Smessi i panni del politico impegnato direttamente (consigliere comunale nella passata legislatura e già candidato a sindaco per i 5Stelle), l’architetto adesso offre spunti di riflessione… urbanistica
di Domenico Santoro
L’attenzione alla pura manutenzione delle città allontana il progetto di Sviluppo Economico, questo è il dilemma delle nostre Amministrazioni che sono sempre impreparate dinanzi delle scelte strategiche da fare.
Così, ad esempio a Vibo Valentia, sia i frequenti breakdown idrici e sia i 25 mln per l’ospedale Jazzolino, oggi sono considerati un male, mentre dovrebbero rendere operative scelte strategiche urbanistiche fatte e perseguite dall’intera politica per lo sviluppo della città.

Ospedale e le scelte strategiche
Da urbanista affermo che il nuovo ospedale potrebbe portare povertà e non ricchezza, se organizzato per portare fuori dal centro urbano funzioni strategiche della città, per come è avvenuto con il centro storico di Vibo Valentia.
Quindi l’urbanistica doveva strategicamente sì progettare un ospedale catalizzatore regionale specializzato, posizionato fuori città, ma anche un ospedale di territorio provinciale generalista, interno al centro urbano.
In questa ottica i 25 mln di investimento ospedaliero, di cui la politica oggi dibatte, dovrebbero servire, ad esempio, per aggiungere qualità e spazi utili atti a costruire accanto allo Jazzolino una nuova ala, magari a torte lato monte (vedi esempio in foto), che si sviluppi in altezza e parcheggi interrati oggi inesistenti.
Le casette dell’acqua e le scelte manutentive
Affrontare ogni anno i 6-7 momenti di crisi idrica è divenuto per i cittadini una tragedia di inciviltà.
Il sistema idrico della nostra rete, ormai stravecchia, sta passando dalla competenza comunale a quella regionale con Sorical e Arrical e tale passaggio speriamo porti novità di qualità con investimenti consistenti. Ma in questo passaggio il Comune deve conservare una certa operatività per i momenti critici.
Le crisi dovranno essere affrontate ancora per molti anni per i lavori edili da realizzare e pertanto occorrono idee progettuali importanti.
La proposta potrebbe essere quella della istituzione, nelle principali piazze cittadine e alle frazioni, delle “casette dell’acqua” a tre spine.
La proposta era stata approvata dal precedente Consiglio Comunale nell’ottobre 2023, su proposta del M5S, ma poi, come tutte le proposte dell’opposizione, la Giunta di allora non ha portato avanti il deliberato, che non comporta spese comunali, poiché le imprese private hanno un interesse economico ad effettuare l’installazione.

A Vibo Valentia le Casette per rispondere adeguatamente ai momenti di crisi idrica dovrebbero avere tre spine:
- acqua di rete depurata in loco, gratis;
- acqua di rete gasata, a pagamento;
- acqua da serbatoio locale interrato oligominerale, a pagamento (possibilmente acqua serrese);
quest’ultima spina dovrebbe essere il supporto gratuito quando il sistema idrico del quartiere va in tilt, oppure essere collegata ad un pozzo se quest’ultimo viene opportunamente controllato, dato la facilità di inquinamento spontaneo con le piogge.
Tali casette, oltre a supportare i cittadini nei giorni di crisi, diventano veri centri di aggregazione sociale, specie per gli anziani, se muniti di spazi di sosta.