Intanto, questa mattina la delegazione si è recata in Municipio ed ha incontrato il Presidente del Consiglio comunale Antonio Iannello e la vice sindaco Loredana Pilegi
Sono ancora qui. Sono sempre qui, dinanzi la sede dell’Asp di Vibo Valentia a presidiare, in attesa, nella speranza di avere qualche segnale, una notizia. Sono i precari covid gabbati dalle determinazioni commissariali di fine anno.
Mentre dagli ospedali vibonesi fughe di notizie riferiscono di ordini di servizio che dispongono lo spostamento del poco personale in attività in reparti già andati in sofferenza, sono qui perché il loro contratto non è stato rinnovato in quanto l’Asp denuncia una condizione di esubero: una evidente contraddizione tra ciò che si dice e ciò che la realtà evidenzia. Il tutto mentre arrivano notizie di forti disagi presso la Casa circondariale, la cui infermeria è stata privata di ben 6 operatori sanitari, anche loro senza rinnovo o proroga.
Loro sono qui e sono, via via che i giorni passano, sempre più soli: la politica che li ha affiancati nei primi giorni tace dopo essere stata essa stessa illusa e poi smentita dalle determinazioni dirigenziali.
Loro sono qui sperando che il sindacato individui una strada da percorrere per non abbandonarli, auspicando che le istituzioni e la politica si riapproprino dell’orgoglio ferito e rispondano al regime commissariale che dispone attraverso quell’autonomia concessa perché questa Asp – è bene non dimenticarlo – è stata sciolta per infiltrazioni della criminalità.
Nel frattempo, questa mattina un’altra tappa del loro pellegrinaggio si è compiuta in Municipio con la delegazione dei lavoratori Covid esclusi dai rinnovi contrattuali dell’Asp vibonese ricevuta dal presidente del Consiglio comunale, Antonio Iannello, e dalla vice sindaco, Loredana Pilegi. L’impegno è anche quello di sensibilizzare le autorità locali riguardo alla loro situazione, anche perché non bisogna dimenticare che è il primo cittadino di Vibo Valentia il presidente della Conferenza dei Sindaci e, prima o poi, questa triade commissariale dovrà pur interloquire seriamente con i rappresentanti delle istituzioni democraticamente eletti.

E poi, con questo loro presidio provano a sensibilizzare l’opinione pubblica affinché si ponga il più drammatico, socialmente drammatico, interrogativo: che vogliano fare? Vogliono chiudere gli ospedali del Vibonese? Vogliono ridurli a centri di smistamento per i più importanti nosocomi universitari della regione?
Un Vibonese sempre più marginalizzato, deve essere annientato?
Intanto, loro sono sempre qui, dinanzi alla sede dell’Asp!