Grande kermesse all’auditorium della Scuola di Polizia, presente, tra gli altri il Presidente nazionale dell’ICE, Matteo Zoppas
Una giornata straordinaria, per le numerose presenze e per la grande partecipazione, comprese le autorità civili e militari. Così Confindustria Vibo Valentia ha scelto di celebrare i suoi primi trent’anni.
Ad aprire una giornata intensa di confronto e programmi, il primo storico Presidente Pippo Callipo, che ha ricordato i vari presidenti che si sono succeduti nei trent’anni. Dopo di lui, l’attuale Presidente, Rocco Colacchio, la cui relazione, articolata e complessa, ha fatto da canovaccio per i successivi interventi.
Per questo motivo, proponiamo all’attenzione dei nostri lettori il suo intervento integrale.
“Oggi celebriamo i trent’anni di Confindustria Vibo Valentia,
TRENT’ANNI DI IMPRESE
TRENT’ANNI DI STORIA
TRENT’ANNI DI STORIE
Un traguardo che testimonia la forza delle imprese vibonesi, la loro capacità di resistere e il ruolo cruciale che hanno svolto nel trasformare un territorio affascinante ma complesso in un laboratorio di opportunità.
Vibo Valentia è una terra di grandi contraddizioni e di grandi opportunità
Ricca di bellezze naturali e ad alta vocazione turistica, connotata da un sistema di infrastrutture ancora deboli e un contesto produttivo in crescita ma fragile.
Eppure, grazie al lavoro instancabile delle nostre imprese e alla guida di Confindustria, abbiamo dimostrato che persino i limiti più rigidi possono essere superati.
La forza delle imprese e il ruolo di Confindustria
Le imprese vibonesi hanno affrontato decenni di sfide: crisi economiche, disastri naturali, difficoltà infrastrutturali e il peso di un contesto difficile, a volte paludoso e colmo di insidie che ne penalizzano l’attrattività e la propensione ad intraprendere.
Nonostante ciò, hanno continuato a produrre, innovare e creare valore, trasformando le difficoltà in occasioni di crescita.
Come sottolineato in vari documenti da noi prodotti in questi anni, il territorio offre grandi opportunità: accanto alla vocazione naturale per il turismo cui accennavo prima, un patrimonio di beni culturali e archeologici unico, eccellenze produttive nei settori agroalimentare e metalmeccanico.
Tuttavia, per sfruttare appieno queste risorse, è ancora necessario tanto lavoro, in particolare sul miglioramento delle infrastrutture materiali ed immateriali e della logistica a supporto del mondo imprenditoriale, un impegno che Confindustria sta portato avanti con determinazione.
I valori fondanti della nostra comunità
Confindustria ha sposato valori e principi che la hanno resa forte ed autonoma nel tempo
Dicendo chiaramente “NO”
NO ai compromessi con le zone grigie.
NO alle scorciatoie che minano la credibilità del sistema imprenditoriale sano.
NO alla tolleranza di tutto ciò che è contrario alla libertà d’impresa.
Questi principi sono stati fondamentali per contrastare le criticità che affliggono il territorio per promuovere un modello di sviluppo etico e sostenibile.
Ma, ovviamente, siamo anche una Confindustria che dice “SI”
SI alla solidarietà tra imprese, sì alla creazione di reti di supporto e alla collaborazione.
SI alla sostenibilità vera, che rispetta le tradizioni di un popolo laborioso e l’identità dei territori.
Abbracciare questi valori ci ha permesso di costruire un dialogo sociale forte e inclusivo, prerequisito fondamentale per generare un percorso di miglioramento sano, duraturo, sostenibile.
Innovazione e capitale umano: i pilastri del nostro futuro
Il territorio vibonese ha saputo sviluppare eccellenze tecnologiche e produttive.
Grazie alla collaborazione con le Istituzioni locali, si stanno rafforzando le infrastrutture materiali come il sistema porto e le ferrovie, ma anche quelle immateriali come la formazione, la connettività, le competenze.
In questo contesto l’investimento nel Capitale Umano è, e rimane, al centro della nostra visione.
Abbiamo promosso e sostenuto la realizzazione di master, scuole di specializzazione e percorsi formativi superiori proprio per preparare i nostri giovani a diventare protagonisti dell’innovazione.
Abbiamo a cuore i nostri giovani è vogliamo metterli nella condizione di poter avere la libertà di scegliere se rimanere o se andare, una libertà che non può e non deve essere un obbligo.
Su questo tema auspichiamo che si arrivi presto alla creazione di un polo culturale e professionale autorevole.
