tutela e la salvaguardia degli ecosistemi costieri, della flora e della fauna. Le spiagge sono un importante bene collettivo di cui parlare non solo riguardo l’applicazione della direttiva Bolkenstein ma soprattutto in merito a progetti di tutela e valorizzazione, di accessibilità per tutti alle spiagge o di adattamento ai cambiamenti climatici. È essenziale non solo per la salvaguardia di specie come la Caretta caretta, ma anche per la qualità della vita di tutti i calabresi e per lo sviluppo sostenibile dell’economia turistica della nostra bellissima regione”.
Nel corso dell’incontro, moderato da Franco Saragò, presidente del circolo Legambiente Ricadi, si è tenuta la cerimonia di consegna della bandiera ente “Amico delle tartarughe” ai Comuni presenti: Palizzi (RC), rappresentato dal Sindaco Umberto Nocera, Ricadi (VV), rappresentato dal Sindaco Nicola Tripodi e dal Vice Sindaco Domenico Lo Cane, e Scalea (CS), rappresentato dall’Assessore all’Ambiente Davide Manco, che hanno aderito all’iniziativa ed all’Ente Parchi marini Calabria, rappresentato per l’occasione da Pietro Pileci, che hanno avviato azioni positive per la specie e la corretta gestione delle dune costiere.
Un riconoscimento speciale per l’impegno nella salvaguardia degli habitat costieri Legambiente lo ha attribuito e consegnato alla Regione Calabria presente con il dirigente regionale aree protette, Giovanni Aramini. In particolare, la Regione Calabria, Dipartimento Territorio e Tutela dell’Ambiente, ha emanato, nel maggio 2023 e rinnovato nel maggio 2024 provvedimenti indirizzati a tutti i Comuni costieri calabresi per ribadire l’importanza di non usare mezzi pesanti per la pulizia delle spiagge allo scopo di tutelare specie protette come Caretta caretta e Charadrius alexandrinus (Fratino) nidificanti sulle coste della Calabria e le comunità vegetali psammofile e di specie tipiche come il giglio di mare e l’efedra, reiterando i divieti di uso di mezzi meccanici per la pulizia della spiaggia, di transito sul litorale di fuoristrada o altri mezzi su ruota, di sbancamento e spianamento che possano alterare il contorno delle dune e prevedendo anche le relative sanzioni economiche nei confronti degli enti inadempienti.
Presenti all’incontro: Salvatore Urso, tesoriere dell’associazione Caretta Calabria Conservation ed esperto biologo, che ha illustrato le tecniche e le modalità di salvaguardia dei nidi di tartaruga costruite e affinate in venti anni di impegno lungo le coste calabrese e del reggino ionico in particolare. La Costa dei Gelsomini è infatti l’area più densamente ed costantemente utilizzata in Italia dalla specie per la nidificazione; Il Tenente di Vascello Gabriele Abbadessa, in rappresentanza della Capitaneria di Porto di Vibo Marina, il quale si è soffermato, tra l’altro, sulle attività svolte a tutela delle coste, della biodiversità marina e nello specifico delle tartarughe marine, e sulla collaborazione in atto con Legambiente; I comuni di Zambrone e Nicotera e numerose associazioni locali.
Protagoniste anche le generazioni più giovani ed il mondo della Scuola, nello specifico dell’Istituto Comprensivo di Tropea, rappresentato per l’occasione dal maestro Francesco Braccio ed i suoi alunni Vito e Margherita che hanno letto due commoventi temi sulla liberazione in mare di alcune tartarughe Caretta caretta, avvenute in occasione dell’iniziativa Spiagge Pulite organizzata dal Circolo di Ricadi, dopo essere state curate dal Centro Recupero “M.a.r.e. Calabria”, rendendo evidente a tutti l’importanza della sensibilizzazione ambientale.
Il presidente del circolo Legambiente Ricadi Franco Saragò ha, tra l’altro, evidenziato l’importanza del monitoraggio della costa vibonese, effettuato costantemente dai volontari del circolo, al fine di ottenere risultati scientifici attendibili e costruire percorsi virtuosi finalizzati a rimuovere gli ostacoli e le minacce agli ecosistemi marini da realizzare possibilmente anche con il coinvolgimento degli enti locali e degli operatori balneari. Legambiente chiede da molto tempo alle Amministrazioni pubbliche politiche più convinte per la tutela della bellezza e degli ecosistemi costieri e per la salvaguardia delle spiagge.
La devastazione delle dune e delle spiagge con l’effettuazione di pulizie meccaniche, che creano danni agli arenili ed alle specie animali e vegetali che hanno il proprio habitat sulle coste, non sono l’unica criticità: sulle spiagge calabresi, ad esempio, ci sono troppi rifiuti, costituiti per oltre l’80% da plastiche, che costituiscono una grande minaccia per gli animali marini e per tutta la catena trofica. Inoltre, le coste calabresi sono sottoposte a fenomeni consistenti di erosione costiera e subiscono gli effetti negativi delle persistenti carenze dei sistemi di depurazione, della cementificazione e gli impatti dei cambiamenti climatici.