Non avrebbe mai eseguito prestazioni specialistiche presso la struttura UTIC, che invece era utilizzata per ricoveri ordinari
La Corte dei Conti cotesta ad una clinica privata di Catanzaro, il Sant’Anna Hospital, un danno erariale per centinaia di migliaia di euro perchè nel 2016 avrebbe percepito finanziamenti per oltre 680 mila euro per prestazioni mai eseguite.
La struttura già accreditata con il Servizio sanitario regionale per la fornitura di prestazioni di ricovero ospedaliere e di natura ambulatoriale, è al centro di una vicenda, insieme ai suoi vertici, che l’ha portata allo stato di liquidazione da parte del tribunale di Catanzaro, anche se è notizia di questi ultimi giorni che il Gruppo Citrigno ha investito quasi quattro milioni di euro, spalmati in tre anni, per ridare nuova luce alla struttura un passo dal baratro, visto che si è aggiudicato la terza asta svoltasi nel palazzo di giustizia catanzarese.
Ora questa nuova tegola a seguito delle indagini svolte dalla Guardia di Finanza che hanno appurato che “la casa di cura abbia percepito oltre 680 mila euro, erogati dal Servizio sanitario regionale per la copertura dei costi delle prestazioni di alta specialistica nell’Unità di terapia intensiva coronarica (UTIC), a titolo di “funzioni non tariffabili”, che sono remunerate prescindendo dal costo effettivo della singola prestazione”, ma che non le abbia mai eseguite, visto che sia i locali che sia il personale medico e paramedico, erano in realtà utilizzati per i ricoveri ordinari e solo formalmente adibiti a UTIC
Da qui la contestazione del danno erariale con la Corte dei Conti che ha invitato i presunti responsabili a fornire deduzioni, in vista di un eventuale atto di citazione in giudizio.