Itinerari di vacanza suggeriti dalla giornalista, esperta nel settore dei viaggi e delle crociere, per i lettori di ViViPress
di Liliana Carla Bettini
Vecchi cerchi di pietre, tombe vichinghe, villaggi di pescatori e pecore. Questo è il piccolo arcipelago di 70 isole che rivendica il suo passato nordico oltre a difendere la sua cultura e storia.
Il paesaggio della terraferma è un susseguirsi di campi verdeggianti dove pascolano migliaia di pecore.
Si vede appena qualche albero isolato, al punto che appena un centinaio di faggi e pini su un breve fiume torboso viene chiamato “foresta della Happy Valley”.
Solo il verde smeraldo dei pascoli e il colore plumbeo del mare, ecco le Isole Orcadi lo spirito vichingo nel nord della Scozia.
Le estati alle Orcadi sono tempi felici.
Le giornate diventano quasi interminabili e le temperature danno tregua a chi è abituato ai rigori dei temporali e al freddo per gran parte dell’anno.
L’estate si apre con il Festival di San Magno, due settimane in cui si mangia, si beve, si canta e si balla con la scusa del solstizio.
È il periodo migliore per visitare le isole.
È la notte ideale per visitare The Ring of Brodgar, uno dei cerchi di pietre preistorici più spettacolari delle isole britanniche.
Su una stretta lingua di terra circondata da due laghi, questo cerchio di oltre 100 metri di diametro è ‘contemporaneo’ alla famosa Stonehenge (intorno al 2.500 a.C). e occupa un posto centrale in un ambiente letteralmente ricco di tombe megalitiche e altre strutture. di pietra antica in un parco archeologico molto esteso e spettacolare.
Questo arcipelago è un paradiso per gli amanti della storia.

A pochi chilometri da qui potrete stupirvi visitando Skara Brae, il villaggio preistorico meglio conservato al mondo; a due passi da Brodgar per entrare nel Tumulo di Ustan, una tomba a corridoio vecchia di più di 5.000 anni che sembra essere stata realizzata l’altro ieri… E così via fino a dire basta.

A Brough de Birsay, all’estremità settentrionale della terraferma, è possibile vedere le fondamenta di antichi corridoi, case e magazzini risalenti ai primi secoli di presenza vichinga nell’arcipelago.
E anche una chiesa e un castello che mostrano come quelle donne e quegli uomini si stabilirono sulle isole e sopravvissero ai cambiamenti: come abbandonare gli antichi dei e abbracciare il cristianesimo.

La presenza della cultura nordica va ben oltre i resti archeologici (come la Sala di Skaill – accanto a Skara Brae – o i resti della nave funeraria che furono rinvenuti sulla spiaggia di Skar – Sanday Island – e che ora possono essere visti al Kirkwall Museo).
La cultura del nord è ancora presente al punto che la maggior parte degli abitanti delle Orcadi si considerano più norvegesi che scozzesi.
Kirkwall funge da capitale delle isole e insieme a Stromness concentra quasi la metà delle 22.000 anime che vivono nell’arcipelago.
È un’importante cittadina situata in una baia perfetta per proteggersi dai venti e dalle correnti.
Qui troverete la Cattedrale di San Magno; il Castello Vescovile e un bellissimo centro storico attorno al vecchio porto.
Qui l’influenza di oltre cinque secoli di legame con la Scozia può essere percepita nelle facciate in pietra dei grandi palazzi e dei cotages che formano il centro.
Qui uno dei posti da vedere è l’Orkney Museum, un luogo che, seppur piccolo, ha una collezione che altri musei nel mondo vorrebbero.
Nelle stanze di questo piccolo palazzo si può vedere la potenza storica di questo arcipelago.
E nel cuore della città c’è una casa preistorica dell’età del ferro perfettamente conservata: Casa della Terra del Grano.
Molte di queste case sotterranee, vecchi mulini ad acqua e tombe monumentali (i tumuli a camera – che si trovano in tutte le isole) sono state scoperte intorno alla città.
Tra Kirkwall e il porto di Burwick ci sono 38 chilometri di strada con diversi passaggi attraverso le “causeways” dell’isola, moli artificiali che collegano alcune isole con altre.
La passeggiata è particolarmente bella e permette di avvicinarsi ad alcuni punti di interesse.
Come Scapa Beach, a due passi dalla capitale. Tappe imperdibili: la Scapa Whiskey Distillery e il Royal Oak Memorial Garden, che rende omaggio ai caduti nell’affondamento della famosa nave attaccata dai sottomarini tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale, a poca distanza da qui.
L’obiettivo di questa escursione è raggiungere l’estremità meridionale dell’Arcipelago a South Ronalsday dopo aver effettuato diversi salti.
La destinazione finale è Burwick, un vecchio porto dove si trova la storica chiesa di St Mary.
Ma lungo il percorso possiamo vedere tombe megalitiche, castelli, villaggi di pescatori, spiagge, scogliere… È incredibile quanto possa stare in uno spazio così limitato.
Un paradiso per gli amanti degli uccelli e della fauna marina.
I Vichinghi chiamavano questo posto qualcosa come Seal Land.


I posti migliori per vedere le foche nell’arcipelago sono le isole di Hoy e Rousay (le migliori in assoluto per vedere questi incredibili mammiferi).
Ma dalla terraferma puoi accedere a South Ronaldsay su strada per vedere il santuario delle foche di Manse Bay dove c’è un centro di salvataggio delle foche.
Nel nord della terraferma si trova la Riserva Naturale di Marwick Head, un’area di bellissime scogliere costiere che ospita enormi colonie di uccelli marini.