Riflessioni di inizio d’anno ispirandosi al poeta Jorge Luis Borges
di Mons. Giuseppe Fiorillo
Carissime,carissimi,
oggi, primo primo giorno dell’anno, quale buon augurio per vivere con impegno lo scorrere del 2025, prendiamo in prestito, da uno scrittore, queste bellissime frasi:
“Non posso darti soluzioni per tutti i problemi della vita. Non ho risposte per i tuoi dubbi o timori. Posso, però, ascoltarli e condividerli con te. Non posso cambiare né il tuo passato né il tuo futuro; però, quando serve sarò vicino a te. Non posso cancellare la tua sofferenza; posso, però, piangere con te. Non sono gran cosa, però sono tutto quello che posso essere”.
Questo profondo messaggio ci viene dalla sapienza dello scrittore argentino Jorge Luis Borges (1899 – 1986) e lo facciamo nostro per questo cammino, fatto di 365 giorni.
A chi ci chiede soluzione dei problemi, forse, non riusciremo a dare risposte convincenti; a chi è nel pianto forse non riusciremo ad asciugare tutte le lacrime e dare sorrisi… Potremo, però, essere compagni di viaggio, sentendo scorrere il fiume del tempo, condividendo le stesse fatiche, partecipando alle stesse esperienze, impastate di gioie e di dolori, di dubbi e di speranze…
Sì! È vero, “non siamo gran cosa” dinanzi al cumulo dei bisogni della gente, ma, nel cercare di essere “tutto quello, che possiamo essere”, testimoniamo, pur nella nostra fragilità, solidarietà e partecipazione a tutti coloro che incontriamo nell’avventura del cammino della vita.
Buon 2025 con l’antica benedizione biblica: “Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia rispondere per te il suo volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda Pace”. (Numeri 6, 22-27).
Don Giuseppe Fiorillo.