Un viaggio a Bruxelles utile a conoscere i meccanismi del Parlamento Europeo e le potenzialità che mette a disposizione dei territori anche periferici, parlano gli esperti
Sono 1182 i chilometri che separano in linea d’aria Bruxelles da Roma, a questi ne vanno aggiunti altri 600 circa per arrivare in Calabria, una distanza enorme che non è solo fisica ma anche mentale, che fa immaginare il Parlamento Europeo lontano dalle realtà periferiche.
Così non è.
Perché – è bene saperlo e soprattutto utile – l’attività parlamentare svolta dai deputati eletti per nostra volontà, condiziona la vita anche dei singoli cittadini, anche quelli che vivono nella periferia dell’Europa, attraverso le decisioni che lì vengono prese e che sono vincolanti per i vari stati membri.
Ogni anno circa mezzo milione di persone provenienti da tutta l’Unione Europea visitano l’emiciclo del Parlamento Europeo, nelle due sedi, a Bruxelles o a Strasburgo. Molti di questi visitatori fanno parte di gruppi invitati direttamente da un deputato e vengono accolti dal personale del Parlamento, che illustra il lavoro e il ruolo dell’Istituzione, inoltre si ha anche la possibilità di incontrare i parlamentari, riscoprire la storia di questa importante istituzione e capirne i meccanismi.
Per comprendere meglio, abbiamo incontrato Denis Nesci, europarlamentare calabrese alla sua seconda legislatura, appartenente al Gruppo dei Conservatori e Riformisti europei – ECR.
“Conoscere il Parlamento Europeo – spiega l’europarlamentare – consentendo ad un gruppo di persone di utilizzare l’opportunità di venirci direttamente in qualità di visitatori – è un’occasione importante per capire che le istituzioni europee, che per molti possono sembrare lontanissime e inutili, in realtà sono fondamentali se contestualizzate all’interno della quotidianità, perché tutto quello che noi facciamo nel Parlamento Europeo, avrà poi delle ripercussioni sulla vita di ognuno di noi”.
“Si può quindi capire quanto queste visite guidate siano importantissime e utili. Inoltre – prosegue l’esponente di ECR – in queste occasioni si parla anche del funzionamento del Parlamento Europeo, si spiega l’attività legislativa che ogni deputato fa, si affrontano anche tematiche un po’ più specifiche che riguardano i singoli territori. Ad esempio, nelle ultime viste che abbiamo fatto, abbiamo parlato di identità dei prodotti; è un processo importante che ovviamente parte del territorio attraverso la Regione per passare poi alle amministrazioni nazionali e finire l’iter all’interno del panorama europeo”.
“Ovviamente – aggiunge Denis Nesci – noi siamo molto interessati a questo argomento perché abbiamo una grande quantità di prodotti ortofrutticoli che possono essere contestualizzati, possono essere inseriti all’interno di un marchio specializzato, di una protezione identitaria e questo è un lavoro che serve anche per far conoscere all’esterno i territori locali, per far conoscere la Calabria, per conoscere meglio il sud Italia e lavoreremo affinché questo possa portare avanti nella nostra attività legislativa anche un po’ di ritorno sui territori attraverso il turismo, attraverso lo sviluppo dei territori, quello che più di tante altre iniziative dà la possibilità di creare occupazione”.
Per meglio capire, poi, come i cittadini, le associazioni o le istituzioni possano accedere ai Fondi Europei, che poi sono uno dei mezzi utilizzati per far crescere un territorio, ci siamo rivolti a Roberto Guglielmi, un esperto di Fondi Europei da 22 anni a Bruxelles.
“Partiamo dal fatto che in questi sette anni dal 2021- 2027 abbiamo un ammontare di Fondi Europei il più grande mai visto dalla storia dell’Unione Europea, quindi le opportunità ci sono e ci sono sia a livello di Fondi gestiti direttamente da Bruxelles che di Fondi dei nostri ministeri ma anche fondi regionali.
“Un imprenditore o un’autorità pubblica o un giovane hanno tutti in egual misura la possibilità di trovare informazioni sui siti dedicati; ed è importante che si faccia con una certa frequenza e regolarità, perché le opportunità ci sono – sostiene Roberto Guglielmi – non sono difficili da cogliere, ma l’importante è che ci si informi con una certa frequenza”
Nello specifico in Calabria oltre al sito di Calabria Europa ci sono altre possibilità dove attingere queste informazioni?
“Ritengo che sia preferibile il sito ufficiale – risponde l’esperto – però esistono altre possibilità anche semplicemente ricercando con i diversi motori di ricerca per trovare dei portali utili, ma io consiglio sempre di basarsi sulle informazioni che arrivano dai siti ufficiali perché vengono aggiornati”.
Conviene affidarsi a società che si occupano direttamente di questo, oppure il self made può dare gli stessi frutti?
“Scrivere un progetto europeo richiede energia tempo e anche soldi, anche nel senso di dover dedicare del tempo che ovviamente è un costo; si può fare da soli, perché la maggior parte dei bandi non sono difficili da scrivere, basta prendere un po’ di pratica; se non si ha il tempo o non si ha “tutta la voglia necessaria” per leggersi alle volte centinaia di pagine di documentazione, ci si può fare aiutare dal proprio commercialista, dal proprio consulente di fiducia, insomma coloro che, appunto, dovrebbero aver avuto già modo di documentarsi prima”.