La strada d’accesso alla stazione è un orrore, un terreno come fosse stato bombardato
Benvenuti a Vibo Valentia, capoluogo di provincia. Della provincia che ha in sé la Costa degli Dei, Pizzo e Capo Vaticano, Tropea, capitale mondiale del turismo internazionale, ma anche Serra San Bruno e la Certosa, le montagne delle Serre. Insomma, Vibo Valentia, ovvero capoluogo del turismo in senso completo… se solo avesse rispetto per se stessa!
Così non è. E non lo è per diversi motivi, in diverse situazioni, tutte gravemente concorrenti a dare mostra di una situazione costantemente degradata.
Emblematico quanto si nota allo scalo ferroviario di Vibo-Pizzo.
Già le Ferrovie lo considerano di serie inferiore consentendo le fermate a pochi treni che percorrono la tratta. E già all’arrivo, si coglie un senso di abbandono, di desolazione, di sconforto. Per niente un buon biglietto da visita per chi arriva. Un accenno di accoglienza che non c’è, non è contemplata.
Ma siamo a fine agosto, a fine stagione. Siamo nel periodo che più che arrivi si registrano partenze. E l’immagine del degrado, dell’abbandono rasenta l’imbarbarimento.
L’ingresso al piazzale è da incubo. La strada d’accesso alla stazione è un orrore. Non è una strada: è un terreno come fosse stato bombardato. Voragini tali da mettere a repentaglio l’incolumità si alternano senza soluzione di continuità, con la pericolosa aggiunta di sterpaglia e vegetazione selvaggia che avanza pericolosamente lungo quella che dovrebbe essere la carreggiata.
Un senso di desolazione e di squallore angosciante, che certo aiuta a partire, andare via da tanto degrado senza rimpianti, piuttosto portando con sé un amaro retrogusto di insulso che offende questa terra benedetta dalla natura e deturpata e violentata dall’uomo.
Benvenuti a Vibo Valentia, Stazione di Vibo-Pizzo!