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Sono stati i figli ad uccidere Francesco Marando lo scorso 11 gennaio

da mettere su dvd.Immagine1008

&NewLine;<p><strong><em>L&&num;8217&semi;omicidio sarebbe avvenuto al culmine di un&&num;8217&semi;accesa lite fra i tre&comma; nata da vecchi dissidi familiari&period;<&sol;em><&sol;strong><&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<&excl;--more-->&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Hanno un nome e un volto gli assassini di Francesco Marando&comma; il commerciante di 54 anni ucciso a colpi di pistola a Bovalino&comma; in provincia di Reggio Calabria&comma; lo scorso 11 gennaio&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Si tratta dei due figli dell’uomo&comma; uno di loro è addirittura minorenne&comma; e l’assassinio sarebbe avvenuto alla fine di una discussione accesa tra i tre&comma; nata da vecchi dissidi familiari&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Solo allora il maggiore dei fratelli avrebbe sparato alcuni colpi di pistola calibro 38 contro il padre&comma; uccidendolo sul colpo&period; Resisi conto di quello che era successo&comma; i due avrebbero nascosto il corpo del padre in un locale interrato dell’abitazione e avrebbero nascosto la pistola che avrebbe potuto ricondurre a loro&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Le indagini portate avanti dai carabinieri dopo che il cadavere dell’uomo era stato trovato nella cantinetta al piano inferiore di un palazzone&comma; solo ultimato parzialmente&comma; a ridosso della Statale 106 nei pressi del bivio per Natile di Careri&comma; Platì e altri centri interni&comma; hanno sin da subito evidenziato diverse anomalie&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Ma un contributo significativo alla risoluzione del caso lo hanno dato la visione delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona&comma; grazie alle quali si è potuta ritrovare l’auto della vittima nascosta in una zona remota dell’agro di Bovalino&comma; e soprattutto le dichiarazioni del figlio maggiore della vittima che si è presentato in caserma accompagnato dai suoi legali&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Il giovane avrebbe ammesso ciò che aveva fatto&comma; indicando anche il luogo dove si era disfatto dell’arma insieme al fratello minore&semi; si tratterebbe di una pistola a tamburo calabro 38 priva di matricola&comma; che è stata ritrovata in una zona isolata nel comune di Ardore&comma; nascosta in un sacco contenente anche i bossoli e altre munizioni&comma; tutte dello stesso calibro&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Ora i due fratelli sono stati arrestati per omicidio&comma; occultamento di cadavere e porto abusivo di arma comune da sparo e si trovano attualmente a disposizione delle autorità giudiziarie&period;<&sol;p>&NewLine;

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