Erano privi di qualsivoglia certificazione della provenienza, quindi la Guardia di Finanza e l’ASP non hanno potuto accertarne l’origine
Tradizione vuole che il cenone di Natale in Calabria sia a base di pesce e c’è già chi sta facendo scorta per non rimanere senza le migliori prelibatezza da mettere in tavola.
Pesce abbiamo detto, ma che sia buono e garantita la sua freschezza, cosa che non sempre avviane.
Per garantire il rispetto degli acquirenti i Finanzieri della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Crotone, coadiuvati dal personale del Dipartimento di Prevenzione – Servizio Veterinario dell’A.S.P. della città pitagorica, hanno eseguito diverse ispezioni presso diversi esercizi commerciali operanti nella rivendita al dettaglio e nella lavorazione di prodotti ittici, scoprendo e sequestrando circa 400 kg. di prodotti ittici privi di tracciabilità, ed elevando sanzioni pecuniarie per oltre 8000 euro.
Nella maggior parte dei casi il pesce era privo delle informazioni obbligatorie sulla tracciabilità ed etichettatura dei prodotti, l’assenza di indicazioni di prezzo al pubblico, nonché il mancato rispetto delle procedure di autocontrollo basate sui principi del sistema HACCP e l’omessa comunicazione di aggiornamenti aziendali.
Tali indicazioni, che l’Unione Europea ha reso obbligatorie, mirano a tutelare la salute dei cittadini che devono poter disporre di tutte le informazioni utili a scongiurare il rischio di consumare generi alimentari non trattati nel rispetto delle norme igieniche e sanitarie, i prodotti sequestrati quindi potevano rappresentare un potenziale rischio per la salute dei consumatori, non rispettando i requisiti di sicurezza e trasparenza alimentare previsti dalla normativa.