• Contatti
mercoledì, Novembre 12, 2025
  • Login
ViViPress
  • arte
  • attualità
  • cronaca
  • città e ambiente
  • cultura
  • costume e società
  • economia
  • editoriale
  • eventi
  • opinioni
  • politica
  • sanità
  • sport
  • viaggi
Nessun Risultato
Vedi Tutti i Risultati
  • arte
  • attualità
  • cronaca
  • città e ambiente
  • cultura
  • costume e società
  • economia
  • editoriale
  • eventi
  • opinioni
  • politica
  • sanità
  • sport
  • viaggi
Nessun Risultato
Vedi Tutti i Risultati
ViViPress
Nessun Risultato
Vedi Tutti i Risultati
Sin di Crotone: la giustizia avanza, i camion partono, la Calabria respira futuro

Sin di Crotone: la giustizia avanza, i camion partono, la Calabria respira futuro

da admin_slgnwf75
23 Agosto 2025
in attualità, opinioni
Tempo di lettura: 4 minuti
Share on FacebookShare on Twitter

Da domani parleranno i fatti: i camion che partono, la terra che respira. A Crotone il cielo e il mare saranno sempre più blu, e la vita terrena, finalmente, più sana

di Emilio Errigo*

Ti potrebbe anche piacere

Cala il prezzo dell’olio extravergine, Coldiretti chiede subito controlli rapidi per sventare il pericolo di frodi

Cala il prezzo dell’olio extravergine, Coldiretti chiede subito controlli rapidi per sventare il pericolo di frodi

12 Novembre 2025
115
Valorizzazione del verde urbano, il Comune di Vibo Valentia stipula la convenzione con Arsac

La denuncia di Adiconsum: Vibo Valentia, la città che continua a chiudere… e a deludere!

12 Novembre 2025
128

C’è una linea sottile in cui la Calabria si specchia. È quella che divide e unisce, insieme, il cielo e il mare di Crotone. Blu su blu, come in un quadro che si ostina a vivere nella realtà e non sulla tela. Ma sotto quel blu, a terra e a mare, da troppo tempo, si nasconde un veleno che corrode la terra e i fondali marini. È la memoria lunga di un’eredità industriale tossica, che da venticinque anni offende la vita.

Oggi, finalmente, qualcosa si muove. Eppure, mentre la giustizia amministrativa si esprime, mentre il TAR di Catanzaro pronuncia la sua sentenza, mi trovo nella necessità di fare un distinguo tra il rispetto assoluto per i giudici e la loro sentenza, la fedeltà alle Istituzioni, ma al tempo stesso la ferma convinzione di aver agito in diritto, con l’ausilio di autorevoli giuristi e docenti, in circostanze che non ammettevano rinvii.

Perché la giustizia – in tutti i suoi tre gradi – ha i suoi tempi, e la sua forza è proprio questa: non piegarsi all’impazienza del momento, ma arrivare a tempo debito e a condizioni precise. È un treno che passa in orario secondo l’orologio del diritto, non sempre secondo l’orologio della vita quotidiana. Ma ci sono frangenti in cui i minuti valgono più delle ore, in cui la comunità chiede decisioni. E allora tocca scegliere se restare fermi o correre a spegnere l’incendio.

La metafora della casa che brucia resta, per me, la più chiara. Nessuno, vedendo le fiamme, si fermerebbe a organizzare un convegno per stabilire a chi spetti l’onore di impugnare il secchio. Si corre. Si getta acqua. Si salvano vite.

Così a Crotone: il sito industriale avvelenato non è un’astrazione, ma un pericolo vivo, che cresce con le piogge, che si infiltra nelle falde, che può trasformarsi in un’onda nera capace di travolgere salute ed economia.

La sentenza dei giudici amministrativi mette in luce contraddizioni e difetti istruttori, segnalando che certi poteri non possono sovrapporsi, che alcune prescrizioni spettano ad autorità precise. E io rispetto, con immensa gratitudine, questa funzione di equilibrio. Eppure, resto intimamente convinto che il mandato di Commissario straordinario si debba tradurre in un potere-dovere operativo, deducibile dall’interpretazione del decreto di nomina del Governo.

Nonostante la complessità giuridica, i fatti parlano. La notizia positiva è che, dopo un quarto di secolo di stallo, i rifiuti cominciano a lasciare Crotone. Fino a oggi, cinquantotto camion, carichi di oltre 1560 tonnellate di scorie, hanno imboccato la strada verso siti di smaltimento fuori dal territorio della Calabria.

002

È la prova che l’immobilismo non è l’unico destino possibile, che le istituzioni – quando agiscono in modo cooperante tra di loro e con i privati interessati – possono far partire ciò che sembrava incatenato.

È un’immagine che vale più di mille carte bollate: camion che si muovono, strade che finalmente portano via parte di quel peso. Dopo venticinque anni, il primo segnale di liberazione.

