Un racconto assurdo, inimmaginabile ai nostri giorni, quello raccontato da un cittadino. Com’è possibile che accadano ancora oggi fatti simili?
È incredibile! Una storia incredibile ed assurda.
Eppure accade a Vibo Valentia. È accaduta ed a raccontarla al nostro giornale è un cittadino che in questa città vive: Claudio Foti il suo nome.
Giorni fa è venuta a mancare sua madre e Claudio si prodiga ad organizzare il funerale e poi procedere alla tumulazione della salma. Si reca in Comune e qui gli viene detto che non ci sono posti al cimitero e che i nuovi posti che il Comune ha programmato non sarebbero stati ancora resi disponibili dalla ditta incaricata.
Lui non ci sta: protesta, chiede di verificare con maggiore attenzione, forse, in un momento di tensione, si alzano pure i toni della discussione. Fatto sta che un posto finalmente spunta e per sua madre uno spazio al cimitero si rende disponibile.
Tutto risolto? Problema rientrato? Non esattamente.
Gli viene consegnato un bollettino che, viene spiegato, deve essere pagato al Comune per avviare le relative procedure per la sepoltura. La cifra segnata sul bollettino è di € 2.500.
Sorpreso, Claudio chiede se può essere rateizzata, ma la risposta è che questa cifra va pagata tutta insieme.
Prima considerazione: quindi, chi non ha la possibilità economica di affrontare una simile spesa, non può avere nemmeno una degna sepoltura in questa città!
La risposta è laconica: purtroppo questo è stato deciso, ormai da anni.
Seconda considerazione: e gli amministratori che fanno? Non si rendono conto della assurdità della cosa? Nessuno ha pensato di intervenire, di agire, di chiedere, di capire; insomma, di fare qualcosa per venire incontro ad un legittimo diritto dei cittadini amministrati?
Non solo il dolore per la grave perdita, dunque, anche la beffa!
Ma la storia assurda non è ancora finita.
Claudio porta la salma della madre al cimitero. Il dipendente presente non appare “collaborativo”; comunque sia, crede di aver capito dove andare e si procede alla sepoltura nel punto che era parso fosse stato indicato. Quando ormai si era a buon punto con il lavoro, ecco arrivare l’addetto in servizio al cimitero che dice: no, è tutto sbagliato, la salma deve essere tumulata dall’altra parte, dall’altra parte del cimitero.
È mai possibile vivere una simile odissea per una sepoltura a Vibo Valentia?
È mai possibile che tutto questo accada nel 2024 in quella che dovrebbe essere una civile città della civilissima Italia?
Forse è il caso – terza considerazione – che chi ha l’onore di essere chiamato ad amministrare una città, senta la responsabilità dell’incarico e lo svolga cercando di fare almeno le cose basilari; piuttosto che fare politica sui social, torni a scendere nelle strade, torni a parlare con i cittadini per scoprire i veri problemi, quelli spiccioli di ogni giorno che diventano però montagne invalicabili, tra burocrazia insensibile, meccanismi incrostati, pressappochismo.
Che non accada più che un onesto cittadino, com’è successo oggi a Claudio Foti, debba patire simili umilianti circostanze.
Non più. Mai più!