Un obiettivo strategico per trasformare il territorio in un centro di attrazione per talenti e investimenti.
Le sfide strutturali e istituzionali
Alcuni elementi che hanno contribuito ad uno sviluppo lento del contesto economico sono da imputare all’intera classe amministrativa e dirigente, dimostratasi quasi sempre inadeguata e non all’altezza del compito e sempre vincolata da orizzonti temporali non sufficientemente lunghi e resi incerti dalla frammentazione dei mandati.
Limiti incompatibili di una comunità che deve ambire all’elaborazione di nuove e strutturate visioni condivise di sviluppo di ampio respiro.
Occorre però anche riconoscere che tale ritardo nel creare una visione di sviluppo corale ha recentemente vissuto una interessante inversione di tendenza su base regionale.
L’Amministrazione regionale sta sostenendo concretamente l’impegno alla riduzione divario esistente, investendo da un lato nella realizzazione di un sistema di infrastrutture adeguate al contesto e dall’altro nella razionalizzazione degli hub dei trasporti.
La posizione geografica e la composizione orografica della regione presenta grandi sfide e ancora rimangono sul tavolo molti dubbi ed incognite su come dotare il territorio delle infrastrutture necessarie a farvi fronte.
Ciò ha reso difficile per le imprese vibonesi ampliare il proprio mercato su mercati geografici più ampi, tenendole lontane dalle traiettorie di sviluppo più prospere legate alla possibilità di esportare verso i paesi più ricchi dell’Europa settentrionale.
In tal senso auspichiamo, accanto al rafforzamento della logistica, una definitiva e certa definizione della linea ferrovia ad Alta Velocità che possa servire l’intera regione per collegarla ai corridoi europei.
Il fattore tempo gioca un ruolo non secondario in questa partita, tanto da potersi ritenere cruciale nella sfida della competizione tra la nostra area e le altre Regioni d’Europa.
Il ruolo del Porto di Gioia Tauro
Seppure molto è stato fatto, il sistema industriale calabrese non riesce ancora a capitalizzare appieno la sua posizione strategica nel Mediterraneo.
Una criticità da superare in considerazione degli importanti asset presenti nel Porto di Gioia Tauro non pienamente valorizzati specie in termini di ricadute ampie e tangibili sul sistema imprenditoriale ed economico del territorio.
Il permanere di alcune difficoltà, ancora irrisolte, ad operare sui mercati globali hanno reso meno conveniente scegliere la regione e la nostra area come sede privilegiata per le attività d’impresa, limitando in modo determinante l’apporto degli investimenti diretti alla crescita e allo sviluppo dell’economia locale
Mercati, strumenti e strategie
Una crescita stabile e duratura della nostra economia territoriale può avere come obiettivo il mercato domestico?
I lavori della nostra Assemblea di oggi si focalizzeranno esattamente sui possibili scenari e sulle strategie che dovremo adottare per accelerare e mantenere le prospettive di crescita del nostro comparto manifatturiero.
Rifletteremo insieme al Presidente di ICE, Matteo Zoppas, che ringrazio per aver accettato il nostro invito, su quali strumenti e con quale approccio possiamo rafforzare la nostra presenza sui mercati esteri.
Le missioni imprenditoriali, le fiere di settore, le misure a sostegno dell’internazionalizzazione rappresentano per noi gli strumenti per mantenere il nostro sistema sano e produttivo, capace di generare in maniera efficiente i volumi ottimali ed assorbire maggiore intensità di lavoro, non dimentichiamolo.
Accanto ad una impresa che vede crescere i suoi volumi c’è sempre una correlazione positiva, la creazione di maggiore occupazione e benessere per tutti i nostri collaboratori.
Le difficoltà del passato
Questo territorio negli anni ha vissuto una serie di dismissioni di attività economiche che hanno pesato sullo stato di ritardo di sviluppo.
L’impoverimento dei poli industriali ha creato di conseguenza un senso di disillusione nelle capacità degli interventi pubblici nel risollevare la prosperità del territorio.
Il binomio occupazione-sviluppo, attraverso la localizzazione o delocalizzazione “per decreto” di impianti industriali nelle aree del Mezzogiorno, si è rivelato fallimentare ed ha lasciato scheletri di industrializzazione e aree in stato di degrado.
Di contro, molto interessante è stato il tentativo di contrastare questo declino, con l’istituzione delle Zone Economiche Speciali (ZES), il particolare il buon funzionamento di quella Calabrese sembrerebbe in parte compromesso dalla fase di riorganizzazione che ha segnato il passaggio da ZES Regionale alla nuova ZES Unica.