Certo, resta una domanda che brucia. Come può accadere che rifiuti pericolosi della stessa specie, provenienti da ogni parte d’Italia, possano approdare nella discarica cittadina, mentre quelli del SIN di Crotone ne sono esclusi? È come se un ospedale accettasse malati da tutta la penisola, ma lasciasse fuori, in sala d’attesa, i suoi stessi cittadini. È un paradosso che richiederà risposte, e che dovrà essere affrontato nelle sedi opportune, con coraggio e trasparenza.

001 3

Nel frattempo, registro con grande compiacimento le iniziative legislative regionali che cercano di sciogliere almeno una parte dei nodi accumulati. È un segnale importante: la politica che non si limita a proclamare, ma prova a intervenire. Non basterà da sola, certo, ma è un passo nella giusta direzione, un tassello che può aiutare a costruire la cornice di legalità e operatività entro cui la bonifica deve finalmente compiersi.

Mentre Eni Rewind lavora all’individuazione di nuovi siti di smaltimento, anche all’estero, e mentre il Ministero della Cultura e il MASE affidano a questo Commissario straordinario anche la bonifica delle aree archeologiche di Antica Kroton, io penso a quell’orizzonte blu calabrese che da ragazzo guardavo con la sensazione che fosse infinito. Penso a una città che ha pagato prezzi altissimi all’industrializzazione senza regole, e che ora chiede solo di poter respirare.

La sentenza ammonisce: legalità e procedure non sono ostacoli, sono garanzie. Ma io ribadisco la mia buona fede, la disciplina e l’onore con cui ho interpretato sempre il mio lavoro (qualunque esso fosse). Non per ambizione personale, ma per l’esclusivo bene comune.

E allora, se pure oggi si discute di norme e competenze, domani parleranno i fatti: i camion che partono, la terra che respira. A Crotone il cielo e il mare saranno sempre più blu, e la vita terrena, finalmente, più sana.

* Il Generale Emilio Errigo attualmente ricopre il ruolo di Commissario Straordinario di Governo per la bonifica del SIN Crotone-Cassano e Cerchiara di Calabria.

Tags: calabriacamioncrotonegiustiziasin di crotone

admin_slgnwf75

Articoli Simili

Cala il prezzo dell’olio extravergine, Coldiretti chiede subito controlli rapidi per sventare il pericolo di frodi

Cala il prezzo dell’olio extravergine, Coldiretti chiede subito controlli rapidi per sventare il pericolo di frodi

da redazione
12 Novembre 2025
115

Secondo Coldiretti Calabria, l’esame di alcuni dati fa emergere distorsioni e speculazioni machiavellicamente pilotate Nel cuore della campagna olearia 2025...

Valorizzazione del verde urbano, il Comune di Vibo Valentia stipula la convenzione con Arsac

La denuncia di Adiconsum: Vibo Valentia, la città che continua a chiudere… e a deludere!

da Maurizio
12 Novembre 2025
128

Dopo la Villa Comunale, anche la fiducia dei cittadini sta finendo sotto chiave. E quando anche chi difende i diritti...

Presentato l’edizione 2026 del Calendario Storico dei Carabinieri (VIDEO)

Presentato l’edizione 2026 del Calendario Storico dei Carabinieri (VIDEO)

da patriziaventurino
11 Novembre 2025
104

Dopo quella ufficiale avvenuta a Roma presso l’Auditorium Parco della Musica, in tuttii comandi provinciale, la presentazione alla stampa e...

Bruxelles sacrifica la privacy per inseguire l’intelligenza artificiale

Bruxelles sacrifica la privacy per inseguire l’intelligenza artificiale

da admin_slgnwf75
11 Novembre 2025
114

Dietro la spinta all’innovazione si intravede una scelta politica pesante: indebolire le garanzie sul trattamento dei dati personali che per...

Prossimo
Tensioni nel carcere di Vibo Valentia, tre detenuti problematici lanciano olio bollente contro le guardie

Tensioni nel carcere di Vibo Valentia, tre detenuti problematici lanciano olio bollente contro le guardie

ViViPress – i fatti raccontati in libertà

Supplemento online di Pagine Vibonesi
Direttore Responsabile Maurizio Bonanno
Registrazione Tribunale di Vibo Valentia n. 76 del 12/02/1993

Edizioni Il Cristallo
e-mail: redazione@vivipress.com

  • Contatti

© 2024 ViViPress.com - i fatti raccontati in libertà. - Powered by 3k Studio - proprietà piattaforma web, partner: intellighenzianews

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Nessun Risultato
Vedi Tutti i Risultati
  • arte
  • attualità
  • cronaca
  • città e ambiente
  • cultura
  • costume e società
  • economia
  • editoriale
  • eventi
  • opinioni
  • politica
  • sanità
  • sport
  • viaggi

© 2024 ViViPress.com - i fatti raccontati in libertà. - Powered by 3k Studio - proprietà piattaforma web, partner: intellighenzianews