Intanto, sull’impianto Silica il sindaco Romeo incassa dal Corap la disponibilità a trattare reflui in eccesso
È un’estate da incubo quella che si sta vivendo a Bivona!
Già penalizzata dai lavori della piazza che di fatto ha annullato ogni possibilità di socializzazione, seppur vissuta con la speranza che dal prossimo anno tutto sarà migliore, quanto sta accadendo nei giorni a ridosso del Ferragosto è un tormento.
Ormai da giorni, diversi bagnanti che finora affollavano la spiaggia di Bivona continuano ad abbandonarla per via del cattivo odore sprigionato dai liquami presenti nelle acque del torrente S. Anna, mentre a riva preoccupa il mare “verde”.
Il fosso continua ad essere caratterizzato da sostanze di dubbia provenienza (con il dubbio che possano essere probabilmente inquinanti) che finiscono a mare o comunque si insinuano nel terreno, mentre l’acqua del mare alterna preoccupanti gradazioni di colore tra il verde ed il marrone mettendo in fuga i bagnanti. Non diversa la situazione ai confini con Vibo Marina e che riguarda l’altro fosso, l’Antonucci. Il corso d’acqua che attraversa Viale delle Industrie continua infatti ad essere caratterizzato sia da una folta vegetazione che dall’acqua ristagnante di colore verde.

Il Comune arranca tra iniziative che non portano a soluzione nel rammarico generale di tutti i residenti.
Ultima in ordine di tempo, per come riferisce un comunicato stampa del Comune, l’ennesimo un sopralluogo, questa volta congiunto, sul depuratore di località Silica, operato questa mattina dai tecnici del Comune di Vibo Valentia, dell’Arpacal e del Dipartimento Ambiente della Regione Calabria.
Il paradosso è che viene riferito che da questo sopralluogo non sono emerse anomalie nel funzionamento dell’impianto, per cui – viene spiegato – “le cause dello sversamento che si è registrato nella giornata di ieri vanno evidentemente ricercate altrove, e su questo fronte l’amministrazione comunale è in prima linea, in stretta collaborazione con le altre forze dell’ordine, attraverso il comando di Polizia locale; nell’immediatezza dello sversamento, infatti, alcuni tecnici comunali insieme al comandante della Locale hanno risalito il torrente per un lungo tratto, senza però rilevare situazioni da attenzionare”.
Tuttavia il Comune di Vibo Valentia, con nota del sindaco Enzo Romeo successiva ad altra nota della Prefettura, ha chiesto al Corap una” ulteriore collaborazione nell’ipotesi in cui dovesse verificarsi una situazione di “troppo pieno” anche superiore ai limiti stabiliti dalla convenzione firmata lo scorso 9 agosto, ottenendo dal Corap la piena disponibilità a trattare i reflui nell’impianto di Porto Salvo”.

Rimane da porsi una semplice domanda: com’è possibile che si verifichi il fenomeno del “troppo pieno” proprio nella settimana di Ferragosto, quando è ormai da mezzo secolo che la città (si intende Vibo Centro, quella che sta in collina!) praticamente si svuota, perché tutti, quasi tutti, si trasferiscono nelle zone balneari?
E poi, com’è possibile che dai controlli non emerge alcuna anomalia? Viene effettata un’azione di controllo e di sorveglianza soprattutto (innanzitutto!) nelle ore notturne?
Nel frattempo, sempre da Palazzo Luigi Razza promettono: “In queste ore gli uffici comunali, coadiuvati dalla Polizia locale, stanno assicurando un continuo controllo sugli impianti di depurazione. Ed è in essere una costante interlocuzione con tutti i livelli istituzionali competenti in materia ambientale, in particolare gli uffici della Prefettura e l’assessore regionale alla Tutela ambientale Giovanni Calabrese”.
Quando finirà questo incubo?
Intanto – direbbe la vecchia canzone – “l’estate sta finendo, un anno (un altro anno così, anche peggio rispetto al passato) se ne va!”.