Su questo tema ci auguriamo che superate le comprensibili difficoltà delle fasi di avvio, si possa nuovamente disporre di uno strumento efficace e di dotazioni finanziarie adeguate, strutturate, pluriennali e soprattutto certe.
L’importanza delle risorse europee
Recentemente, migliori risultati si sono ottenuti attraverso l’utilizzo delle dotazioni europee.
Ciò è dovuto in parte ad un miglioramento delle competenze delle amministrazioni nella gestione delle risorse comunitarie ed in parte al dialogo costruttivo instaurato tra noi, forze economiche, ed i vertici della regione (citare in sala gli Assessori Varì ed altri se presenti)
Un dialogo che ha fatto sì che le risorse comunitarie rimaste per molti cicli di programmazione spesso sottoutilizzate siano, in questa fase storica ed in questo ciclo di programmazione, drenate appieno dal sistema imprenditoriale che ha dimostrato grande maturità, dalla propensione all’investimento, alla capacità di corretta programmazione e rendicontazione.
Dobbiamo esser orgogliosi, la Calabria si appresta a lasciare, così ci confortano i dati, il primato negativo di Regione tra le peggiori per assorbimento e spesa delle risorse comunitarie disponibili.
Innovazione e tecnologia
Un punto chiave per il futuro del nostro territorio è l’innovazione tecnologica.
La trasformazione digitale delle imprese è fondamentale per farle rimanere competitive nei mercati globali.
La creazione di hub tecnologici e parchi industriali può attrarre investimenti e capitale umano, creando aspettative di migliore qualità della vita e di lavoro
Ciò può accadere solo se tale processo viene spinto dalla volontà di integrare in maniera stabile e duratura, nelle nostre comunità le persone coinvolti in questi processi di migrazione inversa.
È essenziale promuovere l’adozione di tecnologie avanzate investendo appieno il mondo delle università e dei centri di ricerca, in processi di trasferimento indirizzati a migliorare l’efficienza della produzione e la tracciabilità dei prodotti.
Formazione e giovani
I giovani NON rappresentano il futuro del nostro territorio.
In realtà i giovani rappresentano il Presente.
Senza il loro pieno coinvolgimento, senza che si presti la giusta attenzione alle loro esigenze, senza ascoltarli “DAVVERO” per capire cosa desiderano, continueremo a replicare un contesto sociale egoisticamente basato sulla nostra idea di cosa sia giusto per loro e non sulla vera condivisione dei valori e delle attese di ciò che sia meglio per loro, per tutti.
Non possiamo più lavarci la coscienza facendo finta di ascoltarli, utilizzandoli solo come un manifesto da esibire nelle conferenze.
Oggi voglio salutare con piacere, ed un pizzico di orgoglio, una significativa delegazione di studenti dell’Istituto Tecnico Economico GALILEI presente in sala.
Abbiamo accolto con grande piacere la vostra richiesta di prendere parte ai lavori, una partecipazione sentita che si inserisce in un progetto più ampio di trasferimento e condivisione dei valori e della cultura d’impresa intrapreso dai GIOVANI IMPRENDITORI
Questa vostra presenza è per noi un onore, una ricompensa del grande lavoro che i Giovani Imprenditori stanno portando avanti con tanta passione e che porta a questi ottimi risultati.
Cari studenti, le imprese di questo territorio vi sono grate e sono pronte e disponibili ad accogliervi per uno scambio reciproco di visioni, aspettative, conoscenza.
È cruciale investire nella vostra formazione, offrendo opportunità di studio e lavoro che possano trattenervi, se lo desiderate, qui, a casa vostra.
Tutto ciò può diventare un percorso strutturato e non occasionale mettendo a frutto collaborazioni tra università, istituti tecnici, ITS e aziende creando percorsi formativi che possano rispondere alle esigenze del mercato del lavoro e delle vostre aspirazioni.
Sappiamo bene quanto sia importante promuovere programmi di mentoring e tutoraggio pensati per aiutarvi a sviluppare le vostre competenze e a costruire carriere solide ed appaganti.
Ambiente e sostenibilità
La sostenibilità ambientale è un altro pilastro fondamentale per lo sviluppo del nostro territorio.
Promuovere pratiche di economia circolare e sostenibile può non solo proteggere l’ambiente, ma anche creare nuove opportunità economiche.
