Itinerari di vacanza suggeriti dalla giornalista, esperta nel settore dei viaggi e delle crociere, per i lettori di ViViPress
di Liliana Carla Bettini
Due capolavori dell’arte mondiale come l’Arca di San Donato o gli affreschi della Leggenda della Vera Croce giustificano la visita in una piccola città medievale lontana dai circuiti del turismo di massa. La Toscana nella sua forma più pura, senza folla.
La vita è bella. Una delle sensazioni più autentiche della vita toscana è arrivare a questa conclusione. Nessuna regione italiana ha l’aura e la potenza di questo angolo della Bota che comprende l’area che media tra le ultime valli d’influenza alpina e i campi laziali che anticipano la vicinanza di Roma. Firenze regna su una costellazione di città che includono nomi famosi come Siena e Pisa.
E c’è anche Arezzo.
Questo piccolo gioiello toscano si trova a soli 80 chilometri dalla città di Firenze ed è una delle escursioni fisse da effettuare dal capoluogo toscano.
Ho scoperto Arezzo grazie ad uno dei grandi capolavori della scultura medievale, l’Arca di San Donato.
Stiamo parlando di uno dei gruppi scultorei funerari più importanti d’Italia, anche se esula dall’immaginazione della stragrande maggioranza dei viaggiatori che vanno e vengono per l’Italia perché si trova in una piccola città a cui non viene data molta importanza. Quest’arca del XIV secolo è uno dei vertici della scultura gotica e solo per vederla vale la pena visitare questa città.


Ma c’è molto altro da vedere ad Arezzo.
Stiamo parlando di una tipica città toscana ricca di opere d’arte, bellissimi palazzi storici e trattorie dove mangiare da sballo.
Una città, inoltre, legata a uno dei grandi capolavori del cinema di fine secolo scorso: qui è stato girato il pluripremiato “La vita è bella” , quel meraviglioso prodigio capace di trasformare l’orrore in una favola ottimista.
La città è bella e la vita semplice tipica della Toscana è bella.
Arezzo è piccola e tutto quello che c’è da vedere e da fare si può programmare in una gita di un giorno. Puoi arrivare la mattina presto e partire il giorno stesso con la sensazione di aver visto tutto quello che c’è da vedere.
Le due grandi opere d’arte che dovete vedere sono la già citata Arca di San Donato e gli affreschi della Leggenda della Vera Croce. Quindi andiamo per parti. La città antica è organizzata attorno a Via Guido Monaco che collega la Stazione Ferroviaria con Via Cavour, già nel centro storico. Qui incontrerai il primo dei monumenti imperdibili della città: la Basilica di San Francesco, una chiesa del XIII secolo che racchiude uno dei capolavori del primo Rinascimento.
L’artista Piero della Francesca è uno dei nomi chiave del Quattrocento e, insieme al Beato Angelico, uno dei più eminenti studiosi della prospettiva e dell’incidenza della luce nella pittura. Non è conosciuto come altri maestri del Rinascimento, ma la sua ‘Leggenda della Vera Croce’, che decora la Cappella Bacci di San Francesco, è un capolavoro che segna la maturità della pittura murale prima dell’arrivo dei grandi geni successivi.


La seconda tappa obbligata è il Duomo di San Donato.
Per arrivare qui bisogna ‘salire’ attraverso suggestivi vicoli che conducono ad un colle dove si trovava l’antica acropoli pagana della città romana. All’esterno, il Duomo di Arezzo è un ammasso di mattoni a metà tra una chiesa e una fortezza. Ma al suo interno è uno dei capolavori del passaggio tra Medioevo e Rinascimento.
Gli affreschi sono sorprendenti e il numero di grandi capolavori che puoi vedere qui competono con le grandi chiese fiorentine o romane: spiccano le opere di Della Francesca, ma nel battistero c’è un pannello di marmo attribuito allo stesso Donatello.
Accanto al Duomo ci sono altre due cose da vedere: la prima è Casa Vasari, un palazzo del XV secolo ricco di opere d’arte e la seconda è la Fortezza Medicea.

Questo castello del XVI secolo venne ‘ricostruito’ dalla famiglia Medici per dotare la città di un sistema di fortificazioni pronto a resistere alle ultime artiglierie.
Questo castello faceva parte di un complesso di mura e fortificazioni di cui oggi rimangono solo pochi resti sparsi.
Una volta percorsi i punti più importanti, non resta che fare una passeggiata per il centro prendendo come punto di riferimento la Piazza Grande, cuore della città e teatro di una delle feste di origine medievale più importanti e colorate di tutta Italia. Italia.
La Justa del Sarracino, un torneo medievale che si tiene due volte l’anno: il secondo sabato di giugno e la prima domenica di settembre. Questo torneo è il più famoso del paese ed è menzionato addirittura nella Divina Commedia di Dante.