È quanto emerge da una ricerca su un campione di 800 genitori con figli fino 13 anni e sugli stessi giovani
I sogni come momento di conforto (42%), parte della quotidianità (37%) o anche rifugio sempre più di frequente (31%).
La pandemia sembra aver trasformato il modo in cui gli italiani vivono i sogni, oggi sempre più orientati verso obiettivi concreti e realizzabili. 1 italiano su 3 rivela di sognare a occhi aperti, tanto che il 70,54% afferma che i sogni sono aspirazioni da realizzare nella vita reale. Anche i sogni dei bambini, contrariamente a quel che ci si aspetterebbe, riguardano maggiormente progetti concreti (71,2%).
È quanto emerge da una ricerca su un campione di 800 genitori con figli fino 13 anni, realizzata dall’agenzia Armando Testa in collaborazione con Toluna, che conferma come, in seguito al biennio pandemico, i sogni abbiano assunto un’importanza cruciale per i genitori italiani, offrendo conforto (42,4%) e diventando parte integrante della quotidianità, con il 31% delle persone che vi si rifugiano più spesso rispetto al passato.
Dopo aver sognato, il 75% si sente infatti più sereno.
I sogni degli adulti di oggi si concentrano sulla famiglia (56,1%), i figli (41,5%) e la vita quotidiana (41,1%). Sognano di risolvere i problemi della vita di tutti i giorni, spesso economici, e si accontentano, più spesso rispetto al passato, delle “piccole cose”, come una vacanza in famiglia o più tempo libero. Tra i sogni più grandi emergono desideri come una nuova casa e un nuovo lavoro. In generale, per il 40%, i sogni sono un incoraggiamento per una vita migliore.
Anche i figli si rifugiano nei sogni con maggiore frequenza, trovandovi conforto e sollievo (40,12%). I loro sogni si focalizzano su piccoli desideri quotidiani (50,1%), i loro interessi (45%), gli amici (35,5%), la famiglia (34,4%) e la scuola (23,8%). L’immaginazione non solo offre ai bambini un incoraggiamento verso l’idea di una vita migliore, ma funge anche da evasione dalla realtà.
Se si guarda più da vicino, i sogni di adulti e bambini, secondo quanto emerso dalla ricerca, emerge però una differenza sostanziale tra i sogni dei bambini e degli adulti: i sogni degli adulti parlano di obiettivi concreti e raggiungibili – una famiglia felice, figli realizzati, una nuova casa, una carriera gratificante – e molti aspirano a un futuro più sostenibile e di pace. I sogni dei bambini, invece, anche se più ancorati alla realtà in questa generazione rispetto ad altre, sono comunque più magici: i bambini sognano in grande con genuina convinzione, fuggendo dalla realtà (31,8% vs 12,22% degli adulti) e mantenendo viva la fantasia (26,5% vs 24,4% degli adulti), la quale non solo arricchisce la loro esperienza quotidiana, ma alimenta anche il loro senso di meraviglia e scoperta.
“In un contesto complesso, caratterizzato da incertezze verso il futuro – commenta Matteo Lancini, psicologo e psicoterapeuta – i sogni non sono più solo aspirazioni collettive o ideali astratti. Il vero sogno è trovare e coltivare il nostro autentico sé. In questo senso, sognare diventa, soprattutto per i bambini, un processo di auto-scoperta, un percorso, non privo di difficoltà e inciampi, ma importante per scoprire sé stessi”.
“Fondamentali, in questo cammino – conclude Lancini – le relazioni con gli altri, per il supporto che possono offrire per affrontare le paure e le sfide quotidiane”,