E come tale si presta anche a forme di illegalità e approssimazione
Si sa che la vita delle persone, soprattutto negli ultimi decenni è in un modo o nell’altro influenzata dalle mode che si estendono in ogni ambito, tra le ultime che stanno prendendo piede anche in Italia c’è quella degli Home Restaurant, un nuovo modello di ristorazione che inizia a comparire negli Stati Uniti nel 2006, con il nome di guerrilla restaurant, supper club o underground dinner, e a Cuba, dove viene chiamato casa particular o paladar, quindi viene esportato in Europa, e precisamente nel Regno Unito nel 2009 per poi dilagare un po’ ovunque consentendo anche la creazione di piattaforme dedicate dove chi offre questo servizio può proporre la propria casa, i prezzi e i menu, e chi vuole utilizzare il servizio come commensale può prenotare e pagare in anticipo.
Ma che cosa è esattamente un Home Restaurant è, letteralmente, un ristorante in casa dove si mangia come al ristorante, ma ci si sente come a casa propria avendo anche la possibilità di gustare piatti all’altezza di una cucina gourmet a prezzi più contenuti.
Ma non tutti possono aprire un Home Restaurant così come se nulla fosse, esistono regole ben precise da rispettare, per prima cosa, se non si possiede un diploma di scuola alberghiera, si deve seguire un corso sull’HACCP, per imparare a conservare gli alimenti in maniera corretta. Bisogna anche inviare al comune di residenza una dichiarazione di inizio attività, quindi si devono seguire tutte le regole dal punto di vista finanziario quindi la necessità di dotarsi anche di un pos tramite il quale si possano effettuare pagamenti elettronici, gli unici ammessi per questo tipo di attività, in più si deve dare la possibilità ai clienti di poter prenotare il pranzo o la cena nel proprio Home Restaurant attraverso il web.
Insomma creare un Home Restaurant è come aprire una vera e propria attività commerciale, ma non tutti la pensano così, infatti in molti si cimentano e non sempre seguono le regole, per questo motivo la Home Restaurant Hotel srl ha ufficialmente istituito una Task-force dedicata a individuare e denunciare gli Home Restaurant che operano in violazione delle normative vigenti, promuovendosi come ristoranti tradizionali su piattaforme come Google e il suo CEO, Gaetano Campolo, ha annunciato che solo nell’ultima settimana sono state inviate segnalazioni alle Questure di Reggio Calabria, Catanzaro, Crotone, Vibo Valentia, Cosenza, Messina, Catania, Trapani e Siracusa, riguardanti oltre 100 Home Restaurant illegali, che ora finiranno sotto la lente delle autorità competenti per i necessari controlli.
“La situazione è diventata insostenibile,” ha dichiarato Campolo. “Da oltre 20 mesi, nonostante le ripetute segnalazioni, la Questura di Reggio Calabria non ha effettuato i controlli necessari, alimentando così l’illegalità non solo nella provincia ma in tutta Italia. Le altre Questure non sono informate adeguatamente, se non grazie agli sforzi della nostra Task-force, che sta progressivamente informando le autorità in tutta Italia tramite PEC”.
Campolo ha poi criticato aspramente l’apparente inattività della Questura di Reggio Calabria, spingendo la Home Restaurant Hotel ad adottare misure sempre più drastiche, come le denunce pubbliche, per garantire il rispetto delle leggi.
Un esempio concreto è quanto avvenuto il 6 maggio 2024, quando Gaetano Campolo ha denunciato pubblicamente un Home Restaurant illegale, di cui fa anche nome e cognome della proprietaria sottolineando la sua frequentazione anche da parte di alcuni Dirigenti di Autorità il che rende la situazione ancora più grave.
“Siamo stati costretti e saremo costretti nelle prossime ore ad agire direttamente, una situazione che non dovrebbe mai verificarsi in un paese che si dichiara fondato sulla legalità,” ha concluso Campolo, “la Task-force di Home Restaurant Hotel continuerà a monitorare e segnalare le attività illegali, auspicando una maggiore reattività da parte delle autorità competenti, affinché si possa finalmente garantire un settore della ristorazione domestica equo e regolamentato”.