In programma domenica 15 settembre, una cinquantina gli eventi in Calabria
È dedicata alla “famiglia” la venticinquesima edizione della Giornata Europea della Cultura Ebraica (Gece), in programma domenica 15 settembre con 27 paesi aderenti a livello continentale e Torino città capofila per l’Italia. In tutto 106 località da nord a sud della Penisola ospiteranno iniziative ed eventi. All’ombra di sinagoghe e centri comunitari saranno raccontate storie di famiglia, ma saranno anche presentati libri, mostre e progetti, si visiteranno allestimenti, si assisterà a concerti e performance teatrali. Il tutto all’insegna dell’incontro, delle porte aperte.
La famiglia è oggi «il nucleo più essenziale al quale prestare attenzione, come spazio che deve generare sicurezza, certezza e affetti, per trovare forze e risorse da condividere negli altri ambiti in cui si svolge la vita quotidiana», sottolinea la presidente Ucei Noemi Di Segni in una nota. Famiglia quindi come «presupposto della convivenza democratica, tra fatiche e crisi, con la convinzione dell’essenzialità e ricchezza della relazione».
Il sito web della Gece, oltre ai vari programmi, propone un confronto di opinioni sulla declinazione ebraica del concetto di famiglia.
«A differenza di molti altri popoli che hanno messo in primo piano la forza dei loro imperatori, dei loro eroi e guerrieri, il centro del mondo ebraico è da sempre la famiglia -ha scritto tra gli altri il rabbino Roberto Della Rocca – Non si può diventare una comunità se prima non s’impara a diventare una famiglia».
Una cinquantina gli eventi in Calabria, con molte città protagoniste.
Grazie a Roque Pugliese, delegato della Comunità Ebraica di
Napoli per la Calabria, è stato possibile predisporre una mappa degli eventi da visitare ed ammirare… tutti assieme, in famiglia!
Tra i Tesori del Museo Nazionale Archeologico di Reggio Calabria, la visione in esclusiva per la Giornata Europea della Cultura Ebraica Calabria, dopo circa settanta anni dalla sua scoperta, della ” Stele di Strongoli ” un epitaffio dedicato a «Yehudah il medico, figlio di Rahamim».
Tanti gli antichi tesori archeologici custoditi nei Poli Museali della Calabria: il Mosaico della Sinagoga di Bova Marina, le anfore con le Menoroth del Museo Capialbi di Vibo Valentia, quelle del Parco Scolacium di Roccelletta di Borgia, la Stele del Museo di Crotone, gli affascinanti intrecci culturali del Museo della Sibaritide, l’arte moderna rientrata nella Galleria Nazionale di Cosenza con Antonietta Raphael….
Ed ancora, l’Antiquarium a Lazzaro, Motta San Giovanni, dove sembra essersi appena spenta la fiammella della Lucerna di Leucopetra, con il candelabro impresso e le tavole con le preghiere appena recitate.
E poi, la trottola del museo etnografico di Palmi, il Sevivion marrano.
Negli Antiquarium, nei siti della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio di Reggio, Vibo Valentia, Catanzaro, Crotone, Cosenza tutto riprende vita attraverso.
Sarà possibile vedere il monumento, da inaugurare, dedicato Cusina De Pasino tra le prime donne medico chirurgo nella Calabria del XV a Zambrone, s conferma che l’arte medica primeggiava nella Calabria Ebraica con le donne.
Il modo migliore per rivivere un importante passato, troncato da ingiusti Editti di espulsione degli ebrei (a partire dai decreti della lontana Halambra nel 1492, dalla Spagna e dai suoi dominii, seguiti poi da altri decreti in Calabria).
Tracce di quelle complesse storie si ritrovano nel simbolismo della Cattolica di Stilo crocevia di culture, nei reperti di candelabri stilizzati ritrovati negli scavi a Girifalco. A Castrovillari, la Sinagoga con la Menorah affrescata e storie ebraiche medievali conservate e la storia ancora viva di Lea Russo una donna sola con i figli costretta ad andare via dalla Calabria dagli Editti di Espulsione (ma prima di andar via vende tutto per pagare i debiti …dignitosamente come testimoniato dai documenti nell’Archivio di Stato grazie agli studiosi di Castrovillari).
E ancora, Judecche intatte come Rossano accanto al Museo Diocesano del Codex Purpureus Rossanensis sede efficace di Dialogo e Memoria..
Andando a Nord, il Campo di Concentramento di Ferramonti di Tarsia con i libri della Biblioteca Gustav Brenner.
L’impegno di illustri politici risorgimentali e scrittori Calabresi su Gerusalemme ed il Popolo Ebraico i cui dettagli si potranno vedere nelle Sale del Consiglio Regionale del Polo Culturale Mattia Preti.
E poi, il ricordo del Magistrato di Vibo Valentia Emilio Sacerdote comandante partigiano e vittima della Shoa a cui è stata dedicata un aula del Tribunale di Vibo Valentia.
Preziosa la partecipazione dell’Istituto per la Ricerca e l’Innovazione Biomedica di Mangone nel descrivere quanta “bellezza e unicità” ci sia nell’unica grande famiglia umana.
A Reggio Calabria per vedere l’antica Judecca , la copia del primato della stampa meccanica del Commentario di Rashi’ con la ricchezza del suo pensiero. Copia anastatica del Commentario è conservata nella Biblioteca De Nava a Reggio e nella Biblioteca Calabrese a Soriano Calabro.
Se parliamo di emozioni vive i cedri calabresi sono tra i più belli e crescono da millenni secondo immutata tradizione in una buona terra, tov, con profumi e colori maestosi , per assecondare i canoni estetici : a Santa Maria del Cedro terra del Cedro DOP la tradizione millenaria continua.
Stupenda la descrizione e Storia ritrovata del Cedro Calabrese dai ricercatori dell’ Istituto per i Sistemi Agricoli e Forestali del Mediterraneo CNR.
La nascita del Marranesimo cercherà di custodire, sino ai nostri giorni, la visione malinconica di antichi splendori lasciando tracce proprie nella cultura popolare, come il sevivion, la trottola custodita nel museo etnografico di Palmi.
Ed anche i retaggi rimasti della antica cucina ebraica ,con i suoi colori , sapori e profumi integri e tracce di antichi e nobili mestieri a Nicotera, San Giorgio Morgeto; dei liutai di Bisignano, la sinagoga di Arena, il mito della Menorah sepolta nel Busento a Cosenza; Gerace, Tarsia, Borgia, Fuscaldo, Mendicino, Caulonia, Belvedere Marittimo con i suoi mosaici nel lungomare, Galatro e la via Judecca, Vibo Valentia e i suoi tesori, Piscopio e le storie ebraiche del compianto Magistrato Pietro D’Amico e le altre splendide località.
Il Museo del Cedro di Santa Maria del Cedro ospiterà un incontro per esplorare il profondo legame tra la tradizione ebraica e la cedricoltura calabrese. L’evento, che si terrà dalle 9:30 alle 13:00, offrirà una serie di attività culturali e momenti di riflessione volti a celebrare e valorizzare il patrimonio storico e culturale del territorio.
A completare la giornata, in occasione della prossima festività di Sukkot, sarà allestita una Sukkah ebraica, la capanna costruita dagli ebrei durante i 40 anni di peregrinazione nel deserto, che rappresenta i valori dell’accoglienza e dell’ospitalità familiare. Inoltre, saranno organizzate durante tutta la mattinata, visite guidate e degustazioni gratuite presso il Museo del Cedro e Laboratorio del Gusto, per un’esperienza unica che unisce antichi saperi e sapori in un percorso agro, mistico e sensoriale.