Era originario di Francavilla Angitola e viveva con la famiglia a Roma. Aveva 46 anni
Non ce l’ha fatta l’uomo di 46 anni che ieri mattina si sarebbe lanciato da un dirupo dopo aver scavalcato l’inferriata nel parcheggio “Pitaro”, a Pizzo.
Inutili i tentativi dei medici del reparto di Rianimazione dell’ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro, di strapparlo alla morte. Le sue condizioni sono apparse subito gravi dopo il suo arrivo in eliambulanza all’ospedale.
Rimane da capire come sia potuta consumarsi questa tragedia.
Secondo la ricostruzione più accreditata, l’uomo, un dipendente pubblico originario di Francavilla Angitola ma residente a Roma, dopo aver parcheggiato e pagato il ticket, si stava incamminando per raggiungere il percorso che conduce al centro della cittadina costiera, seguito, a distanza, dalla moglie e dalla figlia. In pochi attimi però ha scavalcato la ringhiera, destando subito l’allarme della moglie, le cui urla hanno attirato l’attenzione di un ausiliario del traffico in servizio in zona, che si è prontamente attivato tentando di fermarlo ma nonostante gli sforzi, l’uomo è riuscito a divincolarsi cadendo rovinosamente dal dirupo. L’ausiliario, per fortuna, ha avuto la prontezza di allontanare almeno la bambina, che è stata successivamente affidata ad alcuni parenti. Le operazioni di soccorso – come già riferito nel servizio di ieri – sono state complesse: oltre a raggiungerlo attraverso il dirupo, i Vigili del fuoco sono scesi imbracati, con annessa barella. Tempestivo è stato anche l’intervento del capitano dei carabinieri Veronica Pastori che si è adoperata personalmente aprendo la strada tra le sterpaglie a soccorritori e medici e coordinando gli interventi. Altrettanto complicato per i sanitari stabilizzarlo: la caduta da circa 15 metri di altezza, in base a quanto emerso, avrebbe causato importanti traumi a testa e schiena che si sono poi rivelati fatali.
Non si comprende il motivo del gesto, nessun litigio a monte: apparentemente l’uomo era in condizioni normali e senza turbamenti. La famiglia era arrivata da Roma in Calabria per trascorrere qualche giorno di vacanza a cavallo di Ferragosto. Poi la tragedia.