Oggigiorno la liberta è confusa con un libertinaggio contorto, guidato da un egocentrismo troppo fuorviante
di Rosario Rito*
Al tempo d’oggi, si parla tanto di diritti, morale, ma è moralismo, soprattutto nel campo politico. Ma cos’è la morale? Da dove nasce? Esiste una morale razionale, giusta ed equilibrata che vada bene per tutti?
Io credo che la risposta a queste domande e a tante altre, sia ‘No’, semplicemente perché ognuno di noi, prima di essere corpo, è sensazione, pensiero, entità, desiderio e fonte di doveri e diritti e con ciò, soggetti a una propria ricerca di senso che nasce da un proprio stato d’essere che come non ha niente in comune con l’etero, l’omosessualità, disabile o altro, è il risultato emotivo di diritti mancati da non confondere con l’egocentrismo, l’egoismo, la presunzione e tutti gli altri atteggiamenti che possono danneggiare l’animo altrui. Un danneggiamento che avviene tramite il bullismo, l’autoritarismo, la violenza sessuale, la guerra e tutte le altre forme di sottomissione.
Ciò significa, a mio modesto parere, che la morale, non va confusa con il corretto e l’incorretto, giusto o sbagliato, ma è un qualcosa che nasce e si sviluppa attraverso il senso, i bisogni e principalmente, in difesa di o della propria identità. Se il poter convivere insieme, necessita di leggi guida, scelte dettate dal pensiero e volontà politica del momento, la morale, invece è fonte dello stato emotivo che non sempre o quasi mai combacia con lo stato di diritto.

Un diritto che non va confuso con la libertà, perché come abbiamo visto e non captato, oggigiorno la liberta è confusa con un libertinaggio contorto, guidato da un egocentrismo troppo fuorviante, che confonde il diritto di essere con la responsabilità civile e non solo. Un libertinaggio che non aiuta a farsi valere, ma a essere giudicati. Ecco perché la morale in sé per sé, è priva di razionalità e fonte di pregiudizi morali senza fondamento, che servono solo a divederci in categorie, piuttosto che a completarsi nella propria eterogeneità.
“La morale è semplicemente l’atteggiamento che adottiamo nei confronti di individui che personalmente non ci piacciono”, (Oscar Wilder) e ciò significa che “Che nella morale, come nell’arte, nulla è da dire, tutto è da fare”, Ernest Renan.
Parlare di moralità oggi è solo fantascienza, poiché come tale è frutto di un vissuto di identità e diritti negati e con ciò, utile solo a governanti incoscienti delle realtà umane e teologici che in nome di un Dio giustiziere e glorioso, si appropriano del diritto di giudicare la realtà altrui. Quando fa comodo siamo progetto di Dio, quando invece bisogna non confondere la realtà umana con la deviazione (omosessualità), si è peccatori.
“Abbiamo due tipi di moralità che camminano a fianco a fianco: una che predichiamo ma non pratichiamo e un’altra che pratichiamo ma di raro predichiamo”, Bertrand Russel.
°Poeta, scrittore