Le affermazioni del ministro alla Protezione Civile, stigmatizzate da Dalila Nesci, proprio mentre in Senato la Lega non fa passare un emendamento in favore della sanità in Calabria
Eppure è siciliano!
È nato a Militello, in provincia di Catania. È stato pure Presidente della Regione siciliana: una carriera politica tutta svolta nella sua Sicilia, al Sud, prima di essere eletto senatore e diventare ministro con il Governo Meloni.
Insomma, Nello Musumeci ha una carta d’identità meridionale.
Eppure, l’illustre ministro, presente questa mattina alla Pontificia Università Gregoriana, in occasione della presentazione del Rapporto Svimez, ha colto l’occasione per una dichiarazione sorprendente: il ministro Musumeci ha affermato che: il Sud “non sempre vuole cambiare” a causa di un “problema culturale ed antropologico e degli effetti devastanti del fatalismo e del familismo esasperato”.
La sorpresa è notevole: da non crederci. La prima a meravigliarsi è stata l’ex sottosegretario, la calabrese Dalila Nesci, che, presente all’incontro, ha avuto il “privilegio” – se così si può dire – di ascoltare queste affermazioni in presa diretta.
“Praticamente – è stata la reazione a caldo di Dalila Nesci – il Ministro è rimasto alle tesi Lombrosiane ed alimenta anche le fake news secondo cui il Sud, nel tempo, ha ricevuto già troppi soldi”.
“Non sono d’accordo – ha dichiarato l’ex parlamentare calabrese – Tutte le sue affermazioni sono porzioni di verità che non potranno mai essere la vera storia culturale, sociologica ed economica del Sud. Anzi, sono proprio queste convinzioni fallaci che alimentano le pulsioni secessionistiche e nordiste della Lega di Calderoli”.
Tutto questo è accaduto oggi – 27 novembre 2024 – mentre in Parlamento si è consumata un’altra azione ai danni della Calabria.
È accaduto che, in Commissione Bilancio del Senato, la Lega, per vendicarsi con Forza Italia che ha votato contro il suo emendamento facendolo bocciare (relativo al canone Rai) si è messa di traverso su una proposta degli azzurri. E così, i senatori che fanno capo a Matteo Salvini si sono astenuti su un emendamento a firma dei forzisti Adriano Paroli e Claudio Lotito relativo ai bilanci della sanità in Calabria determinando così la bocciatura della modifica, grazie al voto compatto delle forze di opposizione. Una vendetta che è andata a colpire l’alleato azzurro e contemporaneamente la Regione il cui Governatore non solo è il vice segretario di Forza Italia ma soprattutto è stato il più critico a proposito della legge sull’Autonomia Differenziata anticipando con le sue osservazione il verdetto della Corte Costituzionale.
Cos’è? Un’improvvisa svolta nordista del centrodestra di governo? Possibile che accada tutto questo senza che la premier Meloni batta ciglio? Possibile che accada senza che Forza Italia reagisca?
Ed allora, non si può non riflettere sulla conclusione alla quale è giunta proprio Dalila Nesci: “Delusa dal nostro Ministro che oltre a rappresentare la Nazione ed il Sud dovrebbe conoscere bene i temi della questione meridionale. La verità è che, ad oggi, uno dei nostri problemi principali è la rappresentanza politica inadeguata e nemica del Sud. Fin quando i partiti non torneranno a selezionare e formare la propria classe politica, saremo sempre mal rappresentati e le economie dei nostri territori sempre più danneggiate”.