È necessario incentivare l’uso di energie rinnovabili, migliorare la gestione dei rifiuti e promuovere l’efficienza energetica nelle imprese.
Questi sono i temi centrali, non una moda del momento ma le basi su cui costruire strategie di sostenibilità a lungo temine.
Abbiamo un solo pianeta e dovremo custodirlo per lasciarlo al meglio alle generazioni future.
Turismo e cultura
Il turismo è un settore con enormi potenzialità per la Calabria.
Questa frase apre da decenni ogni tipo di convegno ed incontro.
Personalmente non amo il termine “potenzialità” è diventato ormai abusato, una parola che riempie convegni e discorsi ma che raramente trova riscontro in azioni concrete.
Noi di Confindustria preferiamo parlare con i fatti, raccontando la vita quotidiana delle imprese, ciò che è stato realmente fatto, piuttosto che ciò che si promette di fare.
Valorizziamo gli impegni mantenuti e i risultati ottenuti, perché sono questi a definire la nostra credibilità e il nostro ruolo.
La promozione del nostro patrimonio culturale e naturale può attirare visitatori da tutto il mondo.
E questo dovrebbe bastare a mettere tutti d’accordo. Ma purtroppo non sempre le cose semplici e lineari hanno successo,
Certo, è importante sviluppare infrastrutture turistiche di qualità, migliorare l’accessibilità e creare offerte turistiche integrate che includano cultura, natura, enogastronomia e sport, connettendo i comuni costieri con il patrimonio di eccellenze delle aree interne.
Inoltre, la valorizzazione delle nostre tradizioni e della nostra identità può rendere il turismo un settore trainante per l’economia locale.
Ma ciò che davvero deve essere adottato è un approccio nuovo, inclusivo e non divisivo.
Dobbiamo diventare una destinazione, rafforzando la nostra credibilità, accogliendo il viaggiatore e mettendo in campo tutti gli attrattori di cui disponiamo, ma attenzione non in competizione tra loro ma in strettissima sinergia.
Mi avvio alle conclusioni, con una riflessione sulle eccellenze del territorio
Come sistema UNINDUSTRIA abbiamo realizzato un importante studio per individuare i principali driver su cui intervenire per il rilancio della nostra economia.
Il lavoro svolto ha permesso di costruire una matrice di azioni utile a rompere il circolo vizioso e che agisca simultaneamente:
– su infrastrutture e imprese
– sui fattori necessari ad invertire le tendenze demografiche
– sul rilancio delle amministrazioni pubbliche in modo che possano rispondere alle sfide poste procedure sempre più complesse.
Per realizzare questi interventi le risorse non dovrebbero mancare (come potrà meglio chiarirci la tavola rotonda che seguirà il mio intervento) anche se cruciale sarà prima di tutto la predisposizione di un sistema di governance che consenta di poter avanzare UNITI nella giusta direzione.
D’altra parte, i lavori connessi all’avvio degli investimenti rappresenterebbero da soli la scintilla per attrarre risorse umane sul territorio, per avere nuovi stimoli per un potenziamento radicale della pubblica amministrazione, per mettere in moto le imprese esistenti su progetti innovativi e, ove non ci fossero ancora soggetti esistenti, per crearne di nuovi.
Tutto ciò dovrebbe anche rendere, da subito, la nostra area e la Calabria un luogo in cui i giovani laureati possano decidere di restare e sentirsi coinvolti e protagonisti dello sviluppo del territorio stesso.
Per noi imprenditori alcuni interventi sono più prioritari di altri.
Proprio in queste ore si sta lavorando alla stesura definitiva di quella che tutti attendiamo, la “legge di bilancio”, che speriamo dia risposta concreta all’importanza di continuare sul solco degli investimenti iniziati con industria 4.0, attualizzata nella sua versione 5.0 e restituisca uno strumento fondamentale per le imprese ed i lavoratori del Mezzogiorno come la Decontribuzione Sud.
Un tributo agli imprenditori
Non posso e non voglio concludere questo mio intervento senza rendere omaggio a voi, imprenditori vibonesi.
Ogni sacrificio, ogni difficoltà affrontata con tenacia, ogni obiettivo raggiunto è un mattone nella costruzione del futuro del nostro territorio.
Celebriamo oggi non solo i successi, ma anche le sfide superate.
Il vostro coraggio e la vostra determinazione sono l’essenza di Confindustria Vibo Valentia.
Questa celebrazione è per voi.
Per tutto ciò che avete fatto e per tutto ciò che continueremo a costruire insieme.
Grazie di cuore, e buon anniversario a tutti noi!”.