Avevano usato i 500 euro messi a disposizione del ministrero per acquistare cellulari, elettrodomestici, televisori, finanche condizionatori d’aria
Bonus, la parola magica che tutti sperano di poter utilizzare, e non sempre nel modo più appropriato tanto che capita sempre più spesso che la magistratura apra indagini sul loro impiego.
L’anno scorso fece scalpore un’inchiesta della procura della Repubblica e della Guardia di Finanza di Cosenza che vedeva coinvolti circa 300 docenti che avrebbero usato i 500 euro della loro “Carta del docente” per comprare elettrodomestici, cellulari, condizionatori d’aria o televisori invece di libri e testi, hardware e software, pagare l’iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, l’iscrizione a corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale, ovvero a corsi post lauream o a master universitari inerenti al profilo professionale, oppure per pagare biglietti per rappresentazioni teatrali e cinematografiche, per gli ingressi a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo o altre iniziative coerenti con le attività individuate nell’ambito del piano triennale dell’offerta formativa delle scuole e del Piano nazionale di formazione.
Questi docenti, grazie anche alla complicità del titolare di una società operante a Cosenza sotto l’insegna di una nota catena di distribuzione preposta alla vendita di elettrodomestici e altri dispositivi elettronici, avrebbero agevolmente aggirato le disposizioni statali acquistando beni di tutt’altro genere, ora oltre al procedimento penale ne dovranno affrontare anche un altro, da fine mese dovranno presentarsi a Palazzo Lecce per affrontare una valutazione dell’Ufficio procedimenti disciplinare dell’Ambito territoriale provinciale.