Intestavano alle vittime ignare contratti di acquisto di costosi elettrodomestici e i relativi finanziamenti, quindi rivendevano tutto intascando il ricavato
Le persone più deboli sono spesso prese di mira da soggetti senza scrupoli, diventando vittime di raggiri e truffe senza rendersene conto, a volte però capita che qualcuno si insospettisca e chieda aiuto alle forze dell’ordine.
Ultimo esempio in tal senso la denuncia di una donna che si è accorta di aver intestato a suo nome un finanziamento per un acquisto di un elettrodomestico mai effettuato, del valore di 3.500 euro, e quindi ha deciso di rivolgersi ai Carabinieri.
I militari dell’arma hanno così iniziato le indagini che hanno portato alla denuncia di diciotto persone tra i 20 e i 60 anni d’età accusate di truffa, uso di atti falsi e sostituzione di persona.
Tra il 2021 e il 2024 il gruppo aveva organizzato un piano definito dai carabinieri “astuto e sistematico”, che prevedeva dapprima l’ottenimento dei documenti di identità di alcune persone anziane, tutte risiedenti nella provincia di Reggio Calabria, grazie alla complicità di alcuni rappresentanti di un’azienda internazionale di elettrodomestici, che li ottenevano dalle banche dati interne. Quindi venivano stipulati contratti di finanziamenti per l’acquisto di elettrodomestici mai richiesti o effettivamente comprati, e anche contratti di acquisto fasulli, quindi una volta ottenuti i beni, li rivendevano sul mercato nero incassando i ricavati delle vendite in contanti, lasciando invece il debito a carico delle povere vittime inconsapevoli.
Beffa nella beffa, i truffatori non solo incassavano i soldi delle vendite, ma alcuni di loro ottenevano anche dei premi e delle provvigioni per ogni contratto falsificato.
Si stima che il danno subito dall’azienda produttrice degli elettrodomestici ammonti a circa cinquanta mila euro.