Per l’amministratore comunale, quello che lui considera il successo conseguito in queste festività, si configura come emblema dell’idea di sviluppo della città
Al bando nomi altisonanti del jet set modaiolo. Inutili quei tipici concerti che a Natale o a fine anno si snodano in varie città – manco fossimo Roma o Venezia, Napoli o Vienna, Parigi o New York; ma neanche Catanzaro o Lamezia, Cosenza (che ha ancora la sua Orchestra Sinfonica, ,mentre Vibo la sua l’ha perse nell’indifferenza generale), senza citare Reggio con la notte de “L’anno che verrà” in diretta nazionale Rai – fortuna che il Capialbi un’Orchestra ce l’ha e qualche suono natalizio lo ha fatto riecheggiare in Duomo!
Ora è il tempo del minimal. Delle piccole cose che possono diventare “grandi” se solo si guardano con occhio benevolo. È il tempo dell’autarchia. Una Vibo Valentia inaspettatamente autarchica, sebbene governata dalla sinistra, che prova ad essere autosufficiente nella produzione di eventi, manifestazioni, spettacoli, celebrazioni. Un modo di essere diversi ed alternativi, in nome delle semplicità. dell’essenzialità… dell’autoreferenzialità. Che – tanto – chi ha davvero voglia, si diverte lo stesso!
E si può cantare vittoria. Esultare per il risultato raggiunto, Compiacersi della riuscita, al punto da immaginare di aver tracciato una via nuova, un modello diverso; meglio, un “emblema di idea di sviluppo della città”. Autarchica, appunto!
Se ne compiace l’assessore Stefano Soriano, al punto da dettare il suo “nuovo credo” in termini di organizzazione di eventi “alla vibonese”.

Perché il bilancio che lui fa, con evidente orgoglioso compiacimento, è: “Circa 90 eventi realizzati, per tutte le fasce di età ed a copertura dell’intero territorio comunale, cercando di andare incontro ai gusti di tutti, valorizzando talenti vibonesi, allietando le famiglie, creando occasioni di svago per i giovani”.
Per giungere alla conclusione: “È un bilancio senza dubbio positivo quello sul calendario di “Vibo Città del Natale”. Un giudizio netto, che Stefano Soriano esprime da assessore con delega alla Cultura ed al Commercio.
“Sono davvero contento di ciò che, come amministrazione comunale, siamo riusciti a realizzare. Era il nostro primo Natale – dichiara l’assessore Soriano – non è stato facile ma possiamo ritenerci molto soddisfatti. Ovviamente tante cose si possono e si devono migliorare, la presunzione non mi appartiene quindi non dirò mai che è tutto perfetto. Ma credo che siamo riusciti a far capire ai cittadini vibonesi che la nostra azione politica è guidata da alcuni fari che sono la collaborazione ed il dialogo con la gente, le associazioni, le attività produttive, coniugati con la capacità di programmare, perché il miglior alleato del fallimento è l’improvvisazione”.
C’è una manifestazione, su tutte, che l’assessore vuole ricordare, ed è “La via dei presepi”.

“Si è trattato di un’iniziativa sulla quale il sindaco Enzo Romeo ha investito moltissimo, nella quale ha creduto tanto, e noi con lui. La via dei presepi racchiude in sé la nostra idea di come vivere e promuovere la città di Vibo Valentia: non una semplice esposizione di opere d’arte, ma un vero e proprio viaggio alla scoperta di tesori che la nostra città racchiude. Chi ha avuto modo di percorrere la Via dei presepi si è ritrovato immerso in uno scenario d’altri tempi, ha potuto ammirare le straordinarie creazioni artistiche degli artigiani vibonesi, passeggiando per le vie della città in cui si respirava una bellissima atmosfera natalizia, scoprendo di più sulla storia di Vibo, sui suoi palazzi e le sue chiese. Sulla Via dei presepi continueremo a puntare, con l’obiettivo di trasformarla in una vera e propria attrazione per tutto il resto della regione e non solo, per far sì che si inneschi un meccanismo virtuoso capace di portare il turismo natalizio/religioso anche a Vibo, con inevitabili ricadute positive sul commercio, la ristorazione, l’ospitalità. Per tutti questi motivi ho voluto menzionare La via dei presepi come emblema della nostra buona programmazione, che non guarda solo all’oggi ma allo sviluppo della città odierno e futuro”.
Perché, diciamoci la verità: chi si contenta, gode!