La signora, per via della notizia ricevuta era caduta in stato di soggezione e agitazione ed aveva consegnato quanto aveva in quel momento ai due truffatori
Continuano a ripetersi le azioni criminali con tentativi di truffare persone anziane.
È successo ancora a Reggio Calabria, dove un’anziana signora era stata raggiunta da una telefonata con la quale apprendeva che il proprio figlio era incorso in un incidente stradale nel quale una donna ed un bambino erano rimasti gravemente feriti e trasportati in ospedale e che per l’intermediazione finalizzata ad evitare che il proprio figlio fosse denunciato era necessario approntare una cospicua somma.
Scattato l’allarme, intanto sull’autostrada veniva segnalato il transito di un’auto i cui occupanti potevano essere proprio gli autori della truffa, per cui gli agenti della sottosezione di Palmi e della Sezione di Polizia Stradale di Vibo Valentia individuavano il veicolo, che procedeva in direzione nord, attuando un inseguimento che si estendeva per circa 40 km. Nonostante il chiaro intento di non fermarsi all’intimazione imposta dagli agenti, a seguito di un ultimo tentativo di sottrarsi al controllo nei pressi dello svincolo di S. Onofrio, gli agenti riuscivano qualche chilometro dopo ad arrestare il veicolo.

Gli occupanti, un uomo ed una donna, a seguito di una perquisizione sono risultati in possesso di 2.250 euro, oltre ad una grande sacca, abilmente occultata, contenente oro, bracciali, orologi e vari monili. Condotti in ufficio, anche a seguito delle risultanze investigative sino a quel momento svolte attraverso il Comando Carabineri di Reggio Calabria, dove peraltro la signora, vittima della truffa, si era portata per presentare denuncia, si appurava che la somma trovata in possesso della coppia, quanto l’oro e i monili rinvenuti, erano stati poco prima consegnati alla coppia dalla stessa signora, che, per via della notizia ricevuta era caduta in stato di soggezione e agitazione.
La coppia, quindi, è stata posta in stato di arresto e collocata ai domiciliari. Successivamente il G.I.P. presso il Tribunale di Vibo Valentia ha convalidato l’arresto applicando la misura provvisoria dell’obbligo di dimora.