Alla cerimonia erano presenti il procuratore nazionale antimafia, Giovanni Melillo, Nicola Gratteri e Vincenzo Capomolla, oltre naturalmente a magistrati e avvocati del Foro Catanzarese
Si è insediato tra gli applausi dei colleghi il nuovo procuratore di Catanzaro Salvatore Curcio, che da oggi è ufficialmente alla guida della Distrettuale antimafia del capoluogo calabrese dopo aver guidato la procura di Lamezia Terme per 8 anni.
Un compito non facile il suo, che malgrado il periodo di vacatio, durante il quale Vincenzo Capomolla ha svolto il facente funzioni, dovrà confrontarsi che l’ingombrante ricordo di Nicola Gratteri, ormai accasatosi in quel di Napoli.
Presente anche il procuratore nazionale antimafia, Giovanni Melillo per il quale serve “Garantire continuità dopo il lavoro di Gratteri e Capomolla”.
Auguri di buon lavoro invece sono stati fatti da Vincenzo Capomolla, che tra poco si insedierà quale procuratore a Cosenza: “Da parte mia e di tutti i colleghi bentornato a Salvatore Curcio, con estrema gioia e il convincimento che ha la capacità di accogliere le consolidate garanzie organizzative create da Gratteri”.
“Con orgoglio diciamo che abbiamo lavorato tanto, la sensazione è che la credibilità dell’azione della Procura è cresciuta enormemente come dimostra l’attenzione puntuale e affettuosa della Dna. I colleghi sono ansiosi di lavorare con Salvatore Curcio, un abbraccio virtuale ma grande da parte di tutti i colleghi”.
Auguri anche da parte di Nicola Gratteri: “Catanzaro è la mia casa e sono qui oggi per augurare a Salvatore Curcio fortuna e soprattutto tanti successi. Troverà una delle procure logisticamente più belle d’Italia, il mio consiglio è di essere il primo ad arrivare e l’ultimo ad andare via lasciando la porta sempre aperta. Qui troverà una squadra molto competente“.
Infine l’intervento più atteso, quello del nuovo procuratore di Catanzaro: “Intraprendo questo incarico cercando di avere come obiettivo quello di assicurare la continuità ad un ufficio che già viaggia a ritmi serrati, prescindendo dalle contingenze delle persone. Questi sono uffici virtuosi ma c’è da assicurare quella coesione anche interna tra i magistrati, rimanendo sempre un passo davanti a loro per difendere la loro autonomia e indipendenza“.
“Sono stato in questo ufficio alla Distrettuale per 20 anni, ho masticato la ‘ndrangheta in tutte le parti del mondo e in ogni stagione. È una problematica che ormai affligge la popolazione di tanti paesi su scala planetaria e la procura di Catanzaro ha avuto modo di compiere attività investigative e di collaborare con le autorità giudiziali di mezzo mondo, dalla Colombia all’Australia, dal Venezuela a tutti i paesi dell’Unione Europea all’area balcanica. La ‘ndrangheta è dappertutto ed è un qualcosa di cui tutti ne sono consapevole“.