Malgrado le rassicurazioni del dirigente Barbieri, le ispezioni hanno portato alla chiusura di due centri cottura nel Vibonese
Due Centri cottura delle mense scolastiche chiusi del Vibonese, con la distruzione di vari alimenti e l’elevazione di una ventina di sanzioni amministrative: è il bilancio dei controlli a tappeto disposti dall’Asp di Vibo Valentia con l’inizio dell’anno scolastico e conclusi alcuni giorni fa.
Ad agire congiuntamente sul campo sono stati il personale dell’Unità operativa Sian, “Servizio Igiene degli Alimenti e della nutrizione” diretto da Giuseppe Barbieri, e del Servizio veterinario Area B guidato da Domenico La Tessa, afferenti al Dipartimento di prevenzione di cui è direttore Giuseppe Rodolico. Il blitz rientra nella costante attività volta a garantire una perfetta igiene degli alimenti che arrivano quotidianamente ai bambini e ragazzi delle numerose mense scolastiche del Vibonese. Gli addetti dell’Asp devono verificare il rispetto dei requisiti igienico-strutturali dei centri cottura, degli automezzi che trasportano i pasti per gli alunni e dei refettori dove si consuma il pasto. I controlli sono estesi anche ai relativi piani Haccp, la tracciabilità e la qualità degli alimenti.
Le attività di controllo, che continueranno anche nel corso di tutto l’anno scolastico, «hanno interessato – spiega il direttore Barbieri – le mense scolastiche della scuola infanzia, primaria e secondaria, sia pubbliche che private, lungo tutta la filiera della sicurezza alimentare in questione. Le verifiche hanno rilevato in quasi tutte le mense irregolarità di vario tipo, in particolare carenze igienico-sanitarie, come presenza di muffe ed esfoliazioni, mancanza di rete antinsetti, rubinetteria non norma, mancata tracciabilità degli alimenti e atto autorizzativo del centro cottura non a norma».
Al termine dei controlli sono state formalizzate 17 violazioni amministrative e disposte sanzioni per 25.500 euro. In particolare, per due gestori si è imposta la chiusura dei centri cottura e delle dispense, con conseguente distruzione di vari alimenti (preparato di polpette, preparato per dolci, alimenti sott’olio, pane ed altro ancora) risultati senza tracciabilità. Per altri due centri, invece, è stata decisa l’immediata sospensione dell’attività dopo il riscontro di gravi carenze igienico-sanitarie e strutturali dei locali e la non corretta registrazione sanitaria, necessaria per esercitare il servizio di mensa scolastica. Infine, per sei refettori presso le varie scuole, elevate sanzioni amministrative e disposte alcune prescrizioni perché privi di zanzariere nonché di spogliatoio per gli addetti alla mensa e con servizi igienici non a norma.
Malgrado ciò, a giudizio del dirigente Barbieri, ogni allarmismo sarebbe fuori luogo e ingiustificato perché «la qualità-quantità complessiva dei pasti somministrati nelle mense delle scuole della nostra provincia è buona. I controlli non sono stati effettuati per qualche particolare emergenza, ma fanno parte della normale attività o sono conseguenti a segnalazioni dei cittadini. Ci siamo soffermati altresì sulla composizione dei menù con l’obiettivo prioritario di prevenire l’eccesso alimentare e lo sviluppo dell’obesità in età pediatrica».
Giuseppe Barbieri suggerisce all’amministrazione comunale di richiedere ed acquisire dall’Asp, prima dell’affidamento del servizio di ristorazione scolastica, la registrazione sanitaria del centro cottura che deve fornire i pasti per gli alunni, per come comunicato dal Sian.
Comunque, il direttore Barbieri assicura le famiglie che «nel complesso, rispetto al passato il servizio di ristorazione scolastica è migliorato e i genitori possono stare tranquilli perché i controlli igienico-sanitari eseguiti dal personale ispettivo ci sono e continueranno regolarmente, nonostante la gravissima carenza di personale che da tempo ci affligge».
Le normative vigenti prevedono infatti che presso l’Unità operativa di igiene degli alimenti e della nutrizione ci siano in organico 6 medici e 12 tecnici della prevenzione, mentre, allo stato, risultano in servizio appena tre ispettori d’igiene e solo tre dirigenti medici.