Nuovo intervento del giovane esponente vibonese all’indomani della rinuncia dell’azienda di investire su Corigliano Rossano
“Pur non essendo entrato in consiglio comunale ho promesso, fin subito dopo il 10 Giugno, di battermi per i giovani di questa città affinché tutti possano avere il diritto ad un futuro nella nostra Vibo Valentia”.
Questa la premessa con cui Giovanni Caré torna su un argomento del quale si è già interessato e lo fa all’indomani della rinuncia da di Baker Hughes a investire su Corigliano Rossano.
Ricorda Caré: “Il 10 agosto a seguito di voci giornalistiche riguardanti la possibilità che la Baker Hughes fosse pronta a dirottare il proprio investimento, da Corigliano-Rossano a Monfalcone in Friuli-Venezia Giulia, per contrarietà nei confronti del progetto da parte dell’amministrazione targata Flavio Stasi, il sottoscritto aveva, attraverso un articolo di giornale, invitato l’amministrazione di Vibo Valentia a tentare di recuperare l’investimento, perso dalla precedente amministrazione, nella sua sede originaria a Porto Salvo, frazione della nostra città, ove vi è già il principale insediamento calabrese dell’azienda.
È di poco fa la risposta del sindaco Romeo in merito alla vicenda, il quale assicura massima disponibilità da parte del comune di Vibo verso l’azienda.
Il mio appello fino ad oggi sembrava essere caduto nel vuoto e avremmo dovuto dedurre che si volesse nuovamente dire di no a 200 posti di lavoro e quindi a 200 giovani che da domani prenderanno quasi sicuramente la via del Nord per cercare la propria occupazione. Certo in questi mesi non mi sarei aspettato alcun tipo di iniziativa da quella parte di opposizione che è stata già maggioranza nella scorsa consiliatura, ma qualcosa dall’amministrazione del “cambiamento” al contrario si. A quanto pare peró il mio invito non è bastato e abbiamo dovuto perdere due mesi nei quali si sarebbero potuti già avviare dei contatti con l’azienda, studiare dei progetti e le relative compatibilità con il sito scelto per l’investimento. Solo dopo la decisione dell’azienda arriva la nota del sindaco, che ringrazio, ma a mio giudizio tardiva”.
Aggiunge Caré: “Avevo preventivamente avvisato che probabilmente i tempi sarebbero stati brevi e così, a due mesi di distanza, la Baker Hughes ha deciso di rinunciare alla sede di Corigliano Rossano. Dunque, vista la nota del sindaco, spero che l’amministrazione, con un atto di coraggio concreto, sia pronta a distinguersi dai compagni di partito di Corigliano-Rossano e che si dia seguito alla disponibilità di cui si parla nell’articolo del sindaco al fine di cercare subito dei contatti con l’azienda; recuperando così un importantissimo investimento, ben 60 milioni di euro e 200 posti di lavoro, che potrebbe sicuramente far sviluppare le nostre frazioni marine.
Ci lasciano ben sperare le parole di Paolo Noccioni, presidente Nuovo Pignone, attraverso le quali ha dimostrato apprezzamento verso l’impegno e la disponibilità che la Regione Calabria ha offerto al progetto e ha voluto sottolineare come il ritiro dal suddetto progetto, non pregiudica in alcun modo l’ impegno per il territorio da parte dell’azienda e la volontà di continuare a contribuire alla crescita della Calabria”.
“Quindi un’opportunità da non perdere – conclude Giovanni Caré – poiché sono noti a tutti i risvolti positivi che ci sarebbero per tutto il territorio comunale.
Diversamente, dovessimo conseguire, per citare Il presidente dell’autorità portuale Agostinelli, un’altra tragica vittoria come per la città di Corigliano-Rossano, sarebbe proprio da dire che se Atene piange, Sparta non ride”.