È accaduto a Guardavalle durante l’incontro del campionato di Promozione tra la squadra locale e la Virtus Rosarno. Le spiegazioni dell’Associazione Arbitri
Avrebbe voluto solamente seguire sulla sua carrozzina la squadra del cuore, come tutte le domeniche, a bordo campo tra le panchine delle due società ma ciò non gli è stato permesso dall’arbitro.
È successo a Guardavalle, in provincia di Catanzaro. Qui, Vincenzo Soverino, affetto da Sla e presidente onorario provinciale dell’Aisla e già consigliere di giunta nazionale della Federazione italiana per il superamento dell’handicap, coltiva la sua passione per la squadra della sua città, ma domenica scorsa non ha potuto assistere da bordocampo all’incontro di calcio valevole per il Campionato di promozione tra Il Guardavalle e la Virtus Rosarno.
L’arbitro, appartenente alla sezione Aia di Locri, attenendosi rigorosamente al regolamento ha vietato la sua presenza a bordocampo. Soverino, alla fine del primo tempo, si è poi rivolto ai carabinieri presenti allo stadio ed ha potuto così assistere alla partita in uno spazio vicino alla tribuna stampa.
Venuto a sapere della vicenda, il sindaco di Guardavalle ha scritto ai vertici dell’Associazione Italiana Arbitri per segnalare la vicenda parlando di “mancanza di umanità” e “danno all’immagine dello sport”. Del caso si è occupata anche la Fish nazionale che ha espresso profondo sdegno per quanto accaduto affermando: «Questo atto contravviene ai principi fondamentali dell’articolo 33 della Costituzione, che riconosce lo sport come attività di alto valore sociale e inclusivo».
A spiegare l’accaduto e, in un certo senso, giustificare il comportamento dell’arbitro è stato Anselmo Scaramuzzino, presidente della sezione dell’Associazione italiana arbitri di Locri di cui fa parte il direttore di gara: «Mi scuso personalmente se la decisione correttamente adottata è stata percepita come mancanza di sensibilità – ha dichiarato – la mia priorità e quella dei nostri arbitri, è sempre quella di garantire la sicurezza e il regolare svolgimento del gioco. In quel momento il giovane arbitro avrà valutato che la presenza di una persona in carrozzina in quell’area di gioco potesse creare un rischio per la sua stessa incolumità, quindi tutelandola. La Sezione di Locri è da sempre impegnata sia socialmente, per via del difficile contesto in cui insiste, sia sulle tematiche di inclusione dei diversamente abili».
Scaramuzzino ha poi fatto riferimento anche alla buona condotta del giovane e minorenne arbitro (ha 17 anni): «L’arbitro incaricato a dirigere la gara in questione è un giovane diciassettenne dalla condotta sempre esemplare oltre a possedere animo sensibile ed altruistico. Siamo sempre al fianco di chi è meno fortunato di noi e abbiamo il dovere di non mettere a rischio l’incolumità di chi, non per propria volontà, si trova nell’impossibilità di ripararsi da possibili pallonate e altri accidentali urti che possono verificarsi in una gara di calcio».
Infine è arrivato l’invito rivolto a Vincenzo Soverino per una stretta di mano che possa chiudere la questione.
Intanto, si susseguono gli attestati di solidarietà, come quello del Forum Nazionale del Terzo Settore